Circa la questione dei soldi "spariti" per la prosecuzione, col secondo lotto, dei lavori della variante di Ponte Rosso, arriva la replica di Gian Luca Marconi, sindaco di Castelnovo ne' Monti fino a pochi mesi fa. Tirato in causa da alcuni interventi, propone il suo punto di vista, che riportiamo di seguito.
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Esprimo davvero stupore, sconcerto e preoccupazione per la notizia ufficiale che la Nuova Provincia di Reggio Emilia non sia in grado di fare fronte economicamente agli impegni presi dalla stessa, sia pur con presidente ed assessori ovviamente diversi, per la realizzazione del secondo lotto della variante del Ponte Rosso a Castelnovo ne' Monti.
L'Ente Provincia ha progettato, finanziato per 2,9 milioni di euro, appaltato, assegnato se pur provvisoriamente un'importante opera pubblica per la nostra montagna ed oggi lo stesso Ente dice che mancano 1,9 milioni di euro per mancate dismissioni od altro.
Quali erano gli impegni presi dalla precedente amministrazione provinciale? Quali erano le coperture economiche? Oggi non ci sono i finanziamenti o si vogliono utilizzare diversamente? Non si può coprire questa cifra se necessario con altre risorse provinciali?
Il 16 settembre scorso Enrico Bini, che è anche assessore in Provincia, ha affermato in Consiglio comunale, come riportato anche dagli organi di informazione, che i lavori erano stati appaltati e che per la copertura finanziaria non vi erano problemi. Cosa è successo? Gli impegni presi dalla Provincia, ribadisco come Istituzione, come importante Ente locale alcuni mesi fa, non valgono più?
Abbiamo realizzato quasi completamente un'infrastruttura fondamentale per Castelnovo ne' Monti e la montagna e ci si ferma perchè mancano 1,9 milioni di euro che la Provincia stessa aveva precedentemente messo a disposizione? Abbiamo bisogno di risposte certe dal nuovo presidente Manghi e dai suoi assessori.
Mi meraviglio e sorrido con ironia di fronte alle richieste del consigliere Ugolotti, che è un politico di lungo corso: vengono chieste spiegazioni ai precedenti amministratori della Provincia e del Comune che hanno preso decisioni supportate da delibere di giunta e determine dei funzionari per portare a termine un'opera pubblica di cui il primo lotto è stato ultimato in questi giorni e non si chiede ai nuovi amministratori provinciali e ad Enrico Bini, nostro rappresentante nella stessa amministrazione, che giustamente ha dichiarato pubblicamente il 16 settembre scorso che tutto era a posto compresa la copertura finanziaria perchè non ci sono più i soldi per completare l'opera.
Occorre, caro Robertino, chiedere alla Provincia, al presidente Manghi, di trovare assolutamente questa cifra rispettando gli impegni che la Provincia, che oggi presiede, ha preso, visto che sembra di capire che 1 milione di euro ci sia comunque e fin che c'è meglio tenerlo sulla variante del Ponte Rosso.
Voglio inoltre ricordare per correttezza che finalmente dopo decine di anni di parole e speranze la Regione, la Provincia, il Comune hanno progettato, finanziato ed appaltato la Variante del Ponte Rosso.
Il primo e più importante lotto in fase di ultimazione in questi giorni è stato finanziato da Regione e Provincia con il Comune che ha messo ha disposizione 500mila euro. Il secondo è stato progettato, finanziato, appaltato provvisoriamente dalla Provincia con un piano finanziario che oggi va rispettato e portato a termine.
Non voglio assolutamente polemizzare con gli amici Manghi, Bini, Ugolotti a cui auguro con stima e sincerità buon lavoro e tante soddisfazioni nel loro lavoro di amministratori pubblici, ma essendo stato chiamato personalmente in causa ho voluto fare, prendendomi tutte le mie responsabilità politiche ed amministrative passate e presenti, alcune considerazioni pacate e molto contingenti sul tema in oggetto.
In conclusione, su queste problematiche infrastrutturali come su quelle dei servizi alla persona (vedi polemiche ed ipotizzato ridimensionamento sul nostro ospedale) vorrei davvero invitare gli ex colleghi amministratori, sindaci, consiglieri di maggioranza e minoranza del nostro Appennino ad un grande sforzo e lavoro comuni. Solo davvero stando uniti, senza demagogia e strumentalizzazione, riusciremo ad ottenere per i nostri cittadini conquiste importanti nel rispetto dei nostri diritti e doveri.
(Gian Luca Marconi)
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Aggiornamento 28 novembre 2014 ore 15
- Variante Ponte Rosso: il sindaco Bini precisa… (28 novembre 2014)
- Variante Ponte Rosso / Le domande di Daniele (29 novembre 2014)
Capiamoci! O i soldi li ha fatti sparire la nuova gestione Manghi o la precedente Masini! Io non sono stato! Domanda al signor Marconi che è stato politico, perchè io sono profano: dove cerchiamo 1.9 ml di euro? Grazie.
