Ben 312 violazioni amministrative accertate, 224 delle quali in ambito venatorio; 544 segnalazioni di illeciti raccolte dai cittadini; 297 verbali di infrazione al Codice della strada (principalmente per mancate revisioni degli autoveicoli o irregolarità dell'assicurazione o della patente) che hanno comportato il ritiro di 7 patenti, la decurtazione di 172 punti e il sequestro di 3 mezzi; recuperati e quasi sempre salvati 20 animali in difficoltà fra cui due zebre, un lupo, una tartaruga azzannatrice, un airone cenerino, un falco pellegrino e diversi rapaci notturni.
Sono i numeri dell’ultimo anno di attività della Polizia provinciale di Reggio Emilia, che, sottolinea il consigliere delegato Pierluigi Saccardi, “si conferma una delle forza dell’ordine più attive al servizio dei cittadini, con particolare attenzione all'ambiente, alla caccia, alla pesca, alla sicurezza stradale, non tralasciando altre e non meno importanti esigenze del territorio”.
Pur potendo contare su un organico ormai ampiamente ridotto e in progressiva contrazione, la Polizia provinciale di Reggio Emilia è riuscita a mantenere, anche avvalendosi delle guardie volontarie, una capacità di controllo sul territorio significativa che ha prodotto risultati davvero consistenti in termini sanzionatori. L'attività di controllo negli ambiti di vocazione della Polizia provinciale (venatorio e ittico, ambiente e raccolta prodotti del sottobosco) ha infatti portato nel corso del 2014 all'accertamento di 312 violazioni amministrative.
Caccia. In ambito venatorio i controlli si sono concentrati prioritariamente sulla regolarità e la sicurezza nell'uso delle armi a tutela dei cittadini, ma anche degli stessi cacciatori e ha registrato ben 224 sanzioni amministrative, 8 denunce alla Procura della Repubblica e 5 sequestri penali.
Pesca. Sono state 47 le sanzioni amministrative comminate e 26 i sequestri effettuati tra caccia, pesca e prodotti del sottobosco.
Ambiente. In materia ambientale si sono registrate 41 sanzioni amministrative riferite a irregolarità nella gestione dei rifiuti, nella raccolta di funghi e tartufi e una denuncia penale per deposito incontrollato di rifiuti. Sono stati inoltre accertati e segnalati 20 abbandoni di rifiuti.
Fauna. Per quanto concerne la tutela della fauna selvatica si sono recuperati 20 animali fra cui alcuni pericolosi o protetti (l’elenco comprende daini, molti dei quali impigliatisi in reti o recinzioni, lupi, tartarughe azzannatrici, aironi cenerini, falchi pellegrini, ma anche le due zebre fuggite nello scorso aprile da un circo a Rio Saliceto): a parte il lupo, trovato morto, tutti sono stati salvati. La Polizia provinciale, anche nel corso del 2014, ha inoltre proseguito l’attività di controllo numerico di alcune specie nocive per le produzioni agricole, e non solo, come cinghiali e nutrie.
Sicurezza stradale. Oltre a diversi interventi per regolare il traffico in occasione di calamità (dalle frane in Appennino alla recente piena del Po), è continuata l'attività di controllo della circolazione di auto e motoveicoli, anche all’interno del più importante polo scolastico reggiano, quello di via Makallé, di proprietà della Provincia. Da un punto di vista sanzionatorio nel 2014 la Polizia provinciale ha stilato 297 verbali di infrazione al Codice della strada, particolarmente per mancate revisioni degli autoveicoli o per irregolarità sull'assicurazione obbligatoria o della patente: 1 persona è stata denunciata per guida senza patente e sono state 7 le patenti ritirate, 172 i punti decurtati, 3 i mezzi sequestrati.
“Molti interventi sono stati possibili attraverso la collaborazione e le segnalazioni dei cittadini, tanto che lo scorso anno la Polizia provinciale ha raccolto ben 544 segnalazioni di illeciti in atto”, aggiunge Saccardi, sottolineando come “il personale sia stato inoltre impiegato per censimenti di fauna selvatica, ungulati e anatidi per fornire dati e strumenti statistici per finalità di protezione, scientifici e di programmazione dell'attività venatoria”.
“Questi importanti risultati sono il frutto dell’impegno di tutti gli operatori a vario titolo impegnati, a partire dai nostri agenti”, conclude il comandante Andrea Gualerzi congratulandosi “per i risultati conseguiti attraverso la professionalità, ma soprattutto la passione che ognuno di loro ha sempre dimostrato nello svolgere un lavoro, prezioso per il territorio, che non è né comodo, considerando le circostanze di luogo e di tempo in cui viene svolto, né tranquillo, per la intrinseca pericolosità delle diverse situazioni da fronteggiare: la speranza è che anche il controllo del territorio rurale non venga progressivamente abbandonato a causa delle ristrettezze economiche e dei sacrifici ai quali le province sono state chiamate”.