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Poiatica chiude la discarica! L’annuncio della Provincia

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Repertorio - manifestazione per chiusura Poiatica
Repertorio - manifestazione per chiusura Poiatica

Da oggi chiude la discarica di Poiatica. A seguito del completamento dei volumi autorizzati con il quinto ed ultimo lotto previsto dal Piano provinciale di Gestione rifiuti (Ppgr) del 2004, si è infatti concluso il conferimento di rifiuti solidi urbani presso la discarica gestita da Iren Ambiente, ricavata all'interno di una cava di argilla in comune di Carpineti e attivata nel luglio 1995.

La chiusura fa seguito alla decisione della Provincia di Reggio Emilia che, all’inizio dello scorso anno, non aveva concesso alcuna autorizzazione all'ampliamento della discarica in assenza di una programmazione regionale e, soprattutto, essendoci ancora un ampia volumetria disponibile presso la discarica di Novellara.

“Coerentemente agli impegni presi e grazie all’ottimo lavoro promosso in questi anni dalla Provincia insieme ai Comuni per il potenziamento della raccolta differenziata, che a livello provinciale ha superato il 63%, da lunedì 23 febbraio i rifiuti indifferenziati raccolti nei comuni reggiani, relativi al bacino di Iren spa, saranno dunque conferiti alla discarica di Novellara”, dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi.  Indicativamente, si tratta di circa 10.000 tonnellate al mese (presumibilmente per tutto il 2015) di rifiuti solidi urbani, in funzione dei volumi disponibili e seguendo la pianificazione provinciale.

Come noto alla discarica di Novellara, in questi anni, sono state gradualmente ridotte le possibilità di accogliere rifiuti speciali extraprovinciali (in larga parte derivati da rifiuti urbani) con l'obiettivo di sostituire queste quantità con i rifiuti urbani del bacino reggiano. Il passaggio da tre discariche ed un inceneritore – la situazione impiantistica del 2008 - all'attuale utilizzo di una sola discarica (prima di Poiatica erano terminati i conferimenti nella discarica di Rio Riazzone a Castellarano e, nel 2012, era stato chiuso l’inceneritore di Cavazzoli a Reggio Emilia), “è il frutto – spiega il presidente Manghi - della crescita della raccolta differenziata, favorita dalle politiche virtuose dei Comuni e soprattutto dall’impegno dei cittadini,  del conseguente calo del rifiuto urbano residuo inviato a smaltimento, della riduzione complessiva dei rifiuti e della graduale, ma costante, diminuzione avvenuta negli ultimi cinque anni dell’accoglimento di rifiuti di provenienza extraprovinciale”.

Tiepidi entusiasmi dal Comitato Fermare la Discarica di Carpineti e dal Comitato Ecologicamente di Toano: "Leggiamo che la Provincia ha sancito la fine del conferimento di rifiuti a Poiatica, non concedendo ulteriori deroghe. Scelta dettata da un esaurimento della capacità del quinto lotto. Questa prima parte, quindi, si conclude per competenza della Provincia la quale si era già espressa con un atto di diniego al sesto lotto. Tuttavia sappiamo che la gestione dei rifiuti  è passata per legge alla Regione, l’unico organo competente, quindi, in grado di decretare se Poiatica non avrà più ampliamenti e chiuderà o se, al contrario, aprirà un sesto lotto con tot. tonnellate . La seconda ipotesi equivarrebbe per noi alla disfatta contro la quale, nel caso, ci opporreremmo con ogni forza. Chiusura del conferimento, quindi, non chiusura della discarica. Sembrano sfumature , ma, in realtà, sono un distinguo di sostanza. Siamo positivi nel leggere tutte queste dichiarazioni di entusiasmo istituzionale. Positivi ma non ingenui. Aspettiamo l’atto definitivo che ci dica se davvero Poiatica chiuderà o aprirà a un sesto ampliamento (che  piccolo o grande sia non vogliamo). Questo atto si chiama Piano Regionale Rifiuti. Per fare festa aspettiamo la primavera, quando indicativamente (come ci prospettò l’assessore all’ambiente della Regione nell’incontro ultimo di gennaio) uscirà il piano rifiuti. Dopodiché, se risulterà da quell’atto che Poiatica chiude allora avremo finalmente in cuore un’esplosione di felicità. I meriti li lasciamo a chi li vuole e li ambisce, a noi interessa solo che le comunità e la terra su cui hanno vissuto le nostre e le future generazioni per ora siano salve. Ma non dimentichiamo mai che 2 milioni di tonnellate ci sono sotto questa terra, non dimentichiamo le gravità denunciate, quindi aspettiamo fiduciosi anche gli esiti delle indagini in procura e monitoriamo (nel caso chiuda) tutti noi cittadini sul post mortem. Se non chiuderà invece di nuovo tutti nelle piazze a rivendicare il diritto ad ambiente e salute tutelati !"

Il sindaco di Toano Vincenzo Volpi: “Auspichiamo che, dopo vent’anni di smaltimento, si tratti di una cessazione definitiva dell’attività. La Regione ascolti le ragioni degli abitanti”.

“Contiamo che da oggi si possa mettere una pietra sopra la vicenda della discarica di Poiatica”, sottolinea con soddisfazione il sindaco Vincenzo Volpi.
“Infatti Iren - spiega il primo cittadino - ha annunciato in queste ore che le attività di smaltimento rifiuti solidi urbani della nostra provincia, a seguito del completamento dei volumi del quinto ed ultimo lotto, si devono considerare concluse”.

