Mi tolgo le scarpe all'ingresso, per non sporcare i tappeti che rivestono e riscaldano la sala, dico “Permesso? Ciao”. Mi viene incontro un uomo su 40 anni, marocchino, dalla folta barba nera, e dall'abito eloquente. È Mohammed Madad, l’Imam del centro islamico del nostro Appennino, a Felina, la guida per la preghiera dei musulmani in montagna, il loro punto di riferimento qui. Mi aspetto mi chieda di indossare un velo sui capelli, o una tunica sui leggings. Invece mi accoglie con un semplice sorriso e un gentile saluto. Lo seguo. Attraverso la sala della preghiera, accediamo a un piccolo studio, semplice ma impreziosito da volumi dall’elegante calligrafia araba.
È giovedì pomeriggio. Tutti gli occhi puntati sulla Francia. Parigi si è svegliata nuovamente nel terrore. Dopo le 12 vittime e gli 11 feriti nell’attentato al Charlie Hebdo, anche una poliziotta uccisa e una bomba esplosa accanto a una moschea. A prima vista gli episodi non sembrano collegati. Si scopriranno solo poi i nessi. La satira sull’Islam ha scatenato l’ira dei fanatici e l’odio non risparmia nessuno. Colpisce i ‘nemici’ e i ‘fratelli’. Tutto per un disegno. I terroristi non sono solo in Siria o in Nigeria, sono qui, tra noi. Estrema tensione. Nel paese al di là delle Alpi dilaga il terrore.
Ne parlo con Mohammed, l’Imam dell’associazione “Essalam” (che significa pace, ndr), classe ’64, originario di Settat (Marocco), sposato e padre di 4 figli. Mohammed, che padroneggia molto bene l’italiano, è arrivato in Italia nel ’90, ha vissuto a Reggio, poi, dal ’97, a Marola e ora a Carpineti. Prima è stato Imam a Reggio e nella ‘moschea’ di Gatta, che dal 2011 si è trasferita a Felina. Mi spiega che il locale, adibito a preghiera, è frequentato assiduamente da 150 musulmani praticanti, soprattutto marocchini, ma anche tunisini, albanesi e persino un italiano, sposato con una marocchina e convertitosi all’Islam. Pregano 5 volte al giorno e al venerdì si ritrovano nella ‘moschea’ di Felina per una lezione e una preghiera speciale insieme.
Un altro risveglio nel terrore per Parigi. Due azioni terroristiche in due giorni. Le ritiene collegate a un piano più ampio?
“Non credo, sono dei casi isolati”.
Eppure dopo l’11 settembre episodi di questo genere sono aumentati in modo esponenziale.
“Anche se sono aumentati, rimangono tutti fatti isolati”.
Una satira sull’Islam ha scatenato l’ira dei fanatici.
“I Musulmani amano molto Maometto. Se uno lo insulta è una ferita profonda, ma non si risolve con la morte. Maometto è stato insultato, perseguitato, poi, dopo aver creato uno stato forte, è tornato alla Mecca, ma non si è mai vendicato, ha perdonato tutti i suoi nemici”.
Da cosa dipendono questi atti estremi, terroristici, questa violenza, secondo lei?
“Dall’ignoranza della religione. Molti musulmani pregano senza conoscere né capire il significato delle parole. Se uno non conosce bene il Corano può fare dei danni. Gli ‘Hadith’, i versetti di Maometto, possono sembrare contraddittori, vanno interpretati da chi conosce bene la religione, l’Imam, che funge da guida. Un versetto dice che se uno uccide una persona innocente è come se avesse ucciso l’umanità intera. Anche solo per scannare una bestia dobbiamo nascondere il coltello, perché non lo veda. Invece adesso è uno scempio”.
C'entrano ragioni economiche, il potere?
“No. Chi uccide non capisce la religione. In questo momento ognuno parla della religione come gli pare, ma la religione è difficile. È importante imparare da un Imam che conosce bene e spiega bene la religione. Bisogna leggere il Corano. Non ascoltare le persone che ne parlano senza conoscerlo, perché le persone sbagliano”.
Quale potrebbe essere la soluzione per questa esplosione di violenza?
