Dal primo aprile scorso l’ispettore scolastico Luciano Rondanini è in pensione. Molto conosciuto non solo nella nostra provincia, ma in tutta la realtà della regione dove ha lavorato sia in qualità di dirigente tecnico che amministrativo, Luciano Rondanini è una figura storica e di spicco della scuola reggiana. Negli ultimi tre anni è stato anche provveditore agli studi di Piacenza e, nell’ambito dell’integrazione degli alunni con disabilità, ha coordinato dal 2000 ad oggi gruppi di lavoro a Parma, Modena e Ferrara.
Carpinetano, si è diplomato nel 1968 presso l’Istituto magistrale “Matilde di Canossa” e si è laureato in pedagogia all'Università di Parma. Ha cominciato la sua lunga carriera all’età di 19 anni come maestro elementare, a Riva e a Cavola di Toano, poi a S. Caterina di Carpineti, il suo paese natale. Nel 1979 ha vinto il concorso per direttore didattico. In questa veste fino al 1986 ha alternato la sua attività a Carpineti, Baiso, Casina e Toano. Per un breve periodo è stato direttore didattico anche a Castelnovo Sotto.
Nel 1987 ha vinto il concorso per ispettore tecnico ed è stato assegnato il primo anno a Reggio Calabria e successivamente a Verona. Nella Regione Veneto, Luciano Rondanini ha operato per molti anni fino al 1999, a Rovigo e a Venezia, prima di rientrare in Emilia-Romagna in cui ha lavorato fino al collocamento a riposo.
Una vita intensa, la sua, non solo sul piano professionale ma anche politico e culturale. Rondanini è stato un uomo politico molto noto della Democrazia cristiana: consigliere comunale a Carpineti, assessore in Comunità montana e dal 1985 al 1995 consigliere provinciale.
E’ molto conosciuto anche sul piano editoriale. Collabora con il Centro studi Erickson di Trento e presso l’omonima casa editrice ha dato alle stampe molti testi, tra cui "Quello sguardo sottile", dedicato alla sorella Franca, affetta da sindrome di Down, scomparsa un anno mezzo fa. Sempre sul tema della disabilità, ha pubblicato "La cura curante" e "Ragazzi disabili a scuola". Una versione integrata dei primi due libri è stata pubblicata alcuni anni fa in Danimarca, paese con il quale l’ispettore Rondanini ha frequenti contatti grazie ad un suo amico e collega, Erik Pedersen.
Dal 2009 al 2012 per tre anni, insieme al dirigente scolastico Nunziante Capaldo, ha diretto la rivista scolastica "L’educatore", della Fabbri, rivista prestigiosa soprattutto perché legata al nome di un grande pedagogista modenese Sergio Neri, scomparso nel 2000.
Nella sua lunga carriera ha conosciuto migliaia di insegnanti e dirigenti scolastici in tutta Italia, dalla Sicilia fino alle province autonome di Trento e Bolzano. Il suo impegno ha riguardato, oltre agli adempimenti ordinari, specifiche attività di formazione sui temi dell’inclusione scolastica, della valutazione, dell’inserimento degli alunni stranieri e di molte altre problematiche riguardanti il mondo della scuola in generale.
Suoi maestri sono stati due ispettori scolastici reggiani molto noti: Guerrino Giocolieri e Sergio Masini, con i quali Rondanini ha lavorato prima come giovane maestro elementare e poi come colleghi.
Nel saluto inviato ai dirigenti scolastici reggiani ha ricordato le parole di Albert Einstein: "Un uomo è vecchio quando i rimpianti prendono il sopravvento sul desiderio di sognare". In questo senso, Luciano Rondanini intende guardare al passato quel tanto che basta, mentre l’obiettivo rimane quello osservare il mondo dal vetro anteriore più che dallo specchietto retrovisore.
(Giuseppe Adriano Rossi)
Un grande maestro, oltre che un carissimo amico. Sono stato un tuo alunno e ricordo con piacere che eravamo molto felici ed orgogliosi, in quinta elementare a Cavola, di avere un maestro così simpatico, moderno e coinvolgente; ricordo che cantavamo anche canzoni di De Andrè. Penso che la scuola abbia ancora bisogno delle tue competenze e sono sicuro continuerai ad impegnarti.
(Vincenzo Volpi)
Una delle ultime stelle di prima grandezza nel firmamento scolastico e pedagogico ad illuminare la notte della morente Scuola italiana. Al mio primo Direttore didattico, tutta la mia riconoscente amicizia.
(Ubaldo Montruccoli)
Tanto tempo è passato (pensi che io e Vincenzo oggi abbiamo dei figli già laureati e che lavorano ed altri di noi già da diverso tempo sono nonni), ma quella quinta elementare a Cavola è ancora un bellissimo ricordo e tuttora un orgoglio di avere avuto un giovane grande maestro. Complimenti ed i migliori auguri per un lungo periodo di quiescenza e di meritato riposo, anche se ritengo che la scuola italiana abbia veramente bisogno di figure di primaria grandezza quale la Sua. Un caro saluto.
(Mario Boccaleoni)
Benvenuto fra i dipendenti dell’INPS, ora posso dire collega.
(Gianni Felici)