Riceviamo e pubblichiamo.
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A circa un anno dal precedente comunicato stampa, i circoli Pd dei comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto intendono ribadire la loro posizione a favore della fusione dei rispettivi comuni.
I nostri comuni hanno a portata di mano un’occasione storica, quella di mettere assieme le loro forze per affrontare le sfide del futuro. Per questo motivo è importante riprendere al più presto il percorso di fusione, dopo la pausa dovuta al rinnovamento dell’amministrazione regionale.
In questi giorni l’Emilia-Romagna riprenderà l’iter che porterà all’emanazione della legge che regolamenterà la fusione dei 4 comuni. Nel corso di quest’anno i cittadini saranno chiamati ad esprimere la loro opinione con un referendum consultivo e, verso la fine di quest’anno, il nuovo comune unico potrebbe veder la luce.
I nostri circoli sono fermamente convinti che la fusione porterà benefici ai nostri territori e quindi appoggiano ed incoraggiano questo progetto.
I servizi per i cittadini non dovranno subire tagli nè dovranno esser ridotti, poiché le quattro municipalità esistenti dovranno rimanere ed in esse dovranno venir erogati gli stessi servizi di ora. Si dovrà fare in modo che le stesse municipalità si specializzino per i servizi a cui ogni territorio è storicamente vocato e diventino i centri della vita amministrativa del nuovo comune.
Auspichiamo che i consigli comunali ripartano al più presto con i gruppi di lavoro per definire un progetto concreto in cui delineare le strategie e gli investimenti del nuovo comune. I nostri circoli saranno certamente a disposizione per dare un contributo costruttivo.
Inoltre crediamo che sia fondamentale la presenza ed il coinvolgimento della cittadinanza, non solo per dare spazio alle loro idee, ma anche per far conoscere questo progetto di fusione.
E’ nostra convinzione che i fondi a disposizione del nuovo comune debbano essere impiegati in opere e progetti per la cittadinanza, per rilanciare la speranza per le future generazioni di poter vivere modernamente in montagna. Auspichiamo che la fusione dei comuni avvenga in uno spirito di condivisione e di ottimizzazione delle risorse al fine di ottenere un ente snello ed efficiente in grado di generare risparmi da questa nuova gestione.
Tutto ciò in un periodo in cui le risorse per gli enti locali sono sempre più scarse e preziose le spinte verso le fusioni sono sempre più forti a tutti i livelli (regione in primis).
Chiediamo agli amministratori locali di lavorare per un progetto valido e sostenibile negli anni al fine di affrontare le sfide che ogni giorno il nostro territorio propone.
Valuteremo nelle prossime settimane anche l’ipotesi di fusione dei quattro circoli in un solo circolo, perché crediamo che, come per le amministrazioni, anche per noi l’unione (fusione) faccia la forza.
(I segretari dei circoli Pd di Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto)
Sicuramente la fusione avrà dei vantaggi per le quattro municipalità, ma si stia attenti a non annullare l’identità dei quattro borghi (Comuni) che è ricca di storia, di tradizioni religiose e civili. Non si perdano assolutamente le radici, altrimenti succederà come per l’albero che le perde e che è poi destinato a seccare.
(Bruno Tozzi)
Era quello che ci si aspettava, la “benedizione” del partito che ha fortemente osteggiato la fusione fra Toano e Villa Minozzo. Belle intenzioni, ora, per incoraggiare la fusione del Comuni del crinale, ma penso valessero anche prima. Sarebbe cosa buona e giusta che i partiti non mettessero il naso nei referendum, disorientando i cittadini ed in parole povere mettendo uno contro l’altro. Le fusioni future avverranno imposte da altri, senza il consenso dei cittadini, quindi ci si troverà ad ingoiare l’accorpamento con un Comune/i che non ha niente a che fare. Senza i finanziamenti necessari i piccoli Comuni da soli non possono farcela, quindi spariranno. Allora non era meglio fare la fusione?
(Maurizio Corsini)
Tardi, come si suol dire “chiudiamo la stalla quando i buoi sono scappati”! Con le proposte sino ad ora uscite dagli Enti, la fusione non servirà a nulla, occorre cambiare completamente rotta, abbandonando le strade sino ad oggi percorse dagli amministratori che cambiano di persona, ma i programmi sono sempre gli stessi: linee guida del partito, che hanno ridotto la montagna in queste condizioni. Cordialmente.
