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Al Bismantova il duo Baldo composto da Brad Repp, violinista americano, e Aldo Gentilischi, pianista di Prato

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Duo Baldo, composto da Brad Repp, Aldo Gentilischi
Duo Baldo, composto da Brad Repp, Aldo Gentilischi

Mercoledì 18 marzo scorso è il Duo Baldo, composto da Brad Repp, violinista americano, e Aldo Gentilischi, pianista di Prato, a salire sul palco del Teatro Bismantova, per la mini-stagione I concerti di Marzo, con lo spettacolo/concerto dal caratteristico titolo ConDivertimentoCerto.

Il duo propone brani musicali intervallati da sketch comici che fanno divertire il pubblico in maniera elegante e raffinata.

Si contrappongono poi, in modo estremizzato, la figura del musicista serio, il quale vede la musica come mestiere e disciplina, e quella del musicista che rimane un po’ bambino e ha la convinzione che fare musica sia un pretesto per giocare ad essere grandi.

Ed è così che mi fermo a fare due chiacchiere con Brad e Aldo:

Come siete riusciti a fondere nel mondo giusto le vostre personalità?

Entrambi cercavamo qualcuno con cui suonare, non per fare soldi, ma per crescere artisticamente ed espandere il proprio repertorio. Ci siamo trovati e abbiamo iniziato in un piccolo locale di Prato, è stata una bella palestra perché ogni volta il pubblico ci chiedeva di preparare pezzi nuovi per la settimana successiva. Veniamo da due luoghi totalmente diversi, America e Italia, e quindi anche il nostro modo di pensare le cose è differente. Così abbiamo unito la forza della tradizione italiana alla voglia di esprimersi tipica del popolo americano, e siamo nati noi, il Duo Baldo. E poi, quello che conta, è la fiducia nell’altro. La consapevolezza che qualunque cosa accada, tutto funziona, e se non funziona troveremo un modo per farlo funzionare. Per dargli un senso, per dargli un motivo, un perché.

Come avete lavorato su questo spettacolo che porta in scena la sinergia della comicità e della musica classica?

Non è stato un lavoro semplice e sapevamo che forse il pubblico non avrebbe apprezzato, ma il nostro obiettivo era quello di dare a tutto questo un gusto che ci appartenesse. Non abbiamo inventato nulla di nuovo, e lo sappiamo, ma abbiamo cercato di dare il meglio di noi in ogni cosa, dalla teatralità all’arrangiamento di pezzi di musicisti come Paganini.

Com’è tornare al Bismantova?

Eravamo venuti qui qualche anno fa, ed era pieno di neve, quella volta. Il pubblico non era molto, ma si era divertito e oggi avevamo il compito di riconfermare quel loro stato d’animo. Ci sentiamo pieni di soddisfazione, perché quando il proprio lavoro viene apprezzato, specialmente da un pubblico così, che non è affatto casuale e che si gusta il tuo spettacolo, ti riempie di gioia. Gli spettatori che abbiamo trovato sono e si sentono parte attiva di questa comunità culturale, ed in modo intelligente ogni tua particella di energia la assorbono e la fanno loro. Questo sì che conferisce un senso al nostro mestiere.

L’ultimo appuntamento con il Teatro Bismantova per questa mini-stagione dedicata alla musica è Mercoledì 25 marzo con il concerto ‘Da Parigi a Buenos Aires’ di Gisella Dapueto, Lorenzo Munari e Valentina Vanini.