A Casina aveva raccontato fa e per la prima volta, la sua epopea. Pasquale Corti aveva raccontato “Alpini in Russia” presso la Scuola Media ‘Fermi’, dal 22 al 25 aprile, del 2004. Come in un canto corale, quello fu il semplice "la": da allora Pasquale iniziò a raccontare la sua storia che, troppo spesso, molti preferivano non ascoltare.
Ora, anche per lui, è giunto il momento di "andare avanti" e ritrovare gli amici della ritirata di Russia. Nella notte, con la moglie Graziella Arletti e gli amici alpini che non lo hanno mai lasciato solo in questi ultimi giorni della sua vita terrena, si è spento l'artigliere alpino Pasquale Corti.
Classe 1922, nato a Montefiorino di Modena, viveva da diversi anni a Cadè ed era reduce di Russia del gruppo Valcamonica, divisione alpina Tridentina, e socio della sezione di Reggio Emilia.
Pasquale Corti aveva vissuto la tragedia che portò, nella disfatta del 1942-43, i nostri soldati a morire nelle steppe russe: 11.000 caduti sicuramente in combattimento, altri 64.000 dispersi di cui non si seppe mai più nulla e solo diecimila tornati alla fine della guerra.
A chi scrive, però, aveva raccontato di come, tornato, di queste cose era meglio non parlare. La prima volta che provò a realizzare la sua mostra, già nel nuovo millennio, lo lasciarono a dormire all'addiaccio. Un segno evidente di ostracismo che non lo aveva fermato: sino a quando, a Casina - a volere questa mostra furono l'assessore alla cultura, Giovanna Caroli, e il coordinatore scolastico, Ubaldo Montruccoli - fu messa in piedi in forma stabile questa mostra fotografica sull'epopea degli alpini in Russia tra che ben presto finirà con l'essere documento storico delle principali feste provinciali delle penne nere, l'ultima volta lo scorso anno a Valestra.
Pasquale aveva così ritrovato l'animo di ricordare i commilitoni caduti in terra di Russia e a loro aveva dedicato le sue memorie "a tutti quelli che non sono tornati": drammi, valore ed eroismo raccontati nel suo libro "La Disfatta", dove sono raccolti i ricordi di quella che definì "una guerra tragica e stupida come tante di quelle guerre che ancora oggi si fanno".
Pasquale Corti ha dedicato tutta la sua vita alla testimonianza verso i giovani, sostenuto dalla consapevolezza dell'importanza di tramandare alle nuove generazioni la memoria e le tradizioni delle truppe alpine. Ha organizzato e portato nelle scuole di tutta Italia una significativa mostra fotografica, esibendola con grande sforzo organizzativo e personale. Mai stanco, sempre presente alle adunate degli Alpini accompagnato dall'amico Corrado Bagnacani, vicino a lui con la dedizione di un figlio, Pasquale Corti aveva ricevuto lo scorso anno l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, consegnatagli dal prefetto vicario Adriana Cogode.
Il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, la responsabile della Protezione civile provinciale Federica Manenti con tutti i collaboratori, uniti a tutti gli alpini a partire dal presidente della sezione di Reggio Emilia Ettore Benassi, al presidente del Coordinamento provinciale delle associazioni Volmer Bonini ed a tutti i volontari, esprimono cordoglio con rispetto e ammirazione per un “vero simbolo generoso e onesto della "alpinità'".
"Il dovere della memoria, raccontato e riproposto in ogni sede dall'alpino Pasquale Corti, ha rappresentato un dono prezioso per tantissimi giovani reggiani - ricorda il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi - Di questo saremo per sempre grati a questo grande uomo, impegnandoci a essere fedeli custodi della sua esperienza".
"Ho avuto l'onore di conoscere Pasquale Corti e di ascoltarlo negli ultimi momenti della sua vita, commossa per la amorosa presenza della moglie e di tutti gli amici alpini che lo hanno abbracciato nell'ultima parte del suo cammino - aggiunge la responsabile della Protezione civile provinciale Federica Manenti - Ma soprattutto ho visto le migliaia di ragazzi delle scuole arricchirsi dei suoi racconti e ascoltarlo oltre le parole. E quando il suo racconto si bloccava, per il ricordo doloroso e la commozione di un grande uomo novantenne, i giovani hanno compreso cosa ci fosse dietro quel silenzio".
Tra le condoglianze, da Toano, anche quelle del Coro Vocilassù, che ebbe il piacere di invitare Pasquale a cantare nel coro in occasione della festa degli Alpini a Casina, ricorda uno scambio di battute: "Gli chiedemmo se in Russia gli alpini cantavano. Lui si fece serio, tememmo di avere azzardato troppo nella domanda. Ci guardò e ci disse: 'eravamo sotto la tenda. Fuori cannoneggiava, eppure tutti lì a cantare assieme, a più voci, intonati. Poi tutti si alzarono e uscirono per andare alla battaglia. Per molti di loro fu l'ultimo canto'".
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I funerali del reduce di Russia Pasquale Corti si celebreranno sabato 21 alle ore 10,30 nella parrocchia di San Terenziano di Cavriago, quindi corteo al monumento al generale Reverberi in località Pianella.
Le più profonde condoglianze ai famigliari di Pasquale e a tutti gli amici Alpini, ma con la consapevolezza di ritrovarci, perchè come diciamo noi alpini: Pasquale è “andato avanti”.
(Marino Bizzarri)
Il gruppo Alpini di Castelnovo ne’ Monti è addolorato per la perdita di un grande alpino. Ciao, Pasquale, riposa in pace.
(Enrico Zini)
Ciao Zio, sei stato un uomo d’onore e un esempio per ognuno di noi. La tua sofferenza e quella di tanti altri alpini reduci della ritirata di Russia è stata raccontata e diffusa da te per un’intera vita. Hai creato la mostra nella falegnameria di famiglia ed hai girato l’Italia intera, cercando di trasmettere i sentimenti e i dolori provati in quelle fredda Russia. Grazie per averci fatto capire la reale crudezza della guerra. Grazie della persona che sei stata. Gli alpini erano la tua famiglia adottiva, oltre ovviamente a quella reale. Tutti ti sono stati a fianco, perchè tu a tua volta hai dato a noi tanto. Buon viaggio, zio. So che dovunque ti troverai, sarai a casa. Assieme ai tuoi amici, parenti e commilitoni. In fondo come dicono i tuoi amati Alpini: sei solo “andato avanti”. Con affetto.
(Michele Corti)
Esprimo ai familiari del rispettabilissimo Pasquale Corti le mie condoglianze per la perdita di questo grande uomo che ha saputo rinvigorire la memoria di quel triste periodo della nostra storia anche ai più giovani. Buon viaggio signor Pasquale. Sono certa che nel Paradiso dei giusti troverà compagnia con altri commilitoni, parenti e familiari. Riposi in pace.
(Mariapia Corsi)