(Fabio Leoncelli)
I prossimi incontri con la cittadinanza dovrebbero chiarire alcuni aspetti concreti della nuova istituzione amministrativa ed in particolare la nuova dislocazione dei servizi al cittadino. Ad esempio, se si avrà bisogno dell’ufficio anagrafe in quale “Borgo “bisognerà recarsi? Nelle vecchie sedi comunali cosa e soprattutto chi rimarrà? Infatti anche il “chi” è importante, si pensi ad esempio agli anziani che si recano nei vari uffici: per loro trovarsi di fronte a persone nuove e con mansioni diverse potrebbe essere difficoltoso all’inizio. Quindi le prossime assemblee pubbliche dovrebbero essere improntate alla chiarezza e alla trasparenza.
(Ic)
Se col referendum la maggioranza della popolazione si esprimesse contro l’unione dei 4 comuni il Pd che posizione prenderebbe? Mi par di capire che se in Regione passerà la legge l’Unione si farà comunque, indipendentemente dall’esito contrario del referendum (tanto più che è solo consultivo). Personalmente terrò conto di questo comunicato a futura memoria. A fusione avvenuta vedrete che con la prima finanziaria del governo, almeno “3 municipalità” che voi dite di voler mantenere spariranno del tutto, i “servizi ai cittadini” diminuiranno drasticamente, mentre per mantenere i servizi minimi verranno ovviamente aumentate le tasse, con buona pace vostra e delle vostre “buone” intenzioni. Non voglio poi parlare dei posti di lavoro che in futuro saranno “tagliati” a causa dell’accentramento dovuto alla fusione dei municipi. Insomma, la fusione non sarà un’occasione storica, ma un flop assicurato ed i comuni del crinale, insieme alle loro frazioni, si spopoleranno ancora di più.
(Luca)
Vede, signor Corsini, a questi nostri amministratori dovremmo chiedere il perché per la fusione di Villa e Toano si parlava di servizi che sarebbero venuti meno, mentre invece per questi quattro Comuni più “fortunati” i ‘servizi per i cittadini non dovranno subire tagli, nè dovranno esser ridotti.
(Curioso)
Credo che la fusione sia una grande opportunità che i nostri Comuni del crinale hanno, decidere del proprio futuro. Visto anche lo spopolamento della montagna credo che a lungo andare, al calare degli abitanti, caleranno anche servizi erogati ed ora si può ancora decidere, fra qualche anno arriverà magari un decreto che accorperà i Comuni senza sapere neppure dove sono,
quindi spero che con il referendum gli abitanti capiscano l’importanza di poter scegliere il proprio destino.
(Marco)
Ho notato con soddisfazione che qualcuno si ricorda del tentativo di fusione di Villa Minozzo e Toano e della posizione assunta dal PD in quell’occasione. Credo che nello specifico la coerenza sia veramente la targa di questo partito che ha governato per oltre 50 anni i nostri Comuni e che, di fronte al catastrofico loro andamento, ha dapprima istituito il Parco Nazionale, panacea di tutto, ed ora va ad elemosinare quattrini per sopravvivere, sacrificando gloriose municipalità risorte dalla guerra con il sudore ed il sacrificio dei nostri antenati. E’ un estremo tentativo di rappezzare: più serio e corretto sarebbe valutare e sfruttare le risorse di ogni Comune. Infine il dubbio che mi assilla allorchè sento parlare di fusione e che credo dovrebbe preoccupare tutti è che si stia facendo una operazione non pro cittadini, ai quali verranno a meno servizi in particolare a quelli marginali, ma per il becero tornaconto di qualche politico cui affidare una poltrona più redditizia di quella degli attuali singoli Comuni. Spero che non sia così, ma se così fosse sarebbe quanto mai avvilente.
(Ilio Franchi)
Probabilmente, richiamando il commento di “Curioso” i comuni di Toano e Villa sono stati sinceri dicendo come stavano realmente le cose e cioè che venivano meno dei servizi ai cittadini e qua, visto l’esito del referendum, i cittadini quando sono andati a votare hanno riflettuto bene sul da farsi. Viene dalla logica che vengono meno dei servizi ai cittadini già penalizzati dalle lontananze alle attuali sedi comunali. Pensiamo un attimo a cosa significa la parola fusione, fondersi significa diventare una cosa unica, nel nostro caso un unico Comune. Dove sarà centralizzato questo nuovo Comune? Nelle attuali sedi comunali rimarrà aperto qualche ufficio qualche giorno la settimana, se va bene, perchè gli attuali Comuni diventeranno delle frazioni. I politici dei comuni interessati dicono che così non si può andare avanti, perchè non ci sono soldi. Questo sarà anche vero, ma allora perche non entrare subito nella grande unione come comune individuale, anzichè andarci ugualmente una volta fatta la fusione? Almeno rimarrebbero le municipalità tanto sudate e sacrificate dai nostri antenati, come dice giustamente il signor Franchi. Tanto lo si sa per certo che i soldi promessi sono già diminuiti, poi verranno stanziati per qualche anno tanto per invogliare i politici a fare “la famosa fusione” e alla fine non daranno più un centesimo e non esisteranno nemmeno più gli attuali comuni. Ma, ahimè, a quel punto anche se qualcuno si pentirà di ciò che ha fatto, sarà troppo tardi.
