"Ma perchè nessuno parla più del caso di Ines?". E' la denuncia di Mario Paolo Guidetti, consigliere nazionale dell'ordine dei giornalisti e nostro collaboratore, che ha lanciato questo in occasione del saluto al corso “Professione reporter”, svoltosi sabato a Novellara. Si riferisce alla cineoperatrice Ines Conradi, rimasta sua malgrado vittima di una brutale aggressione lo scorso ottobre a Valestra di Carpineti, mentre svolgeva il suo lavoro.
Un incontro con relatori i fotoreporter Alessandro Ruggeri e Pasquale Spinelli, da Claudio Santini, direttore della Fondazione Ordine dei Giornalisti ER, con approfondimenti legislativi e deontologici dell’Avv.a Maria Grazia Tufariello, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti Emilia Romagna, dalla Fonazione OdG ER con la collaborazione dell’Associazione Stampa Reggiana “G. Bedeschi”: erano presenti 130 giornalisti dalla regione.
Nella sua introduzione, Mario Paolo Guidetti si è posto l’interrogativo su “cosa sarebbe il giornalismo senza fotoreporter, anzi senza cine-fotogiornalisti, come dovrebbero esser chiamati perché ormai insieme ai filmati e alle foto consegnano anche il pezzo”.
"Sono attività piene di responsabilità, anche sociali. Attività che espongono a rischi patrimoniali (querele temerarie, strumento intimidatorio della libertà di stampa) e personali molto elevati. Decine di giornalisti uccisi nel 2014 (66 secondo Reporters sans frontières, 118 per International federation of journalists sono 118 dei quali 15 in Siria. 720 morti negli ultimi 10 anni, 119 i rapiti nel 2104, 40 dei quali sono ancora nelle mani dei rapitori , 1.846 quelli che hanno ricevuto pesantissime minacce). Diversamente dal passato, oggi i giornalisti sono le nuove vittime di una guerra che si combatte sempre più con immagini talmente atroci che non si possono pubblicare. Anche in questa laboriosa terra emiliana, dove le indagini della DIA, hanno fatto emergere che il territorio non è immune da infiltrazioni della ‘ndrangheta con anche i suoi tentativi di 'mettere la museruola alla stampa'. Una giornalista, 'una donna coraggio' (la castelnovese Sabrina Pignedoli) non ha ceduto alle minacce e, con la sua testimonianza, ha contribuito alle indagini delle Forze dell’Ordine. Sabrina (e con lei idealmente tutti i giornalisti reggiani) dovrebbe essere insignita dell’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana".
"L’Ordine, la categoria, ha gli anticorpi per emarginare chi, millantando, 'affermava di poter condizionare la stampa reggiana'. Millanteria, perché è dimostrato che gli organi di informazione locali mai sono venuti meno ai principi ed alla deontologia della professione. Pur nel rispetto dei suoi tempi, forte parte l’appello alla Magistratura per sollecitare la chiusura delle indagini partite il 19 ottobre dell’anno scorso, quando, durante un servizio, Ines Conradi, videoperatrice di Telereggio, un’altra 'donna coraggio', ha subito ferite a seguito di una brutale aggressione con pugni ed arma da taglio. Tutto è stato documentato in video e sonoro. Dopo oltre 130 giorni, nulla sappiamo e francamente non comprendiamo il silenzio calato, anche da parte dei mass media, su questo fatto che avrebbe potuto sfociare in tragedia".
"Un particolare ringraziamento - ha concluso Guidetti - a Enzo Iacopino, Presidente OdG ed a Mario Rebeschini, membro dell’Esecutivo nazionale perchè è grazie a loro che l' Ordine dei Giornalisti si è finalmente accorto dei fotoreporters e affronta seriamente le loro problematiche anche segnalandole all'opinione pubblica".