Questa la nota di precisazioni del sindaco Bini circa il mancato finanziamento del secondo lotto della variante di Ponte Rosso.
"In merito agli interventi di Gian Luca Marconi e di Robertino Ugolotti sulla situazione della variante del Ponte Rosso, mi preme fare alcune precisazioni che a questo punto mi sembrano necessarie.
Lo scorso settembre, dibattendo del tema in Consiglio a seguito di una interpellanza presentata dal Gruppo “Progetto per Castelnovo ne’ Monti”, informai che l’appalto era assegnato a titolo provvisorio, e che l’assegnazione non era ancora definitiva in quanto pendeva il rischio di un possibile ricorso dell’impresa esecutrice del primo stralcio, per cui era necessario che tutti i passaggi fossero attentamente controllati.
Affermai anche che i lavori per il secondo stralcio erano finanziati, e lo feci su una base che ritenevo solida ed affidabile: una comunicazione richiesta alla Provincia a seguito dell’interpellanza, e pervenuta in forma scritta, in cui si confermava che i fondi c’erano.
A questo punto, a seguito di quanto emerso dopo l’insediamento della nuova Provincia, mi sorge il dubbio che già allora ci fossero invece delle difficoltà, ma che non ci siano state evidenziate.
Comunque mi sembra che il presidente Manghi nelle dichiarazioni rilasciate quest’oggi alla Gazzetta di Reggio chiarisca da dove sono sorti i problemi per la copertura dell’intervento: spiega infatti che “il bilancio 2014 dell’Ente che copriva i costi delle opere in corso di realizzazione o programmate era stato approvato nel dicembre 2013. Da allora le cose sono cambiate: la spending review di aprile, convertita in legge a giugno, ha privato il nostro Ente di 4,1 milioni di euro, e la nuova manovra di settembre ha tolto ulteriori 2 milioni legati alla Rc auto, facendo salire a 6,1 milioni i soldi mancanti. La Provincia, dunque, ha sì avviato un appalto ma la copertura non c’è più, così come per la nuova sede dello Zanelli. Nessuno ha dilapidato niente nè tantomeno i soldi si sono volatilizzati.
Sottolineo poi che Manghi ha ulteriormente ribadito come l’individuazione dei fondi per il secondo stralcio del Ponte Rosso sia al momento l’assoluta priorità della Provincia, attraverso dismissioni immobiliari, così da completarla al più presto.
Credo che ora sia meglio accantonare inutili polemiche e recriminazioni, ma lavorare tutti insieme per questo obiettivo.
(Enrico Bini, sindaco di Castelnovo ne’ Monti)
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Fatto sta che in italia, passata la festa (elezioni), gabbato lo santo (cittadino). L’astensionismo è destinato ad aumentare.
(FN)
OK, al secondo stralcio penseremo poi. Ma almeno il primo utilizziamolo anche solo per le auto dirette/provenienti dalla zona centro Coni. Non lasciamo un opera inutilizzata.
(MC)
La mia domanda è: ma questa trasparenza di informazioni è giunta solo dopo le elezioni? Cioè, dopo domenica è crollato un muro di omertà, oppure si sapeva prima e si è evitato di comunicarlo per evitare tracolli politici locali? Essendo uno dei soci e dei datori di lavoro di questo Stato/Regione/Provincia (abolita?) se uno dei miei dirigenti, che essendo dirigente non ha contratti a tempo indeterminato, si comporta male nascondendo dati e situazioni gravi sulla (anche) mia azienda gli do il ben servito al volo, anzi se fosse un dirigente vero e serio le avrebbe date da solo. Qui siamo nel paese delle banane e del rimbalzo di responsabilità, la colpa è sempre di qualcun altro fino a che quel qualcun altro si scopre che è… nessuno.
(Corrado Parisoli)
Complimenti e stupendo, caro signor Bini, finalmente la vedo nella veste di politico, che parla e si esprime in politichese. “Lasciamo perdere sterili polemiche e lavoriamo insieme”. Bello, parole sante, da giovane marmotta. Scappati i buoi chiudiamo il serraglio; quando si gode ci si pavoneggia, quando c’è da rimediare, da rimboccarsi le maniche, da fare buon viso a cattivo gioco, ci fate partecipi. Grandi, grandi davvero, io non mi lamento neanche più, si vede quel che ci meritiamo.
(Corrado)
Anche Manghi imputa la colpa ai tagli governativi. Ma questo governo non è del suo partito? Come il Presidente?
(W. Orlandi)
Io vorrei solo capire perché un pezzo di strada finita non può essere utilizzata (almeno quella, caspita!).
(Franci D.)
