Riceviamo e pubblichiamo.
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Sono passate quasi due settimane da quel tragico 9 dicembre e cresce dentro di me, ogni giorno di più, questo chiamiamolo “dovere” di ringraziare tutte quelle persone che hanno dimostrato coi loro gesti, pensieri, abbracci, baci, fiori, dolci, foto, canzoni, striscioni, lettere, libri, riviste, dediche e tante tante lacrime la grande persona che era Massimo.
Chi, prima di me ha avuto questa terribile esperienza capirà certamente il vuoto immenso, paragonabile a un grande buco nero dove il fine non riesci a vederlo, e spontaneamente mi unisco a queste persone per lanciare un appello a chi, fortunatamente e sottolineo fortunatamente, ha al proprio fianco la persona speciale per rimarcare il concetto che l'accontentarsi di ciò che si ha ed essere contenti deve essere sempre presente dentro di noi .
Di Maccio avete scritto tutto e di più, posso solo aggiungere che così era anche a casa, era fantastico e quando lo abbracciavo tante volte gli dicevo: “grande Maccio”. Metteva amore in ogni cosa che faceva e mai una volta l’ho visto indaffarato svogliatamente; orgoglioso dei suoi figli mi diceva sempre che voleva aiutarli di più – pur sapendo che dovevano camminare con le loro gambe e cavarsela da soli - e quando si sentiva impotente a ciò si rammaricava molto, perchè come ogni genitore il suo affetto superava ogni limite.
Mi rammarica molto il fatto che se ne sia andato così all'improvviso lasciando in sospeso tanti gesti con tante cose da dire, tanti progetti, se n'é andato in silenzio, in punta di piedi, per non disturbare, proprio come solo un altruista come lui poteva fare. È uno sconforto, il tempo passa ed effettivamente inizia a pesare la sua mancanza, il suo dolce sorriso ed i suoi bellissimi occhi verdi.
Mi piace molto come alcuni ragazzi lo hanno definito: un guerriero. Io aggiungerei un guerriero costruttore di pace e di armonia.
Non sarò mai come lui, perchè sono consapevole dei miei limiti come ero consapevole della fortuna che avevo ad averlo al mio fianco, lui era migliore, lui era il Grande Maccio.
Di una cosa sono sicura: vivrà sempre nei nostri cuori, colmi dei suoi bellissimi ricordi, questi sono indelebili ed è la ricchezza più grande che ognuno di noi porterà dentro con la speranza che ognuno di noi abbia la consapevolezza di agire in merito a ciò che Maccio ci ha lasciato.
Come citato dai miei meravigliosi figli posso solo chiedere aiuto e calore a quanti vorranno darcene, ma il mio appello vuole raggiungere il cuore di quei fantastici amici che aveva, di cui lui andava fiero e che ringrazio infinitamente per averlo amato come noi, ad aiutarci a tirare avanti, perchè se è vero che più una persona è “bella dentro” più il vuoto è grande.
Con affetto e riconoscenza.
(Paola)
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O forse è vero il contrario e Maccio attingeva le sue caratteristiche anche assorbendole da voi, moglie e figli che in questo momento sembra che interpretiate un ruolo di secondo piano. Spesso a restare nell’ombra sono proprio coloro che reggono la fiaccola.
(U.)
Paola, non è vero che non sarai mai come lui. C’è la frase: “chi si somiglia, si piglia”! Comunque anche se non lo conoscevo tanto, sentendolo descrivere dagli altri, mi posso immaginare il vuoto lasciato da questi grande uomo. Qualcosa rimane nel tempo: i suoi insegnamenti, il dovere verso gli altri in primis, la splendida famiglia che avete costruito assieme. Perchè un grande uomo come lui cresce, perchè ha al suo fianco una grande donna come te, non scordartelo mai. Ora io ti abbraccio virtualmente e ti auguro che il dolore cambi forma presto e ti lasci un po’ di serenità, se possibile. Grande Max, sarai sempre nel cuore di tutta la tua amata famiglia e della tua montagna!
(Mariapia Corsi)
Mia cara Paola, accogliere il tuo appello non è nulla, Massimo per noi era un fratello. Dal mio punto di vista posso dirti che la fortuna di essergli amici ha permesso anche a noi di godere del suo carattere che metteva allegria, fiducia ed entusiasmo ogni volta che varcava la soglia di casa. Ci manca, sai? Tanto da non respirare, è con questa consapevolezza che ci saremo nell’aiutarti a portare questo peso, perché è il minimo. Massimo è dentro di noi e non se ne andrà mai, troppe le cose condivise in una vita di frequentazione e amicizia: le cene, le improvvise tavolate inventate, le preoccupazioni, la casa, i figli. Il lavoro e le tante chiacchierate che finivano spesso con un suo “dai, sa… cosa vuoi che sia!” accompagnato dal suo ormai famoso sorriso e l’alzata di spalle che riportava a che tutto si supera, tutto passa, tutto va bene. Ti abbraccio.
(Betta & Bele)
Un amico, una bella persona.
(Corrado Piccione)
Gentile signora Paola, ci accomuna questa mancanza improvvisa del marito e del papà. Una mamma giovane e noi, figli adolescenti di un padre che se n’è andato all’improvviso una domenica mattina di tanti anni fa. Enorme tragedia che ancora oggi, a distanza di 40 anni, pesa come un macigno sulle nostre vite. Ma, come si dice, la vita va avanti, che lo vogliamo o no. Lei ha una bella famiglia e per questo è importante non perdere il senso di ciò che Lei e suo marito avete creato. Grande, infatti, è il pericolo che l’immenso dolore porti a crearsi una nicchia dentro cui consolarsi, isolandosi da tutto, ma non è la strada giusta. Dovete restare uniti per affrontare tanto dolore e piangere insieme. Le sono vicina con tanta partecipazione, perché questa “partenza” ha toccato le corde del cuore di tante persone.
(Claudia)
E’ vero, Massimo era una grande persona ma ha amato una forte donna che gli ha donato tre figli e i figli sono una grande eredità; ora il vuoto è immenso ma il calore e l’amore con cui Massimo ha curato la sua famiglia resta con voi tutti.
(Giovanna Giansoldati)
Paola, ciò che scrivi è vero. Io conoscevo Massimo da una vita e non ricordo una sola volta che non abbia salutato con un sorriso. Quando passava da Roncopò sempre salutava con la mano alzata e il sorriso, splendida persona sotto ogni punto di vista. Davvero, Paola, credo che però abbia lasciato una famiglia con valori ben saldi, unita e disponibile. Lo dimostrano le parole di ringraziamento scritte da te e i tuoi figli, piene di amore e di richiesta di aiuto. La comunità non potrà fare a meno di starvi vicino, perchè Maccio è la comunità. Un forte abbraccio, Paola, a te e ai tuoi figli.
(Milli Colombari)
Un uomo per essere un grande uomo deve avere una grande donna al suo fianco.
(Luchino)
Grazie Paola per averci regalato queste parole, le considero proprio un dono conoscendo la tua riservatezza. Un dono per noi che come voi crediamo nell’amore e nella famiglia, ne abbiamo tanto bisogno in questi giorni pieni di tragedie famigliari. Ci hai confermato che quello che a noi sembrava. Era! Vi abbracciamo tutti e siate forti cosi come avrebbe voluto lui.
(Monica, Mauro, Francesca, Davide)