(Alessandro N.)
Si parla di servizi al cittadino, si parla di esperienze passate, Unione dei Comuni con relativi progetti realizzati ed alcuni tuttora attivi. Tra le righe del progetto di fusione presente sul sito dell’unione: “In questi anni l’Unione ha portato maggiore integrazione tra le strutture dei 4 Comuni, più servizi (micronidi, scuola di musica, servizio sociale accreditato, ecc.)”; nessuno si è accorto che il micronido di Busana che raccoglieva anche i bambini di Collagna e Ligonchio, quest’ anno ha chiuso i battenti? Gli amministratori ben si sono guardati dal dirlo, hanno addirittura lasciato nel progetto un importante servizio che, anche a causa delle politiche ottuse ed anti/montagna, ha chiuso. Da questi amministratori, visto che saranno gli stessi del nuovo comune, vi aspettate un’inversione di rotta? A proposito dei micronidi, l’importante lavoro di qualcuno in dieci anni è stato frantumato, nonostante ingenti somme dell’Unione siano state impegnate, dimostrazione che occorre intervenire a monte e non a valle, l’opposto di quanto fatto sino ad oggi, solo ed esclusivamente per portare acqua al solito posto. Sempre tra i vantaggi dell’unione/fusione, stiamo ancora assistendo al parto del PSC, ancora prematuro, al punto che la gestazione è durata credo 15 anni e non è finita. Valutate voi se credere ancora in proclami ed in documenti unitari. E’ chiaro e lampante che se poi sono targati PD allora tutto ok, ci si dimentica di tutto e si passa oltre. Cordialmente.
(Fabio Leoncelli)
Credo che un’analisi possa essere fatta considerando gli elementi costituenti in modo singolo e analitico. Mi riferisco alle diverse caratteristiche dei comuni che andrebbero a comporre il nuovo comune, prodotto della fusione di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto. Se infatti per Collagna e Ligonchio non ci sono molte chance, dato che le normative (il Decreto Legislativo 13 agosto 2011, n°138, art. 16, comma 1 (convertito dalla Legge 14 settembre 2011, n°148), richiamato mediante il DL 95 del 2012, art. 19, comma c, dalla recente Legge Regionale 21 dicembre 2012, n°21, art. 1, comma 2, lettera b) impongono ai comuni con popolazione inferiore ai 1000 abitanti, la soppressione di tutte le funzioni fondamentali (abitanti 851 Ligonchio e 958 Collagna, fonte ISTAT del 31/12/2013 e del 1/1/2014) salvo quella dirigenziale del sindaco, obbligando gli stessi a forme associative alternative con comuni contigui, diverso discorso deve essere fatto per Ramiseto (popolazione di 1271 abitanti, fonte ISTAT 1/1/2014) che non rientra affatto in questa categoria, non avendo dunque nessun obbligo di fondersi. Ciò che bisogna fare emergere è che il disegno politico dedicato a Ramiseto è stato progettato già da tempo e lo dimostra il fatto che gli amministratori, con cecità o volontà, hanno deciso di annettere Ramiseto ad un ambito territoriale che non era il suo, escludendolo da quello esplicito della sua natura, ossia l’ambito territoriale Val d’Enza. Come è stato possibile escludere Ramiseto da questo ambito, comune che accoglie il primo rivolo del fiume che dà nome proprio all’ambito (e Vetto in seconda battuta, posizionato in adiacenza all’Enza)? In questo modo Ramiseto avrebbe potuto essere fuori dalla Unione montana, diventata di diritto unica unione di comuni possibile nell’ambito Appennino reggiano, come espresso dalla LR 21, come hanno fatto altri comuni (Baiso, Viano e Canossa), avrebbe potuto mantenere il proprio Comune, il proprio sindaco e la propria identità gestendo funzioni associate mediante convenzioni. Fondersi, per Ramiseto, è una scelta e non una imposizione normativa: fondersi significa perdere sede comunale, sindaco, anagrafe e tutti i servizi che gestirà l’ente capofila (Busana), che a sua volta dovrà far gestire almeno tre delle funzioni fondamentali a Castelnovo, comune capofila dell’unica unione di comuni che sopravvivrà sul nostro territorio con l’unica prospettiva di perdere tutti i servizi e i presidi e le rappresentanze del territorio ramisetano. Anche se credo che l’errore grave sia stato fatto a monte, non sarebbe allora meglio annetterci direttamente a Castelnovo Monti, gestendo, sì in modo unificato, le funzioni fondamentali ma mantenendo il comune, il sindaco e l’anagrafe a Ramiseto, in attesa di un nuovo quadro normativo?
