Si è insediato ieri a Sassalbo di Fivizzano il nuovo Consiglio direttivo del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano. Il Consiglio, oltre che dal presidente Giovanelli, è composto da Pier Romano Mariani, sindaco di San Romano in Garfagnana (già membro del direttivo precedente), Luigi Fiocchi, sindaco di Villa Minozzo, Roberto Cavalli e Sauro Petazzoni, già amministratori locali di Monchio delle Corti (PR) e Filattiera in Lunigiana (MS).
Ne sono membri altresì Mauro Massa, designato dal Ministero dell'Ambiente, Martino Dolci, designato dal Ministero dell'Agricoltura, Fernando Spina e Giuliano Cervi, indicati rispettivamente dall'Istituto per la ricerca ambientale e dalle associazioni ambientaliste.
Il consiglio ha scelto all'unanimità Pier Romano Mariani come vicepresidente del Parco: “In questi anni - ha dichiarato - il Parco ha lavorato molto bene soprattutto sul versante emiliano, dove sicuramente c’è un tessuto più coeso. Sono convinto che adesso dobbiamo cercare di porre maggiore attenzione verso i territori della Toscana, magari coinvolgendo anche altri comuni che guardano al Parco nazionale con attenzione, ma che ancora non ne fanno parte. Il Parco ha dimostrato di essere una miniera di potenzialità, così come indicato nel suo Piano di sviluppo economico e sociale. 105 progetti in gran parte operativi, molti realizzati, da condividere concretamente con le amministrazioni locali. Sono sicuro, per esempio, che molte cose portate a compimento sul versante toscano possano essere riprese e ridisegnate su quello emiliano. Non ultimo è per noi fondamentale potenziare il progetto strategico 'Parchi di Mare e d’Appennino' stringendo le fila con il Parco nazionale delle Cinque Terre e il Parco regionale delle Apuane, perché è necessario avere una visione d’insieme e ragionare sempre in termini di area vasta”.
Commenti molto positivi anche da Luigi Fiocchi, sindaco e amministratore di lunga esperienza. “Mi fa veramente piacere partecipare attivamente al Consiglio del Parco. Si è creato un valido gruppo di persone competenti che potranno condividere esperienze e progetti. Il Parco si avvale di collaboratori e tecnici disponibili e preparati. Sono sicuro che il nuovo gruppo dirigente saprà confermare i buoni risultati ottenuti e incrementare gli impegni. Ho ascoltato con attenzione tutte le relazioni e devo dire che, probabilmente, anche chi è nato e vive nel nostro territorio forse non vede le potenzialità che il Parco ci sta aiutando a scoprirle e mettere a sistema. Conosciamo bene le problematiche dei nostri cittadini, ma talvolta trascuriamo il reale valore dell’habitat nel quale viviamo. Credo che grazie all’impegno di tutti, il Parco possa contribuire a tenere nella giusta considerazione questo patrimonio naturale, valorizzandone la protezione e potenziandone lo sviluppo”.
Il Consiglio direttivo nella sua prima seduta,ha anche ratificato il bilancio di previsione 2015 e approvato il Piano della performance (il programma annuale per l'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni) e ha individuato la rosa di tre candidati idonei, da proporre per la nomina a direttore del Parco al Ministero dell’Ambiente. La rosa include: Giuseppe Vignali, direttore in carica; Franca Zanichelli, direttore del Parco nazionale dell’arcipelago toscano, e Nevio Agostini, dirigente del Parco nazionale delle foreste casentinesi. Al dottor Vignali l’assemblea del Consiglio direttivo ha confermato grande apprezzamento per il lavoro e i risultati.
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Giovanelli… Ah, ecco. Largo ai giovani…
(Serb)
Brutta notizia, per me il Parco va abolito. Ennesimo baraccone che nessuno sa a cosa serve, pone vincoli a chi vorrebbe fare qualcosa di utile per la montagna e serve solo ad integrare ai soliti noti le già laute entrate. Il Parco dovrebbe dare possibilità a disoccupati ed aziende del luogo di lavorare (assumendo anche stagionali bisognosi) per la salvaguardia della nostra montagna, per renderla più vivibile e ordinata e in questa missione si dovrebbero usare i fondi che arrivano al Parco dallo stato. Altro che porte e lupi! E’ un brutto segnale, inoltre, che invece di cambiare la mission del Parco entri a far parte del direttivo uno che il Parco, così come è tuttora, l’ha sempre criticato.
(EM)
Neanche una donna, non male per un paese europeo del 2015!
(Natascia Nobili)
E’ quello che ho pensato anch’io leggendo l’articolo. Natascia, concordo con te, neanche una donna! Non aggiungo altro.
(M. Grazia Colombari)
Cara Maria Grazia, è un problema di equilibri all’interno del Parco. Questa disparità di trattamento, in questo caso, non c’è stata, siccome la maggioranza dei dipendenti del parco è di sesso femminile. E’ evidente che in generale la donna siede su poche seggiole importanti, ma basta guardare la recentissima nomina del Presidente della Repubblica per notare che le presidenze della Camera e del Senato (sebbene vicaria) sono rette da due donne. Chiaro sintomo che l’aria per il gentil sesso sta cambiando. Questione di poco tempo e poi saremo noi maschietti a chiedere la parità di trattamento.
(Il fumoso)
In attesa di essere abolito il Parco Nazionale è costato ai cittadini dei suoi comuni 30 centesimi di euro a testa in 10 anni(3 centesimi l’anno). In compenso ha attratto e investito sul territorio più di 45 milioni di euro. 45 milioni… buona parte dei quali sono stati richiamati in Italia attraverso i fondi europei; buona parte dei quali sono stati erogati a imprese, artigiani e professioni del territorio, oltre che ai pochi dipendenti e collaboratori e ne hanno sostenuto il reddito e l’occupazione. L’erario italiano ha ricevuto dal Parco Nazionale più risorse di quante non ne abbia erogate. Le comunità dei Comuni del Parco hanno beneficiato di risorse in spese correnti e di investimento migliaia e migliaia di volte superiori al prelievo. Ciò a prescindere dalla grande promozione e crescita culturale e del valore riconosciuto al territorio. Altro, molto altro si potrebbe dire, ma ciò non basterà a convincere “EM” di qualche pur minima virtuosità del Parco Nazionale Appennino. Ce ne faremo una ragione. Un insulto al giorno… toglie il medico di torno. Sulle donne, sono d’accordo. Le nomine nel Parco non sono come una Giunta che viene nominata da uno solo. Fanno capo separatamente a molti centri di decisione e non c’è comunicazione tra l’uno e l’altro, non c’è una sede di sintesi e coordinamento. In compenso tra collaboratori dipendenti (5 + un parttime) e anche tra collaboratori non dipendenti le donne sono in larga maggioranza.
(Fausto Giovanelli)
Io vedo un’altra realtà: soldi spesi non proprio bene, vedi le famose porte, il turismo è poca cosa e mal gestita, l’economia locale idem. E, senza offesa, forse la sua figura si può approssimare al prezzemolo: da tutte le parti, peccato che i più ormai non gradiscono. Appunto: largo ai giovani.
(Serb)