"Le mie amiche ormai sono tutte morte". Solo Nice, Irene e Santuzza le erano rimaste, tutte più giovani di lei. Con loro usava darsi del "voi", per quanto amiche da una vita. Le rare occasioni per sentirsi al telefono erano lo spunto per commentare la vita cui, Iride Nobili, dall'alto dei suoi 90 anni, era profondamente attaccata.
Era nata, in casa, al Monte di Rodogno, il 4 novembre del 1924. Figlia di Umberto, soldato nella grande guerra, prima, e agricoltore, poi, e di Giuseppina, donna d'una bellezza d'un altro tempo, era cresciuta nel paese rurale che si erige poco prima di Vetto, scendendo da Castelnovo. Si era sposata con Ancesto Fiori, a sua volta agricoltore e presidente di latteria, e con lui aveva dato il suo contribuito a ricostruire l'Italia dopo gli orrori della seconda guerra mondiale - lei stessa assistette al calvario di un prigioniero dei partigiani e, a lungo, aveva raccontato della croce da lui scolpita sull'ultimo acero del Monte -. L'avvento della prima meccanizzazione agricola, i due figli Ella e Pierpaolo, con Eli che morirà prematuramente - e poi una vita, fatta di lavoro e questioni (anche sbagliate!) di tutti i giorni. Caparbia, aveva deciso di non vivere ad Atticola e, col marito, era tornata nella sua Rodogno. Eppure, proprio nelle cose di tutti i giorni aveva espresso a suo modo la sua spiritualità, la sua fede, il suo stupore per il ritorno delle rondini a ogni primavera, il suo attaccamento alla vita e ai nipoti Valerio, Elisa e Gabriele, oltre che ai consorti dei figli, Tiziana e Gianantonio e alle persone del paese.
Non amava dirlo, ma era la persona più anziana rimasta in un borgo, questo affacciato sulla valle baciata dal Ventasso, che aveva visto profondamente cambiato, da quando a scuola si andava ancora a piedi e, fortunatamente, le sue amate api ancora non avevano conosciuto i mali della vita moderna.
Dopo una breve malattia, dopo avere invocato la madre, si è spenta il giorno della domenica delle Palme, accudita dai familiari come si usava un tempo nella sua casa e munita dei conforti religiosi a lei cari. Nell'armadio aveva riservato un biglietto, accanto al velo funebre: ha lasciato scritto che le fosse posato sul capo, come usava un tempo.
I funerali, celebrati da don Alberto Nava, oggi, lunedì 30 marzo, nella parrocchiale di Cola alle 14.30.
Abbiamo conosciuto la signora Iride in una recente permanenza comune in ospedale a Castelnovo Monti. Siamo vicini al dolore dei famigliari, sentite condoglianze.
(Famiglia Bertoia – Cerrè Sologno)
Auspicando che stiate bene e grati per la vicinanza in questo momento, ringraziamo per la vicinanza nel dolore.
(Famiglia Nobili – Fiori)