Il mio povero nonno diceva “la colpa è una bella donna ma nessuno la vuole”. La colpa quindi non sarebbe più della Provincia ma dello Stato centrale (Roma), che prima promette i soldi e poi in nome della spending review non li concede. Adesso aspettiamo la risposta del pifferaio magico di Firenze (Renzi) che probabilmente darà la colpa a Landini e alla Camusso. Di certo c’è che si è voluto fare per forza (anche se passava su una nota frana) un’opera non risolutiva alla viabilità in montagna, in quanto il traffico di passaggio intaserà ancora viale Bagnoli; una rotonda che ha peggiorato la viabilità; dovremo tutti comprare e usare le catene perchè le gomme da neve non basteranno; sperare che l’inverno sia mite. E io pago!
(Commento firmato)
Mi dispiace, Enrico, che tu non riesca a prendere le distanze da questa polita e da questo partito, va bene la spending review, ma ti sembra che tutto sia stato fatto alla luce del sole? Ti sembra che tutto questo sia normale? Beh, da uno che ha lottato contro problemi più gravi mi aspetto di più, sai bene che molta gente ti ha votato perchè aveva capito che qui in montagna le cose erano poco chiare e ha visto in te l’uomo della provvidenza. Adesso forza, inizia a prendere le distanze da chi ti ha preceduto e da un partito che non esiste più e vai avanti per la tua strada, cosi come ti abbiamo conosciuto.
(Commento Firmato)
“Costui è l’uomo della Provvidenza”, disse papa Pio XI di Benito Mussolini. E si è visto come è andata a finire. Dire lo stesso del nostro Enrico Bini da Felina mi pare che sia un poco esagerato e potrebbe anche portargli molta “sfortuna”.
(Alessandro Raniero Davoli)
Se a volte non si sa cosa scrivere si può anche non scriver niente. Che tristezza…
(Giovane Castelnovese)
Rimane un fatto. Che a settembre (o forse aprile) i soldi c’erano. Da chi dovrebbe prendere le distanze il sindaco Bini se non da se stesso, sia come sindaco che come consigliere della Provincia? Ma il politico navigato deve, per forza, dare colpe a chi c’era prima. Così anche se combina poco, data la drammatica (solitamente si usa questo aggettivo) situazione ereditata… trova qualcuno che lo rivoterà. Italiani!
(Elio Peri)
“Attraverso dismissioni immobiliari, così da completarla al più presto”. Bene, molto bene. “Al più presto”, però, mi pare un’indicazione di tempo abbastanza approssimativa. Se poi il tutto è subordinato a “dismissioni immobiliari” in un momento di mercato non certo favorevole, chiedo quali sono i tempi stimati per reperire la cifra mancante. Nessuna polemica, solo domande per dare un senso, un significato concreto alle parole.
(mv)
Invece non va bene questa “spending review” operata sulle voci di minor costo e non su quelle di maggiore costo. Vedi l’ormai luogo comune della “eliminazione” delle province il cui costo, sommato a quello di tutti gli 8000 comuni di Italia, rimane comunque un terzo di quello delle regioni, per altro fatte nascere dopo che l’organizzazione dello Stato funzionava già. Io ho sempre pensato che questa peraltro finta eliminazione delle province fosse un grave errore, specialmente sul piano organizzativo della gestione del territorio. Bini ha ragione, secondo me, a invitarci a superare le polemiche cercando piuttosto di lavorare tutti insieme per ottenere di risolvere questo problema. Io intendo questo lavorare insieme come pressing da fare sugli enti superiori, ai comuni e alle province affinché stanzino quanto serve. Piuttosto appare però anche un aspetto progettuale di dubbia validità sull’impostazione di questa rotonda, il cui piano di sviluppo delle corsie sembra troppo inclinato per consentire un sicuro passaggio dei mezzi pesanti. Speriamo non succeda di dover chiamare i Vigili del fuoco per rimuovere articolati che dovessero scivolare di lato quando ci sarà la neve, bloccando tutto il traffico. Infine col fatto che “oggi” l’amministratore locale non possa più interferire e decidere sui progetti, pur lasciandolo bersaglio di critiche se non vanno bene, dopo avere blindato la figura del responsabile di qualunque procedimento tecnico, quest’ultimo non sottoposto al giudizio elettorale dei cittadini, pone un altro limite sia alla verità che alla democrazia.
(Marco Leonardi)
Che le cose stiano come descritte può essere, però purtroppo, Enrico, per quanto io ti stimi e credo tu ci metta tutto impegno del caso, a noi non serve una spiegazione ma una variante al Ponte Rosso!!! A questo punto discutiamo e cosa possiamo fare? Magari concentrare le spese intraprese per altri lavori del comune al momento non fondamentali e riversarle lì! Se l’ente come lo definite politicamente non è stato in grado di programmare le uscite accetterà un contributo da parte di autonomie locali comune o regione! Almeno accetterà fondi o non si può? Troppi vincoli?
