Sarà un gruppo di giovani castelnovesi e adolescenti della montagna reggiana ad educare i coetanei al rispetto delle regole, ma soprattutto ad un consumo moderato dell’alcol in relazione alla guida dell’auto; e lo faranno pochi giorni prima della festa di Capodanno. Si tratta dell’iniziativa “Notti sicure” che come ogni anno viene realizzata dall’Osservatorio provinciale della sicurezza stradale, i cui volontari distribuiscono centinaia di etilometri monouso ai ragazzi che frequentano i locali notturni.
Quest’anno i volontari saranno affiancati da un gruppo di adolescenti e di ragazzi dai 16 ai 26 anni, che nell’ultimo week-end dell’anno varcheranno gli ingressi di numerosi locali di tutta la provincia differenziati tra discoteche, pub, birrerie e persino ristoranti.
A sostenere l’iniziativa - presentata nel corso di una conferenza stampa a Reggio Emilia da Roberto Rocchi e Matteo Iori, rispettivamente presidente e componente del consiglio direttivo dell’osservatorio - sono state le Farmacie comunali riunite, che hanno messo a disposizione dei volontari oltre 1.500 etilometri monouso, mentre un altro ingente quantitativo sarà distribuito nelle farmacie convenzionate e venduto nel medesimo periodo a costo di produzione.
L’informazione e la prevenzione ai giovani non termina qui: assieme agli etilometri sono state preparate un identico quantitativo di schede informative, che contengono consigli e informazioni sulle conseguenze che derivano dalla guida dell’auto dopo avere consumato bevande alcoliche. A realizzarla i Sert di Reggio Emilia, nord e sud, che hanno voluto accompagnare l’iniziativa, mentre a scegliere il contenuto e le immagini (di cui una a forte impatto visivo) sono stati proprio gli stessi giovani che le distribuiranno, dimostrando così di essere pienamente convinti di questa attività di prevenzione.
La maggior parte di loro sono di origine castelnovese e una buona parte risiede nella montagna reggiana e sono stati contattati da Roberto Rocchi attraverso i social network come si usa fare ora.
Alla conferenza stampa erano presenti anche l’assessore comunale alla Sicurezza di Reggio Emilia, Natalia Maramotti , che ha ribadito come oltre al rispetto delle regole occorra tutelare la vita, la responsabile del centro documentazione delle Fcr, Daniela Zanfi cha ha illustrato gli aspetti dannosi nell’abuso di alcol e Pierpaolo Comastri, anch’egli consigliere nel direttivo dell’Osservatorio provinciale.
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Brave le nostre ragazze e ragazzi che dimostrano che non è vero che chi vive in montagna pensa soltanto a bere ed a ubriacarsi, ma in questo caso pensa soprattutto alla salute degli altri ed a vivere bene una serata di divertimento. E, se mi permettete, bravo anche a chi ha avuto l’idea e la forza di trascinarle con indubbio entusiasmo.
(Cathia)
È davvero importante avere nella nostra comunità un gruppo di ragazzi che partecipino a iniziative del genere. Bravissimi, ragazzi!
(Graziella)
Molto orgogliosa di fare parte a questo progetto. Ringrazio tutti di cuore!
(Gio)
Bravissimi! Orgogliosa di conoscervi e di aver intrapreso questa bella iniziativa insieme a voi.
(Veronica)
Speriamo che possa essere un grande esempio per evitare di piangere dopo un giornata o una serata passata in allegria.
(S.S.)
È veramente un onore far parte di questa importante iniziativa!
(Alessia)
Iniziative come questa danno lustro alla gente di montagna e abbattono l’errata convinzione che qui siamo tutti beoni e capaci solo a fare cagnara. Ma che siano i ragazzi a mettersi in gioco ci deve rendere tutti più orgogliosi.
(Paolo)
E’ davvero una gran bella iniziativa provare a sensibilizzare veramente i giovani sui problemi che si vanno ad incontrare se si continua a trastullarsi con la bottiglia. Da amico che sembra agli inizi, l’alcool con il tempo svela tutta la sua potenzialità distruttiva, annientando la persona umana e rendendola, con il tempo, incapace di gestire i propri sentimenti e sopratutto la propria vita. Chi vi sta parlando ve lo dice non per sentito dire ma, purtroppo, per avere sperimentato sulla propria pelle a che cosa porta l’alcool: porta all’annientamento della persona, sia fisicamente che sopratutto spiritualmente, segregandola dentro un recinto, isolandola dal resto del mondo, togliendole la possibilità di scegliere tra il bene ed il male, vedendo nel mondo che lo circonda solo degli esseri umani da disprezzare, perchè causa di tutti i suoi guai. Perciò per sopportare tutto ciò è costretto a ricorrere alla bottiglia, come unico lenitivo di tutti i suoi mali, sprofodando sempre di più in una disperazione senza via d’uscita, essendo stato privato della propria volontà, perchè questa è la mira principale dell’alcool: annientare la volontà dell’individuo, riuscendo così a tenerlo meglio stretto nelle proprie grinfie mortali, perchè purtroppo è questa la fine di chi sta troppo vicino alla bottiglia. Buone feste ed un buon lavoro, augurando loro di ottenere qualche risultato.
(Beppino Bonicelli)
“E come quei che con lena affannata,
uscito fuor del pelago a la riva
si volge a l’acqua perigliosa e guata…”
è stato scritto che l’unica certezza della natura umana è il dubbio, e qualcuno lo vive nella speranza facendone una fede, ma per altri che hanno cercato di razionalizzarlo, spesso inconsciamente, quel dubbio si è tradotto nel più feroce gioco al massacro che io conosco: tu contro te stesso. Possono essere molte le piste percorse, ma tutte portano ad un vuoto interiore che poi nell’alcool e nella droga cerca la solitudine che diventa disperazione e a quel punto la tua vita non è più tua, si riduce ad una miscela di vita, di follia, nelle notti di sballo del sabato sera e spesso di morte. E non a tutti è dato uscire:
“..così l’animo mio, ch’ancor fuggiva,
si volse a retro a rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva.”
(MV)