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Imu agricola montana: sempre peggio?

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imu"Abbiamo sollevato nel mese di dicembre il problema dei tempi ristrettissimi per il pagamento dell'IMU agricola relativa alle aree montane, ed ai criteri non condivisibili coi quali si andava a determinare (solo con l'altitudine del municipio) chi doveva pagare o meno. E' intervenuto poi il rinvio al 26 gennaio, ma com'era prevedibile la situazione non è migliorata, anzi rischia di essere peggiore" afferma il presidente della Cia reggiana, Antenore Cervi. Questo perché, nonostante la disponibilità che ad esempio come coordinamento Agrinsieme abbiamo espresso a discutere ed individare in un tavolo tecnico criteri più oggettivi, a questo tavolo se è apprezzabile che si sia visto il Ministero agricolo ed il Parlamento si sia mosso a più riprese per ottenere una revisione della normativa, è mancata una volontà di dialogo da parte del Ministero delle Finanze".

E' poi intervenuta una sospensiva da parte del Tar del Lazio rispetto al pagamento, Tar che nel merito si pronuncerà mercoledì 21 gennaio, mentre si vocifera che il Consiglio dei Ministri – per evitare la bocciatura che sembra scontata da parte del Tar - adotterà appena prima una proposta di modifica del Mef: da indiscrezioni circolate risulta che i criteri restano altimetrici e varrebbe la classificazione Istat dei comuni montani.

"Restano quindi valide le critiche già fatte - afferma Cervi - si tratta sempre di un provvedimento assolutamente iniquo, sul quale occorrerebbe intervenire con misure correttive o alternative. Inoltre, avevamo ricordato a dicembre che c'erano allora solo 14 giorni per applicare una norma del tutto nuova, con pagamento in unica soluzione, contro le due rate concesse in genere per la stessa imposta; quindi una palese violazione del principio sancito nello “Statuto del contribuente” che vieta di prevedere adempimenti a carico dei contribuenti prima di 60 giorni dalla entrata in vigore di provvedimenti di attuazione di nuove leggi, e del principio costituzionale di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge".

"Adesso però - riporta Cervi - sembra non vi sia intenzione di derogare dalla scadenza del 26 gennaio, o di concedere al massimo una manciata di giorni: una pretesa incredibile dato che le decisioni saranno prese dopo il 20, lasciando quindi pochi giorni (compreso un fine settimana!) al contribuente per fare i conti e provvedere".

"Invitiamo il Governo alla ragionevolezza -conclude Cervi-: non si può vessare ed indispettire il contribuente in questo modo. Anche gli uffici (nostri e dei commercialisti) sarebbero impossibilitati ad assistere adeguatamente gli agricoltori ed i proprietari interessati. A questo punto, come gesto estremo di protesta, potremmo anche indirizzarli ai comuni, che si troverebbero altrettanto in crisi!".

"Se il problema del Governo – come sembra - è di copertura di spese 2014, si potrebbe recuperare il ‘tesoretto’ di Federconsorzi di ben 400 milioni ed utilizzarli a copertura di questa IMU agricola; quei soldi infatti c'è sempre la tentazione di regalarli a qualcuno dentro il mondo agricolo, come accaduto a più riprese con la recente Legge di Stabilità, invece che a beneficio dell'intero mondo agricolo!".

La Cia reggiana ricorda che in base alle nuove regole fissate a dicembre, l’esenzione totale dall’IMU è limitata ai soli Comuni con altitudine superiore ai 600 metri sui livelli del mare; mentre in presenza di un’altitudine compresa fra i 281 e i 600 metri l’esclusione è limitata ai coltivatori diretti iscritti alla previdenza agricola e gli imprenditori agricoli professionali. In provincia sono quindi completamente esenti solo i terreni nei comuni di Busana, Castelnovo né Monti, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Toana, Villa Minozzo. Sono invece interessati dal provvedimento i proprietari di terreni non agricoltori nei comuni di Baiso, Carpineti, Casina, Vetto.

 

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