Riceviamo e pubblichiamo.
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Carpineti e l’Amministrazione comunale, la politica e i cittadini
Lo ammetto: come tanti carpinetani sono curioso. Innanzitutto di ascoltare le risposte della maggioranza che governa il mio paese alle affermazioni dell’opposizione in Consiglio comunale e del Pd locale raccontate per tabulas alle famiglie di Carpineti. Parteciperò a una delle prossime assemblee pubbliche promosse dall’Amministrazione comunale, sperando in un confronto dialettico tra i tre soggetti: giunta, consiglieri e partito d’accusa.
Vorrei conoscere l’esatta entità dei finanziamenti di cui si parla, la provenienza e l’anno di riferimento (quello esatto) nel quale “spenderli”, per corrispondere a quali attese e/o bisogni dei carpinetani, con quale progettualità rivolta a un futuro che interessa a tutta la gente di Carpineti, di maggioranza e di opposizione, compresa quella che non ha votato. Ma soprattutto vorrei capire se le parti politicamente contrapposte sono disponibili ad attivare un dialogo capace di ricercare soluzioni utili ai problemi dei carpinetani. La campagna elettorale - proprio perché di campagna si tratta - non può essere permanente.
Missione impossibile? No. Anzi: missione dovuta, innanzitutto da una situazione economica che richiede alla politica serietà e lungimiranza, disponibilità e collaborazione.
E’ positiva la scelta dei sindaci di Baiso (Pd), Carpineti (Civica) e Toano (Pd) di recarsi insieme in Regione per meglio gestire le problematiche della discarica di Poiatica. Si consolidi questo modo di operare per territori omogenei anche su altre emergenze, indipendentemente dai cromatismi politici. Così come penso sia altrettanto positivo il riguardo avuto recentemente dal sindaco di Villa Minozzo, delegando un consigliere di opposizione a rappresentare l’Amministrazione con tanto di fascia tricolore.
Emergenza lavoro (la vera piaga che lacera il tessuto delle nostre comunità, soprattutto quello delle giovani generazioni), dissesto idrogeologico, valorizzazione del territorio, investimenti infrastrutturali, politiche economiche, servizi ai cittadini e alle imprese, ecc., costituiscono ambiti di intervento comuni. A maggior ragione se proiettati in una prospettiva di riordino istituzionale che vede ridursi (oltre alle risorse finanziarie) il ruolo delle province e impone con somma urgenza fusioni tra comuni affini (e la riforma delle Regioni!), simili per problematicità quanto per opportunità territoriali. Servono ambiti amministrativi adeguati alle esigenze di oggi.
La gravità della situazione, come si vede, richiede più impegno e coerenza, con dosi abbondanti di competenza: strumenti poco avvezzi alla politica odierna. Si può anche scegliere di attingere alla morale di romanzi educativi per ragazzi o a pedagogiche fiabe per bambini, certo. Quelle giuste però. Carpineti non è ascrivibile ai Paesi dei balocchi, non parrebbe una topaia e i suoi cittadini non hanno scelto di seguire alcun pifferaio. Tutt’altro. Carpineti ha eletto un sindaco e un consiglio comunale, con ruoli diversi e diverse responsabilità, meritevoli di rispetto e fiducia, ai quali non sono state consegnate sine die le chiavi del paese. Ad essi è affidato il governo pro tempore di un paese nei confronti del quale da più parti vi sono aspettative che i carpinetani (tutti) non deluderanno.
(Roberto Lugli)
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Premetto un commento da ignorante ma riprendendo una sua frase “La campagna elettorale – proprio perché di campagna si tratta – non può essere permanente.”, mi sembra discordante da tutto il resto.
(Mattia Bussei)