“Spetta ai capi di Stato fermare questa violenza, da una parte e dall’altra. Devono confrontarsi, dialogare, trovare un punto comune, lavorare insieme per il bene della società. I giornalisti, da parte loro, non devono insultare la religione, per non dare spunto per questi attentati. Ci vuole rispetto reciproco. In Marocco ci sono tante chiese, anche sinagoghe, e convivono in pace con le moschee”.
Non crede che in Occidente siamo più tolleranti verso le altre religioni?
“Anche dall’altra parte ci sono integralismi, come le manifestazioni contro l’Islam che ci sono state in Germania. C’è paura dell’islamismo dell’Europa. Ma tutto il mondo è uguale, ci sono i credenti praticanti e i non praticanti, i buoni e i cattivi. Le persone che seguono veramente la religione vogliono il bene per gli altri e sono amate dalla gente”.
C’è chi vede l’islam come una religione di guerra, vendetta.
“L’islam è una religione di pace e perdono. Predica di volersi bene, aiutarsi e amarsi l’un l’altro. Consiglia ma non obbliga l’uso del velo. Il nostro saluto, ‘Assalamu alaycom’, è un saluto di pace. ‘Islam’ significa ‘pace’. Siamo vissuti per secoli in pace con ebrei e cristiani. Non è mai successo quello che sta succedendo ora”.
Si può parlare di un islamismo moderato e un islamismo estremista, integralista?
“No, la religione è unica. Se uno segue bene la sua religione non fa danni. Bisogna insegnare bene la religione, ma qualcuno la interpreta male. La religione non c'entra niente con questi terroristi. Prendiamo ad esempio l’Isis: uccidono le donne che non portano il velo. Il Corano non obbliga. Noi consigliamo di metterlo, ma non obblighiamo. La donna per noi è un gioiello. La nostra è una religione di pace: è importante fare il bene per gli altri, guardare il povero, aiutare il bisognoso, tutti gli esseri umani senza distinzione. Io, ad esempio, dono sempre il sangue all’ospedale Sant’Anna. A chi viene in moschea spiego di partecipare positivamente alla vita sociale, non salire in autobus senza il biglietto, non rubare, non fare casini. Un versetto del Corano dice che se è necessario bisogna fare testimonianza persino contro il proprio padre e la propria madre, le persone che più amiamo”.
In moschea fate incontri con persone non musulmane?
“Sarebbe interessante, ma per ora non ne abbiamo fatti”.
Qui in Appennino come le sembra la situazione? L’integrazione è a buon punto?
“Sì, ci sono tanti musulmani che da anni vivono e lavorano in Appennino. Sono soprattutto giovani, famiglie con bambini, marocchini, tunisini e albanesi. Sono molto integrati. Per le scorse votazioni ho consigliato di andare a votare, sono andati a votare uomini e donne”.
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Nonostante abbia alcuni amici di fede musulmana su cui metterei la mano sul fuoco, continuo a non fidarmi della religione. Il poliziotto ucciso e il commesso di Parigi, sono eroi perché si sono comportati da francesi, da occidentali. È inutile, pur rispettando la libertà di culto di ogni persona continuerò a dire che noi cristiani occidentali siamo avanti anni luce, perché siamo stati capaci di separare la fede dalla politica. D’altra parte risulta difficile fidarsi di un credo come l’islam che non ha mai sottoscritto la dichiarazione dei diritti dell’uomo. Sura 2 , versetto 191: “Uccidete gli infedeli ovunque li incontriate. Questa è la ricompensa dei miscredenti”. Speriamo che un giorno anche loro riescano a staccare la fede dalla politica. Le crociate sono finite 1000 anni fa.
(Mattia Casotti)
” Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà in eredità, non lascerai in vita alcun essere che respiri; ma li voterai allo sterminio: cioè gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare, perché essi non v’insegnino a commettere tutti gli abomini che fanno per i loro dèi e voi non pecchiate contro il Signore vostro Dio.” Questo è scritto nel Deuteronomio, quindi Bibbia e Torah. Se non sbaglio sono insegnamenti di Mosè al popolo ebraico(guardando Gaza direi che hanno imparato). Ci sono anche spiegazione su come e quando lapidare la gente che ha peccato, forse è per questo che il Vaticano ha tolto la pena di morte solo nel 2001. Secondo me il problema è che noi sul mondo islamico non siamo informati, non possiamo fidarci perchè non li conosciamo e forse non facciamo grandi sforzi per conoscerli. I libri non sono pericolosi (ma andrebbero letti con criterio), sono le persone che usano la disperazione per arruolare soldati a esserlo, come si faceva qui per le crociate, come ha fatto Hitler ai suoi tempi e come rischierebbe di fare la Lega oggi se avesse un minimo di credibilità. Comunque sono d’accordo, la religione e le leggi degli Stati non dovrebbero mai coincidere.