Discarica di Poiatica
Discarica di Poiatica

Continua Volpi: “L’impianto, che è operante dal 1995, si trova, seppur in territorio di Carpineti, sull’altra sponda del fiume Secchia, a ridosso del toanese, ed è stato quindi particolarmente importante per la nostra comunità chiederne, dopo vent’anni di attività, il superamento. Già nelle osservazioni inviate alla Provincia nel 2012 il Comune aveva richiesto che venissero avviate tutte le possibili misure per arrivare, nel minor tempo possibile, alla sua chiusura”.
Ribadisce inoltre il sindaco: “Auspichiamo che si tratti veramente dell’ultimo atto per Poiatica e che la Regione possa accogliere in pieno e in modo definitivo la pressante richiesta in tal senso fatta, da diversi anni ormai, dagli abitanti della zona, ma non solo”.

Discarica di Poiatica
Discarica di Poiatica

Ora l’attenzione è rivolta al risanamento dell’area: “Queste operazioni dovranno garantire - conclude Vincenzo Volpi - che, a seguito del conferimento di cospicue quantità di rifiuti, per un periodo molto consistente di tempo, il sito sia messo in assoluta sicurezza, a tutela dell’ambiente e della salute della popolazione che vive attorno a Poiatica. Non vogliamo fare allarmismi, ma riteniamo che il problema vada affrontato seriamente e oggettivamente perché le preoccupazioni della nostra gente sono anche quelle di noi amministratori. Come Comuni e abitanti della montagna uniamo le forze affinché per questa discarica si possa scrivere davvero la parola fine”.

"Un annuncio che fa più bella la montagna. L'Appennino delle imprese che mira al turismo e alla qualità delle produzioni agroalimentari può solo giovarsi da un simile annuncio. Ora anche la Regione prenda definitivamente atto della decisione della Provincia di Reggio Emilia" è il commento di Gabriele Arlotti, presidente di Lapam Confartigianato Castelnovo ne' Monti che, in questi anni, aveva manifestato pesanti criticità riguardo alla discarica per rifiuti indifferenziati tra le più grandi d'Europa, a ridosso del Fiume Secchia e all'ingresso del Parco Nazionale dell'Appennino.
"Questo mostro - prosegue Arlotti - rimarrà comunque una ferita aperta che, finalmente, non potrà aumentare di dimensioni. L'avvento della nuova Provincia e, prima ancora, il lavoro dei comitati, sostenuto da tante persone di buona volontà, tra cui due coraggiosi sacerdoti, le associazioni ambientaliste e alcuni amministratori è diventato una valanga inarrestabile che riconosce il merito alla gente d'Appennino di potere decidere le proprie sorti".
"Ora - conclude il presidente di Lapam Confartigianato Castelnovo - si punti alla raccolta differenziata spinta, con sistemi porta a porta che, dai Comuni, devono essere adottati con maggiore coraggio, in modo da giungere quanto prima anche alla chiusura della discarica di Novellara. Se amministrato con scelte coraggiose - afferma Arlotti - il tema dei rifiuti può anche essere un veicolo di attività imprenditoriali volte alla tutela ambientale e delle città: e per quanto riguarda Poiatica, ora, i Comuni dell'Appennino non siano lasciati a loro stessi nel vigilare su questa montagna di veleni".

 

4 COMMENTS

  1. Plauso ai comitati, ai cittadini e ai parroci della montagna che hanno sempre lottato per ottenerne la chiusura. E che i signori del Pd non osino, nemmeno per scherzo, venirci a raccontare che alla Provincia e alla Regione sono arrivati razionalmente a questa decisione, dal momento che per anni hanno finto di ignorare tutte le gravi e inquietanti criticità del business Poiatica. Un monumento ai comitati, ai loro coraggiosi leader e ad Alessandro Davoli che grazie ad un contatore Geiger ha scoperto la presenza di rifiuti radioattivi in discarica, a riprova di una pessima gestione. Un grazie fortissimo a tutti i giornalisti che hanno sempre sostenuto questa causa, in particolare la redazione di Redacon e ai politici che hanno portato avanti per primi una raffica di scomode interrogazioni alla Provincia.

    (David)

    • Firma - david
  2. Il tempo è proprio un gran dottore, permette persino a complici delle malefatte di gioire e di arrogarsi un po’ di merito, per quella che sembra essere la conclusione dell’operatività della discarica di Poiatica. Chi conosce bene le vicende però sa a chi attribuire meriti e demeriti; sa chi si è dato da fare per informare e per contrastare i pericoli derivati dalla creazione di questo malaugurato impianto e chi no. Peccato che questi che sanno siano in pochi, che tanti fingano di non sapere e di non aver visto i loro amministratori alzare diligentemente la manina per approvare i voleri, prima di Agac poi di Enìa e ultimamente di Iren. Non dimentichiamoci le cose ed il perché delle cose. Premesso quanto mi sembrava dovuto, ribadendo che niente deve essere dimenticato e seppellito dall’ipocrisia di certi politici, spero davvero che questa discarica possa chiudere definitivamente. Se così sarà, voglio anch’io sottolineare l’importanza di ciò che i comitati sostengono: non scordiamoci mai che la discarica è ancora lì, con i suoi due milioni di rifiuti, conosciuti e sconosciuti e con tutti i rischi che questo comporta. Restiamo vigili ed attenti affinché il controllo resti sempre attivo e ad alto livello, il rischio maggiore sarà che venga dimenticata ed abbandonata a se stessa. Con la speranza di non veder mai più arrivare camion di rifiuti ringrazio tutti coloro che hanno sofferto e lottato in questi anni, sopportando delusioni, menefreghismo e indifferenza della gente, non arrendendosi mai, esponendosi di persona, informando, manifestando e denunciando, quando tanti altri invece non vedevano o fingevano di non vedere. Grazie a tutti.

    (Antonio Manini)

    • Firma - AntonioManini