(Toro Seduto)
In una giornata come questa bisogna proprio pensare alla fusione di Comuni. Considerato che non riescono a gestire la spalata delle strade e delle piazze come singolo Comune, vi immaginate quanto ci sarà un solo Comune con un solo sindaco come farà a seguire i lavori e tenere sotto controllo la situazione? Pensate a un sindaco che deve controllare gli spalatori che partono dal Cerreto e vanno fino al Passo del Lagastrello per non parlare di Ligonchio? La realtà purtroppo è questa, volere o no. Ma possibile che i politici non riescano a guardare in faccia la realta? Chi vivrà, purtroppo ne dovrà vedere delle belle.
(Alessandro N.)
Mi piacerebbe sapere, come anche richiesto dal signor Maurizio Corsini, come mai la fusione Villa-Toano non si poteva fare, e ora quella dei 4 Comuni è giustamente da fare. Probabilmente perchè quella di Villa partiva da una idea della lista Fiocchi e non dal Pd. Gradirei una risposta, grazie.
(Paolo Diambri)
Una risposta provo a darla io che non ho nulla a che fare col partito. I comuni del crinale arrivano da 14 anni di unione, servizi dati agli abitanti che da soli comuni di di 1000 abitanti non avrebbero potuto erogare, condivisione di progetti per tutti i comuni etc. Forse una fusione, senza mai aver avuto in comune neppure un servizio, dalla gente è stata vista come un’imposizione della squadra Fiocchi, ma sembra che fece il tutto contro il dominio di Castelnovo, per poi finirci in unione montana.
(Marino)
“I Comuni del crinale arrivano da 14 anni di unione, servizi dati agli abitanti che da soli comuni di 1000 abitanti non avrebbero potuto erogare…” Scusi, ma di che servizi parla? Non vede che il crinale sta morendo? Vada a vedere altre realtà di comuni piccoli che hanno saputo sfruttare al meglio le loro individualità e le loro risorse, diventando esempi di sviluppo, come Monchio delle Corti nel parmense. La verità è che unire/fondere vuol dire appiattire, livellare, ma questo non genera e non genererà mai ricchezza perché il livellare uccide le eccellenze. 14 anni di unione hanno declassato Collagna, Ligonghio e Ramiseto a favore di Busana che è l’unico comune che per ora ne ha un guadagno apprezzabile (anche se non so per quanto) e non ci vuole la scala per comprenderlo. Come si fa a non vedere? Ah, già, ora ricordo: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
(Toro Seduto)
Sì, ok signor Marino, ma un conto è una unione e ben venga, perchè come dice lei comuni di 1200/1300 abitanti come sono Busana e Ramiseto non possono sopravvivere, un altro conto è la fusione; con la fusione non ci saranno più quattro municipalità ma una. Non so se lei conosce il territorio del comprensorio di questi comuni, ma è molto vasto e ognuno con problematiche diverse. Fondendosi certamente non si risolveranno i problemi anzi… La soluzione migliore era unirsi alla grande unione di Castelnovo, tanto la fine è quella anche se ci si fonde, allora tanto valeva entrare nella grande unione individualmente, ogni comune con il suo sindaco e i suoi amministratori.
(Alessandro N.)
Di cosa stiamo parlando? Credo che alcuni numeri siano importanti per farsi un’idea chiara della situazione. Secondo la Cgia di Mestre ogni cittadino residente in Emilia-Romagna versa allo Stato 10.490 euro ogni anno. Quindi: Ramiseto (Ramṣè) 1.275 abitanti; Busana (Buṣâna) 1.270 abitanti, Collagna (Culâgna) 965 abitanti; Ligonchio (Algûnc) 845 abitanti. Totale 4355 abitanti (15° censimento Istat 2013). Secondo le statistiche si ha una cifra di 45.683.950, quarantacinque milioni e 683mila euro. Questo è quanto i cittadini dei quattro comuni del crinale pagano, ogni anno, allo Stato italiano. Non male, visto il livello dei servizi sempre più indecenti che riceviamo. Ci ritorna un’elemosina: 555mila euro in più (calcolo in media all’anno per 15 anni) che dovrebbero arrivare al nuovo comune “Frankenstein” secondo il documento ufficiale redatto dal Pd (Analisi preliminare di fattibilità della fusione fra i comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto, pag. 30). Questi ipotetici 555mila euro sono un insulto all’intelligenza dei montanari. Io almeno la penso così. Saluti.
