Pubblichiamo un intervento del presidente del Parco Fausto Giovanelli su "MAB Unesco"
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Un importante passo avanti è stato compiuto per il riconoscimento MAB Unesco dell'Appennino tosco emiliano.
La commissione di valutazione riunitasi il 2-5 febbraio a Parigi ha proposto al segretariato generale dell'Unesco che la richiesta venga "approved pending" (approvata a condizione) che siano chiariti e approfonditi alcuni temi riguardo "la gestione del turismo e la partecipazione dei portatori di interesse alle decisioni di gestione". E' un enorme passo avanti, anche se non è ancora una certezza.
Significa che la strada imboccata è giusta e che, continuando a ben operare, porterà presto, nella primavera del 2016 o, meglio ancora, nel giugno 2015 al riconoscimento ufficiale. Ciò significherà l'inserimento di un ampio territorio dell'Appennino tosco emiliano e dei 38 Comuni che hanno deliberato l'adesione, nella rete Mondiale MAB (Uomo e Biosfera): la rete delle aree ove si ricercano e sperimentano percorsi di sviluppo sostenibile attraverso azioni condivise di conservazione ambientale, di sviluppo economico e di potenziamento del capitale umano.
E' un'opportunità eccezionale, strategica e di lungo periodo per rimettere in corsa, a partire dall'autostima e dell'approccio propositivo e competitivo ampi territori che negli ultimi decenni hanno visto più declino che crescita e che hanno così l'occasione di mettere davvero in gioco le eccellenze e le qualità che posseggono.
Il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, ente capofila, farà tutto il possibile cominciando a rafforzare il contatto e la collaborazione con i comuni e tutti i portatori di interesse, per conseguire il risultato atteso e per accrescere, come già dichiarato anche il valore del percorso di candidatura.
Decisiva sarà la partecipazione oltre che la condivisione dei numerosi e importanti partners della proposta, i 38 Comuni, le 2 Regioni, le Università e Reggio Children, le Camere di Commercio, Consorzi di Bonifica e Associazioni imprenditoriali e culturali che hanno sottoscritto la proposta.
Il ministero dell'ambiente ha proposto al nostro Parco Nazionale, unitamente ad altri Parchi, di fare partecipe il proprio territorio di una mostra/iniziativa di Unesco Italia dedicata all'Expo 2015.
Le motivazioni della candidatura e i suoi contenuti (agricoltura, turismo, educazione e formazione) sono state esplicitate nel documento di presentazione consegnato il 25 settembre 2014 e pubblicato sul sito del Parco Nazionale. Essi saranno oggetto, a partire dalla prossima riunione del consiglio direttivo e della comunità del Parco di una nuova tornata di incontri, approfondimenti e sviluppi ai quali sono invitati tutti i portatori di interesse del territorio candidato.
(Fausto Giovanelli, presidente Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano)
Bella notizia, non è mia abitudine fare elogi a qualcuno, ma devo ammettere che questo progetto è stato impostato bene; sono state messe in forte evidenza le caratteristiche peculiari di questo grande territorio e le eccellenze dei suoi prodotti agroalimentari. Ci si augura che la scelta ricada sul comprensorio Tosco/Emiliano e che l’inserimento nel MAB Unesco avvenga al più presto, ma se ciò non dovesse succedere almeno ci si è provato con ogni mezzo e con grande professionalità. Nell’occasione ci tenevo a ricordare al presidente Fausto Giovanelli che ieri si è celebrata la giornata mondiale delle acque e che sull’Enza si potrebbe creare una grande riserva idrica potabile; un bene che dobbiamo smettere di sprecare ma conservare
(Lino Franzini)
Spero di cuore che il passo avanti faccia breccia nella diffidenza di chi non crede che l’internazionalizzazione dei nostri paesi sia l’unico antidoto all’oblio; i nostri sono posti splendidi e, al contrario di quanto pensano in molti, l’unico modo per valorizzarli non é tenerli gelosamente per noi, ma aprirli al mondo. Come ho sempre pensato e detto, il Parco ci ha restituito la dignità che l’intero ecosistema si meritava e ora non é casuale che proprio il Parco ci tenga per mano in questo ulTeriore passaggio.
(Lino Giorgini)
L’unico modo per valorizzarli era ed è la tutela dell’uomo che “vive e risiede in montagna”, non il fruitore occasionale, che ben venga anzi. Ormai da anni sono sufficienti due giorni di pioggia per vedere il dissesto che, a causa dell’abbandono del territorio, avanza. Senza l’uomo è la fine della montagna, “tutto frana a valle”. Cordialmente.
(Fabio Leoncelli)