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Le fotografie di Cesare Bedognè

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BedogneInaugurerà domani, sabato 20 dicembre, alle ore 17, negli spazi espositivi di Palazzo ducale (via Roma, 12/B, Castelnovo ne’ Monti), la mostra fotografica di Cesare Bedognè “Della cenere e del vento”, che proseguirà poi fino al 18 gennaio. La mostra propone le immagini suggestive, legate da un filo comune di inquietudine ed introspezione, del fotografo ma più in generale artista poliedrico di Sondrio. Bedognè dopo la laurea in matematica e fisica teorica all’Università di Pavia e durante l’attività di ricerca condotta all’Università di Helsinki, presso il dipartimento di filosofia, e poi a Bolzano e a Londra, ha iniziato a maturare un interesse spiccato per le arti visive, con particolare attenzione al cinema, e nel tentativo di “cogliere lo sguardo allo stato puro”  si dedica con intensità alla fotografia. Ha vissuto a lungo in Olanda, dove ha allestito la sua prima camera oscura, iniziando a lavorare alla serie che intitolerà poi “Innerscapes”, concentrandosi sugli “strani istanti quando interno ed esterno, l’occhio e la cosa guardata, sembrano quasi dissolversi l’uno nell’altro”. Dopo la morte della sua compagna Monique, dovuta  a leucemia, Bedogné ha fatto ritorno in Italia e iniziato a lavorare alla serie che ha poi trovato i maggiori riscontri  a livello internazionale, intitolata “Broken Images” e dedicata a un sanatorio dismesso nelle Alpi italiane. A partire dalla fine degli anni ’90 le opere fotografiche di Cesare Bedognè sono state esibite in mostre personali e collettive in svariate gallerie e sedi museali. Negli ultimi anni Bedogné si è trasferito in Grecia (prima a Creta e ora a Lesbo), dedicandosi principalmente alla scrittura. Nel 2012  ha pubblicato la sua prima opera narrativa (un romanzo autobiografico in forma di diario, che mescola prosa ritmica e poesia), intitolata “Oltre l’azzurro”, per la collana Le Tasche di ABao AQu, diretta da Emanuele Ferrari.

Il programma della giornata inaugurale prevede l’apertura della mostra alle ore 17, conintermezzi musicali a cura dell’Istituto superiore di studi musicali “Peri-Merulo”, che presenterà il trio di flauti composto da Benedetta Polimeni, Giulia Genta e Letizia Spaggiari (con brani di Tcherepnin ed Allers). Poi sarà possibile visitarla secondo il seguente calendario: fino al 6 gennaio dalle 15 alle 18 e dal 7 al 18 gennaio il venerdì, sabato e domenica dalle 15 alle 18. Un’appendice della mostra sarà anche allestita nel Foyer del Teatro Bismantova e sarà visitabile negli orari di apertura del teatro.

Sull’esposizione afferma il vicesindaco ed assessore alla cultura Emanuele Ferrari: “Questa mostra antologica è un inno silenzioso al mistero della bellezza. Davanti alle immagini di questo fotografo, insieme artista e artigiano (sviluppa e stampa tutto in proprio, in una camera oscura ricavata dalla cantina di una vecchia casa in pietra, nel cuore antico di Bormio, tra il passo dello Stelvio e il Gavia), si respira un tempo senza tempo, il senso di un’attesa, dello svelamento di un mondo interiore, di un vero e proprio immaginario. Qualcuno potrà forse obiettare che non si tratta di una mostra tipicamente natalizia, ma cos’è in fondo il Natale se non la pienezza e la bellezza di un’attesa? Di qualcuno che viene per salvare il mondo? Bene, credo che la ricerca di una bellezza che possa salvare il mondo, nonostante tutto, per dirla con il principe Myskin, sia uno dei fili che tengono insieme queste fotografie straordinarie, come stra-ordinario deve essere il tempo del Natale”.

Infine, domenica 18 gennaio, alle ore 17, ancora al Teatro Bismantova, andrà in scena lo spettacolo “Oltre l’azzurro” tratto dagli scritti di Bedognè, un racconto per voce, corpo e musiche barocche. La mostra è ad ingresso libero mentre lo spettacolo prevede un costo di € 7,00.