(Cinzia)
“…chiunque uccida un uomo, che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l’umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l’umanità.” (Surah al-Maaida, 5:32)
L’Islam è principalmente una religione di pace. Il suo nome, “Islam”, deriva da ”silm” che possiede due significati: uno è “sottomissione volontaria al volere di Dio” ed il secondo è “pace.” Entrambi i significati sono interconnessi. Ovunque un musulmano incontra un altro musulmano, è solito usare il saluto di pace: “as-salamu ‘alaykum — pace su di te”, e l’altra persona risponde dicendo: “alaykumus salam — su di te la pace.” Ogni preghiera quotidiana inizia ricordando Dio che è “Clemente e Misericordioso”, e finisce con auguri di pace per tutti. Il termine “jihad” non significa “guerra santa”. Si tratta di una distorsione occidentale di un concetto ben più ampio nell’insegnamento islamico. Chiedete ad ogni esperto di lingua araba ed egli vi dirà che “jihad” non significa “guerra santa”. Il termine deriva dal concetto cristiano di “guerra giusta”, nella lingua araba, il termine jihad letteralmente significa sforzarsi e impegnarsi duramente per qualcosa.
“A coloro che sono stati aggrediti è data l’autorizzazione [di difendersi], perché certamente sono stati oppressi…a coloro che senza colpa sono stati scacciati dalle loro case…” (Surah al-Hajj, 22:39-40)
Ancora, riferendosi ai miscredenti di Mecca che ingaggiarono guerra contro il Profeta (S) ed i suoi seguaci a Medina, il Corano nel Capitolo 2, Surah al-Baqara, versetto 190, dice: “Combattete per la causa di Dio contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Dio non ama coloro che eccedono” (Surah al-Baqara, 2:190)
Ma se essi {il nemico} inclinano alla pace, inclina anche tu ad essa e riponi la tua fiducia in Dio” (Surah al-Anfal, 8:61)
In breve, l’Islam vuole che i Musulmani siano forti in modo da non favorire l’altrui arroganza; ma devono tendere la mano anche verso i loro nemici, se nel nemico vi è un’inclinazione alla pace. Il problema del testo e del contesto: alcuni scrittori e predicatori citano i versetti del Corano al di fuori del loro contesto e cercano di incolpare l’Islam di promuovere violenza e terrorismo. Prendono un “testo” e lo utilizzano al di fuori del suo “contesto”. E’ come che qualcuno cercasse all’interno della Bibbia e raccogliesse le seguenti parole o sentenze per dimostrare che la Bibbia promuova la violenza:
“Prendi tutti i capi del popolo e falli impiccare davanti al Signore” (Numeri 25:4)
“Ora uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni donna che si è unita con un uomo; ma tutte le fanciulle che non si sono unite con uomini, conservatele in vita per voi.” (Numeri 31:17-18)
“Ucciderete ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti con un uomo; invece risparmierete le vergini”. (Giudici 21:11)
Nessuna persona obbiettiva accetterà simile presentazione dei versetti biblici “fuori dal contesto”. Ma noi vediamo molti missionari e cristiani evangelici fare lo stesso al Corano senza alcuna esitazione.
(E.A.)
Il vero problema è che sono i terroristi stessi i primi a dichiararsi musulmani, a citare frasi dal Corano estrapolate del contesto e a dichiarare che fanno tutto in nome di Allah, seguendo alla lettera i suoi versetti! I musulmani bravi e pacifisti dovrebbero prendere una netta e ferma posizione di condanna di tutte le atrocità che i terroristi “islamici” commettono, prima che nel cosiddetto mondo occidentale, nelle loro stesse terre, dove succedono crimini contro l’umanità mostruosi e ben più gravi degli attentati di Parigi, come in Siria e Nigeria! Dovrebbero essere loro i primi a sentirsi solidali con i loro vicini di casa e fratelli, a condannare i terroristi che si proclamano “veri musulmani”, a manifestare contro di loro per la loro stessa libertà e a far valere la positività del loro credo! Non aspettare di essere attaccati e rimbalzare sui media occidentali per farlo!
