80 di questi anni

Ci sono occasioni che... capitano una volta nella vita. Come ogni compleanno, a suo modo, lo è. "Diciamo che ho compiuto 20 anni per 4". A rispondere, dall'altro capo del telefono, è Savino Rabotti,  collaboratore e storico di Redacon, Tuttomontagna e, come si definisce lui, "ricercatore presso casa mia". Poeta, scrittore, amante e cultore di tradizioni al di là dei suoi studi in lettere e filosofia, Savino si trova in queste ore ad Abano terme. Assieme a Maria, la moglie infaticabile collaboratrice, ha deciso di festeggiare così questo appuntamento del 20 x 4: 80 anni. Roba che se uno te lo dice all'improvviso manco ci potresti credere. Savino infatti nasceva nella sua Castellaro il 13 marzo del 1935. Quanta strada, da allora (proprio in quel mese i tedeschi avrebbero ripristinato il servizio di leva obbligatorio in aperta violazione del trattato di Versailles, ma in Appennino ancora regnava la calma nonstante l'avvio del conflitto per la conquista dell'Etiopia di lì a poco): ci piace pensare che i genitori di Savino lo abbiano messo al mondo già allora bagnandolo in quell'humus semplice di cultura popolare che, pian piano, lo ha portato ad essere stimato e apprezzato ricercatore baluardo delle nostre tradizioni.

Ieri, al termine di una giornata ricca di auguri ha commentato col consueto piglio dei montanari più saggi: "Credevo di avere molti anni e, invece, scopro che ho più amici che anni".

Lo abbiamo raggiunto, a nostra volta, per distrarlo dal sole e da un appuntamento così importante. Prima di congedarci da un rapido saluto lo abbiamo volutamente interrogato (a sua insaputa) sui progetti per il futuro. "Vorrei approfondire le storie della Valle del Tassobbio - spiega Savino - e poi porre all'attenzione dei lettori un singolare fatto di storia dell'Ottocento". Ma qui non sveliamo nulla. Prossimi appuntamenti col tempo? "Non mi dispiacerebbe fare 20 x 5. Non ne sono sicuro, ma ci posso provare". E dalla nostra redazione e dai lettori tutti... nuovamente auguri.