Il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi ha firmato il decreto che fissa il piano operativo di riordino delle società partecipate approvato dal sulla base della Legge di stabilità 2015, che prevede un processo di riduzione e razionalizzazione delle società e delle partecipazioni entro la fine di quest'anno con l'eliminazione delle partecipazioni non indispensabili: le società composte da soli amministratori o in numero superiore a quello dei dipendenti, le partecipazioni in società che svolgono attività analoghe.
Sono previsti inoltre processi di aggregazione e il contenimento dei costi anche mediante la riorganizzazione degli organi e la riduzione delle remunerazioni. Il piano prevede l'uscita della Provincia di Reggio Emilia da 6 società, portando così da 16 a 10 il numero delle proprie partecipate.
Nel dettaglio la Provincia di Reggio Emilia è uscita da alcune società in liquidazione, fallimento o concordato come Reggio Emilia Fiere srl, Matilde di Canossa srl e Montefalcone srl e ha deciso di dismettere entro l’anno le proprie partecipazioni - risultate non più coerenti con le finalità dell'ente – in Banca Etica (di cui deteneva una quota pari allo 0,02% del capitale sociale), Centro padano interscambio merci spa (0,77%), Ervet spa (0,004% in virtù della incorporazione avvenuta nel dicembre 2014 di Nuova Quasco).
La Provincia di Reggio Emilia resterà invece socia di Lepida (0,005%), spa che a livello regionale gestisce la rete a banda larga delle pubbliche amministrazioni; Aeroporto di Reggio Emilia srl (16,988%), di cui comunque si prevede una riduzione dei costi societari; Centro ricerche produzioni animali spa (20,83%), Reggio Emilia innovazione (18,601%) e Ferrovie Emilia-Romagna srl (0,082%). Queste partecipazioni sono state ritenute al momento compatibili con le funzioni dell'ente indicate dalla legge di riforma del 2014, la cosiddetta legge Delrio.
Confermata anche la partecipazione in Autobrennero spa (di cui la Provincia detiene il 2,5%) considerata strategica: è inoltre interesse della Provincia procedere alla vendita di parte delle azioni in quanto è possibile escludere tali proventi dal patto di stabilità, rendendo dunque possibile l’impiego negli ambiti di diretta competenza come strade provinciali ed edilizia scolastica.
Altre partecipazioni, come l'11,25 % in Gal (società che si occupa di sviluppo economico dell'Appennino), il 28,62% nell'Agenzia locale per la mobilità e il trasporto pubblico, lo 0,04% in Trasporto pubblico Emilia-Romagna (Tper) per il momento saranno mantenute rimandando ulteriori decisioni dopo l'approvazione della legge regionale sul riordino delle Province.
Resta al momento anche la partecipazione in Fieremilia, il ramo d’azienda che si occupa dell’organizzazione delle esposizioni fieristiche, di cui per l’altro la Provincia è l’unica socia.
Bisognava uscire da queste partecipate mangia-soldi da molto tempo. Meglio ora che mai.
(Alex)