(G.S.)
Ma dov’è la moschea a Felina?
(Curiosa)
Si trova in un edificio che da sulla piazzetta davanti alla scuola.
(G.S.)
La satira e l’islam non sono mai andati d’accordo. Basta ricordare la vicenda dei versetti satanici di Rushdie. Speriamo che da adesso in poi nessuno faccia ironia o prenda in giro questa religione onde evitare carneficine come quelle in Francia.
(Il fumoso)
Al signor/a “E.A.”, le faccio presente che la religione cristiana fonda – da qualche tempo, circa 2000 anni, così giusto per informarla – le proprie nuove basi teologiche sul Nuovo Testamento. Se ancora non le fosse noto, sa com’è, la storia dell’uomo – con Gesù Cristo – si è evoluta.
(Una cittadina)
Forse i versetti coranici citati da “E.A.” non sono quelli a cui si ispirano i combattenti delle varie jihad sparse per il mondo, così come i versetti dell’Antico Testamento non mi risultano ispirare cristiani ed ebrei europei o di altri continenti. Ricordo che la Bibbia per i cristiani è un insieme di testi “ispirati” in cui entra a pieno titolo anche la storia umana con le sue miserie e ricchezze, mentre il Corano per i musulmani è un messaggio inviato direttamente da Dio. Leggendo per curiosità il Corano in questi giorni, per capire meglio cosa ci succede attorno, mi sono imbattuto in “sure” molto dure su cui sarebbe bene che i vari Imam, da quello di Felina e Reggio, che ho sentito condannare in modo molto chiaro e netto quanto è successo a Parigi, agli Imam che in Siria, Sierra Leone, Pakistan, Sudan, ecc. hanno invece sostenuto e incitato i “terroristi”, si confrontassero e chiarissero una volta per tutte ai loro fedeli e a chi fedele non è che cosa è l’Islam. Questo aiuterebbe a superare paure e sospetti e a costruire rapporti più sereni. Riporto alcune Sure:
“O voi che credete! Siate in guardia! Lanciatevi contro il nemico in gruppi distinti o in massa compatta. Combattano dunque sulla via di Dio coloro che volentieri scambiano la vita terrena con l’altra, perché Noi daremo una grande ricompensa. Non sono uguali agli occhi di Dio coloro, tra i credenti, che se ne stanno a casa e quelli che combattono sulla via di Dio, mettendo a disposizione i propri beni e la vita”. (Surah IV 71,74,95)
“Combattete coloro che non credono in Dio e nel giorno estremo, e che non ritengono vietato ciò che Dio e il suo messaggero hanno vietato. Lanciatevi dunque in battaglia, armati sia con armi leggere sia con armi pesanti. Mettete a disposizione i vostri beni e la vostra vita sulla via di Dio. Questa è la cosa più bella che potete fare”. (Surah IX 29,41)
“E quando durante una battaglia vi imbattete in coloro che rifiutano la fede, colpiteli alla testa finchè li potete trattenere, poi teneteli ben legati”. (Surah XLVII 4).
Meditiamo…
(Un cittadino)
Sono d’accordissimo con “G.S.” sul fatto che siano i terroristi a dichiararsi musulmani, ma questo non vuol dire che lo siano davvero. Sul fatto che i musulmani debbano prendere le distanze da quello che è successo, penso che una qualsiasi persona civile e umana non accetti minimamente quello che è successo senza doversi giustificare, quello che è successo non ha alcun legame con l’islam. Il 22 luglio del 2011 Anders Breivik commise una carneficina dichiarandosi apertamente anti-islamico, salvatore del cristianesimo. Nessuno ha chiesto ai cristiani di dichiararsi apertamente contro questo pazzo, per il semplice fatto che di cristiano non aveva niente. Invece non riesco a capire il commento di “Una Cittadina”, la prego di spiegarsi meglio.
(E.A.)
