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Ma chi vuole uccidere le volpi?

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Volpe

Temiamo di essere alle porte di una nuove strage di volpi, chiediamo al neo presidente della Provincia di prendere un impegno chiaro e ci auguriamo di poter vedere un cambiamento nella gestione venatoria della provincia. Non si approvi nessun piano di controllo della volpe, non si rinnovi quello che sta scadendo. Troppi dubbi ancora non chiariti si trascinano da quando nel 2012 il TAR ha annullato la delibera di prosecuzione del piano di controllo approvato nel 2010. Esiste un elenco dei danni causati da questi animali? No, è la Provincia stessa a scriverlo. Sono stati usati metodi ecologici come prescrive la legge? Parrebbe di no, vista la sentenza del TAR, ricordiamo tra questi il divieto o la forte limitazione agli ATC di liberare fagiani o lepri, sempre la Provincia individua questo metodo, ma è stato applicato? Chi censisce? Non saranno mica gli ATC che poi fanno i “volantini offerta” per promuovere l'uccisione delle volpi ed avere in premio un capriolo?

Ora il nostro timore è che nel silenzio generale venga autorizzata una nuova strage di volpi e che i mezzi di contenimento ecologici siano messi ancora una volta in secondo piano.

Infine ricordiamo come la delibera che ha dato il via al piano di controllo della volpe abbia autorizzato la caccia in tana, metodo che riteniamo aberrante e crudele, infatti si aizzano cani ad entrare nelle tane e sbranare i cuccioli, la disperata madre che accorre in soccorso dei suoi piccoli a sua volta viene uccisa. Oppure la cattura con trappole che vede l'animale dimenarsi per ore alla ricerca della salvezza. Più che autorizzare ad uccidere sembra autorizzare alla tortura.

Non ci accontentiamo di sentirci rispondere che la legge lo prevede, scaricando ad altri le responsabilità che invece sono di chi autorizza.

Se il presidente Manghi lo ritiene opportuno siano disponibili ad un incontro sperando di chiarire dubbi e perplessità.

Amici della Terra – Rossella Ognibene

Associazione Vittime della Caccia – Daniela Casprini

Legambiente Val d'Enza – Clizia Ferrarini

WWF Reggio Emilia – Gioacchino Pedrazzoli

4 COMMENTS

  1. Hanno popolato il nostro Appennino con animali non autoctoni, come i cervi, solo per il gusto di ucciderli. Pochi giorni fa ho assistito, mio malgrado, all’uccisione di uno stupendo e fiero esemplare di cervo maschio: gli hanno sparato da molto lontano con un fucile dotato di binocolo e mirino di precisione. Erano felici che quella povera bestia fosse morta. Figuriamoci come si “divertiranno” con le volpi. Pura crudeltà!

    (MB)

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