(Alessandro Raniero Davoli)
Credo che i 4 comuni facciano già parte della grande Unione montana, che forse è troppo vasta per essere attiva e operativa sul territorio. Credo anche che non spariscono le municipalità visto che il front office è garantito nello stesso luogo dove si trova. Credo che a un geometra, per presentare un progetto, non cambi molto andare Busana o Collagna.
(Marino)
A me non risulta che i 4 comuni facciano già parte della grande unione, se non per alcuni servizi. Non credo che la grande unione sia troppo vasta per essere attiva perchè, se si entra nella grande unione come singolo comune, ogni comune ha un suo sindaco che amministra e lo rappresenta. Non credo che vadano in comune solo i geometri per presentare i progetti, mi risulta che in comune ci si vada anche per altri uffici o esiste solo l’ufficio tecnico?
(Alessandro N.)
Signor Marino, guardi che Toano e Villa stanno già collaborando con molti servizi in comune. Saluti.
(Paolo diambri)
Per rispondere al signor “Curioso” e al signor Paolo Diambri cerco di farlo in modo molto semplice. A Villa Minozzo si doveva purgare il sindaco Fiocchi perché aveva vinto con la sua lista al di fuori delle imposizioni politiche, a Toano il sindaco Lombardi è andato alle riunioni con la popolazione con al seguito un comitato dei “no fusione” che ha fatto pressione sui cittadini con delle motivazioni che incutevano paura nella fusione e poi eravamo vicini alle votazioni comunali. Le municipalità sarebbero rimaste, i cittadini non perdevano nulla, i due comuni hanno già servizi associati che funzionano. I finanziamenti che la Regione erogava a fusione fatta ora li usano gli altri comuni che si sono fusi in regione; ricordiamoci che su 4 referendum consultivi 3 sono passati ed ultimo quello della Valsamoggia dove si sono fusi ben 5 comuni. Se chiedessimo a loro come si trovano con le fusioni fatte e volute a maggioranza dai cittadini, qualcuno dovrebbe riflettere, ma è tardi, occasione non ripetibile! Ora gli amministratori, sindaco in testa, devono muoversi per cercare risorse, il nostro comune (Toano per capirci) ha bisogno progredire in tutto, in primis, sul sociale perché i cittadini hanno bisogno di risposte chiare alle esigenze.
(Maurizio Corsini)
Per rispondere al signor Corsini: per fare la fusione non è mai troppo tardi, la si può sempre fare, nessuno lo vieta. E’ invece il contrario che preoccupa: una volta fatta, lì sì che è troppo tardi, perchè indietro non si torna. Ammiro i Comuni di Villa Minozzo e Toano per la scelta fatta. E le risorse per la fusione secondo lei durano in eterno? Danno incentivi, tra l’altro molto più bassi della cifra da cui sono partiti, sicuramente per qualche anno tanto per invogliare a fondersi, poi andranno mano mano calando e così non ci saranno più nè fondi, nè Comuni.
(Alessandro N.)
Sottolineo solo l’opportunità di essere intelligenti, la fusione serve alla popolazione, non ad un partito! Mi meraviglio dei commenti, nessuno si preoccupa delle esigenze, solo sentenze politiche e non amministrative. Vogliamo chiudere i comuni, facciamolo, ma dopo non date la colpa al Pd. Dietrologia, va bene, guardiamo al passato e non al futuro! Auguri.
(L.C.)
Signor “L.C.”, potrebbe spiegare perchè la fusione serve alla popolazione? Lei sostiene che senza fusione i Comuni vengono chiusi. A me sembra il contrario. Si parla di costruire una nuova sede municipale, qua i casi sono due: o trasferiscono il personale dei quattro Comuni presso la nuova sede e quindi in quelli esistenti non resta nessuno, oppure, se il personale non viene trasferito, per chi o che cosa viene costruita la nuova sede? Non credo certo per lasciarla vuota, le sembra?
(Alessandro N.)
Da una profonda riflessione e dalla lettura attenta degli attori di questo dibattito, estrapolo, in sintesi, 3 errori fondamentali fatti in questi ultimi 20 anni dalla “governance”:
1) la creazione del Parco nazionale;
2) le scarse capacità nella gestione del territorio;
3) la per niente brillante idea di fonderci.
E… mentre voi dite che l’unione fa la forza, io di rimando dico: “I tordi andare a branchi diventano magri”.
(Addio Monti)