Signor/a “E.A”, con ironia, le ho voluto ricordare che con la venuta di Cristo ciò che è stato scritto nell’Antico Testamento (lei ha citato il Libro dei Numeri) è stato mutato, rinnovato, trasformato. Trovo pertanto ridicolo ignorare da parte sua il cuore della teologia cristiana. Personalmente penso che la religione musulmana sia incompatibile con le altre religioni monoteiste sulla base delle motivazioni per cui in essa non c’è un’unica autorità a dirimere le interpretazioni che chiunque può dare ai versetti coranici, per qualunque scopo, in qualunque fase storica. Maometto emigrò a Medina poichè non venne accettato alla Mecca. E’ in quel periodo che nascono i precetti sull’Islam e il resto del mondo. Ci sarebbero molte cose da dire, ma possiamo solo sperare che ciò che proclamano i musulmani definiti moderati sia vero, reale. La invito ad ascoltare l’intervista all’imam di Londra. Invito tutti i lettori di Redacon a farlo. Le terribili dichiarazioni rilasciate da questo autorevole rappresentante religioso lasciano spazio solo alla convinzione che non ci potrà mai essere vera e reale integrazione, che se si dovesse anche solo realizzare qualcuna delle sue violente e sedicenti dichiarazioni, agli occidentali non rimarrebbe altro da fare che difendersi e lottare per la libertà.
(Una cittadina)
A proposito di vignette mi sembra giusto e doveroso ricordare Naji al-Ali, disegnatore e vignettista assassinato il 22 luglio 1987 a Londra, su ordine di Israele, perchè le sue vignette erano troppo fastidiose, le famose HANDALA.
(E.A.)
Dire che i musulmani dovrebbero schierarsi apertamente contro questi esaltati sanguinari per isolarli! Fate manifestazioni in tutto il mondo, anche i cristiani (che Vi considerano fratelli, anche se non lo sapete) Vi seguiranno!
(Alessandro)
Sono perfettamente d’accordo con te, i musulmani hanno preso le distanze contro quello che sta succedendo con manifestazioni in tutto il mondo, dimostrando di stare al fianco dei fratelli francesi. A mio parere andrebbe chiesto ai mass media di smetterla di seminare terrorismo usando titoli del tipo “la bomba islamica”, oppure il titolo del quotidiano Libero, che io ho reputato davvero offensivo:”questo è islam”; quello che voglio dire è che se quelli sono terroristi dell’Isis vanno chiamati terroristi dell’Isis, se sono terroristi di Al Qaida vanno chiamati terroristi di Al Qaida, cercando di distinguere tra il credo di 1 miliardo di persone che non hanno niente a che fare con tutto ciò e che sono i primi a subirne le conseguenze che, oltre che trovarsi offesi e umiliati per quello che questi terroristi hanno fatto usando e infangando il loro credo, si trovano doppiamente umiliati leggendo i titoli dei giornali o dei programmi televisivi.
(E.A.)
Obiettivamente, però, si dovrebbe fare molto di più! A parte quella di Parigi non vediamo manifestazioni di aperto dissenso. Dovete isolarli, ciao.
(Alle)
I cristiani si sentono stranieri? Anche in Marocco si assiste al fenomeno dell’abbandono dei cristiani? I cristiani non si sentono stranieri; sono stranieri. Chiamiamolo come ci pare, ma un marocchino può essere solo musulmano, non ha diritto di essere senza religione. Se un cristiano vuole sposare una donna marocchina, è obbligato a convertirsi all’Islam. Credo che sia importante non confondere la tolleranza, parola che ricorre in tutti i discorsi, e la libertà religiosa! (Vincent Landel, Arcivescovo di Rabat)
(Rinaz)
Ma perché l’Imam in due domande consecutive ha risposto, a mio parere quasi scocciato, “sono e rimangono casi isolati”? A me non sembra proprio cosi, 3 casi in due giorni nella stessa città, senza considerare ogni precedente. Qualcosa non mi torna o non comprendo.
(Carlo Rivi)
Ma come casi isolati? In Nigeria, in Siria, stanno ammazzando tutti, tutti i giorni. Non mi sembrano casi isolati, io mi aspetterei una rivoluzione da parte dei musulmani che vivono in tutto il mondo per quello che sta succedendo. E mi aspetterei una manifestazione mondiale con la partecipazione di tutti i capi di Stato per le bambine che vengono mandate a farsi esplodere nei mercati in Nigeria. Ma perchè solo per i poveri 17 morti francesi ci scandalizziamo e per i 2000 in tre giorni in Nigeria no? Io non capisco e questo mi fa quasi più paura del terrorismo stesso.
(m-l)