(Roberto Colombari)
Signor sindaco di Castelnovo ne’ Monti, sono un cittadino di Busana e sin dall’inizio dei lavori del nuovo tratto di SS63 (picchettamento) ho espresso la mia contrarietà ad un progetto assurdo, ripeto, Castelnovo ne’ Monti necessita di una variante vera e non di un imbuto assurdo che, viste le pendenze e le rotonde, porterà ulteriori problemi. In aggiunta a questo, si è accorto della situazione di pericolo e caos che ogni giorno regna all’arrivo ed alla partenza dei bus per il polo scolastico? Ragazzi accalcati alla salita, bus uno di seguito all’altro, macchine che transitano nell’unica corsia disponibile? Attraversamento pedonale della SS 63 sorvegliato da vigili e code per attraversare il paese con conseguente inquinamento, per i residenti e per gli studenti! Occorre smantellare tutto, un sistema studiato senza pensare che negli anni 2000 esiste la mobilità con mezzi meccanici. Una cittadina di montagna con alle spalle una montagna spopolata ed ormai inesistente è riuscita a creare tanti problemi e tanti disagi. Cambio argomento e le suggerisco di cambiare colore a qualche parcheggio, da azzurro a bianco, se le interessa che gli abitanti del crinale vengano a fare spesa; diversamente, come già accade, molti proseguono per altri siti.
Cordialmente.
(Fabio Leoncelli)
Bravo Fabio, concordo pienamente, e come me tanti altri!
(Un montanaro residente)
Per il geom. Leoncelli, una nota di “colore”…: mi piacerebbe che i parcheggi pubblici a pagamento, quelli con le strisce blu, fossero di dimensione regolare, cioè ml. 2,50 x 5,00. Non solo a Castelnovo ma anche a Reggio, dopo difficoltà di parcheggio, sono sceso a misurarli, scoprendo che l’occhio non ingannava: ce n’erano ad esempio di 4,15 ml di lunghezza, di 2,20 di larghezza, ecc. Chissà se è legittima una contravvenzione su questo tipo di parcheggi sottodimensionati? In uno stesso tratto si raccoglieranno meno pedaggi ma almeno le automobili ci stanno. Tra l’altro non dimentichiamo che quando i parcheggi li deve realizzare il privato gli vengono imposti rigorosamente di 2,5 x 5,00 ml…
(Marco Leonardi)
Una cifra astronomica quella che la Provincia di Reggio, prima di chiudere i battenti, destinerà oggi – nell’ultima seduta del consiglio provinciale – alle casse di FieREmilia, la neonata società partecipata interamente da Palazzo Allende chiamata a gestire le attività del centro espositivo reggiano dopo l’apertura ufficiale della fase concordataria per Reggio Emilia Fiere. La presidente Masini lascerà quindi in eredità alla futura gestione dell’ente di secondo grado, guidato dalla conferenza dei sindaci (o dei loro delegati), una somma pari a oltre 18 milioni di euro, ben oltre i 12 milioni già annunciati alcuni mesi fa. La delibera che certifica la clamorosa variazione di bilancio sarà sottoposta oggi al voto dei consiglieri quale ultimo atto di fede nei confronti della presidente uscente e dei suoi collaboratori. Che siano finiti qua i soldi per la 63? Grazie Sonia…
(Giovanni)
A proposito della mancata esecuzione del II° lotto della variante (ma perché due lotti per un tratto ed una spesa così limitati? Non era più pratico e ragionevole un lotto unico? Qualcuno può spiegare i motivi e le ragioni per cui si è proceduto con lo sdoppiamento del tratto? Siamo proprio sicuri che fosse obbligatoria questa scissione? Anche in questo caso sarà proprio tutta colpa colpa della “famigerata” spending review o, come al solito, si spara nel mucchio e su qualcosa di molto lontano e per giunta incomprensibile? Ma non era già stata finanziata e resa esecutiva? Visto che i soldi, un milione e novecentomila €, non ci sono più (perché Giove incattivito li ha sottratti), quali saranno i tempi per completare l’opera e chi finanzierà ora il II° lotto di questa “simpatica” impresa? Per fortuna non si è interrotta contro un muro, come capitò a quella famosa autostrada meridionale finanziata con la “cassa del mezzogiorno”, ma al fondo di una bella salita che con neve e ghiaccio fa il paio con il vecchio “Ponte Rosso”. Dunque, siamo punto e a capo, con l’aggravante della nuova e cervellotica rotonda di Croce. Auguri.
(Sergio Tagliati)