(Roberto Colombari)
“L’ente Provincia ha progettato, finanziato per 2,9 milioni di euro, appaltato, assegnato se pur provvisoriamente…” è un passaggio di questo intervento e nel leggerlo la prima considerazione, o domanda, che mi viene da fare sul piano generale del metodo e della forma, senza cioè entrare nel merito della questione in oggetto, è come sia possibile arrivare a tal punto di un procedimento, cioè all’appalto, senza che vi sia la relativa copertura finanziaria. Immagino che la spiegazione ci sia e mi piacerebbe conoscerla, forse non sarei l’unico a gradirla anche per avere un’idea più chiara sugli attuali meccanismi “amministrativi”. Sottolineo in ogni caso il “mi piacerebbe”, nel senso che da parte mia non vi è alcuna pretesa di ricevere una risposta in merito, anche perché non conosco nello specifico e nei dettagli la cosa e sto dunque facendo soltanto una riflessione di carattere generale, come ho già premesso, fuori da ogni “demagogia e strumentalizzazione”.
(P.B.)
Caro Gian Luca, facciamo un esercizio di verità e rendiamoci conto che tutta questa vicenda assume contorni tragicamente comici fin dalla finta inaugurazione della picchettatura, nell’ormai lontano 2009, alla vigilia delle elezioni amministrative, proseguendo poi con clamorosi errori tecnici e conseguenti preventivi sballati, per arrivare al culmine dei giorni scorsi. Una vicenda che ci ha portato in pieno “Italian way of life” nel quale non ci siamo fatti mancare nulla, alla fine anche un pezzo di strada che per anni resterà inutilizzato, monumento alla massima insipienza da mostrare al turista occasionale di passaggio e che giustamente ci apparenta con tante situazioni visite solo in tv e che parevano lontane anni luce. Sia questa vicenda di insegnamento. Allargare le due curve del Ponte Rosso, come già studiato all’inizio degli anni 2000, avrebbe fatto forse meno audience ma garantito più concretezza. La concretezza, una lezione degli amministratori del passato, che è stata colpevolmente dimenticata insieme ad una visione unitaria del nostro territorio, travolti da insane smanie di protagonismo e ansie di prestazione.
(Luigi Bizzarri)
Caro Ugolotti, dopo il mio intervento, la risposta oggi di Maurizio Bini e domani quella del presidente Manghi sui giornali ti e ci rassicurano e rassicureranno che i primi fondi della Provincia disponibili saranno impiegati per completare la variante del Ponte Rosso. Vigila nel tuo attuale ruolo su questo impegno che sono certo verrà rispettato. Il fatto, poi, che per me l’appalto del secondo lotto fosse coperto era scontato. Se si appalta e si assegnano i lavori come potrebbe essere diversamente… E tal proposito ribadisco ciò che ho già detto e scritto! Tu sei un pubblico amministratore ed io oggi un cittadino; a te l’onere e l’onore di proporre e vigilare, criticare e dialogare chi governa, Comune e Provincia, nel rispetto dei ruoli, delle persone e delle istituzioni. Guarda avanti, io la mia parte come amministratore l’ho già fatta. A te, caro Luigi, davvero tanta stima e simpatia ma su questa variante proprio non riusciremo mai a trovare una sintesi comune. Oggi comunque è realizzata per il 70% e spero che presto sia ultimata. Grazie comunque come sempre del tuo contributo corretto, puntuale e stimolante.
(Gian Luca Marconi)
Io dico solo che il problema di questo tratto della SS 63 non è l’unico perché ne stanno per esplodere altri: e speriamo non ne ricorrano le condizioni. Ci sono senz’altro dei problemi di scelte progettuali e di indirizzo, ma il vero problema, secondo me, è che non è possibile continuare con questa spending review sulle opere di investimento e gestione di ciò che utilizzano tutti. Secondo me bisogna smetterla di rincorrere le logiche finanziare che sono riuscite, non senza inganni, a limitare perfino le scelte di una nazione. Quando vado a votare voglio sapere il nome di chi voto per governare, non che sia qualche finanziere nascosto in qualche meandro del sistema. Se l’Italia ha un grande debito, ebbene io comincerei anche a chiamarlo “costo”, costo della pace che è, per fortuna di tutti, sussistita finora. E tale costo deve riguardare tutti gli stati di questa Europa, che a questa pace per fortuna ci tiene, ma che se ci tiene deve anche essere disposta a condividerne i costi, senza chiamarli debiti da cicale.
(Marco Leonardi)
Si gioca a scaricare il barile anche se Marconi, a mio avviso, non ha responsabilità. La sostanza è che per ora si sono spesi soldi per nulla. Non riesco comunque a capire perché non sia possibile almeno sdoppiare il traffico con autocarri da una parte (vecchio tragitto) e le auto nel nuovo tracciato. Considerati i lunghi tempi che probabilmente trascorreranno prima di poter utilizzare la nuova variante, sarebbe auspicabile riasfaltare il vecchio tratto per evitare di piegare cerchi in lega, ribilanciare spesso le gomme e rifare le convergenze ai nostri mezzi. Come è stato immediatamente e giustamente evidenziata la curva troppo stretta nella nuova rotonda, perché non si fa con altrettanta evidenza sulla stampa per il tratto stradale in tali condizioni?
(Variante Ponte Rosso)
Vorrei chiedere una cosa, anche se non si riferisce a questo caso. Se un amministratore compie errori durante la sua “missione”, quando scade il mandato non ne è più responsabile? Solo curiosità!
(Roberto Colombari)
Non ne risponde “durante”, figuriamoci dopo.
(Pinello)
E Bini? C’è ancora? Si è nascosto? E’ ancora sindaco? Ha delegato Ugolotti a seguire la vicenda?
(Elio Peri)
A me pare che un amministratore dovrebbe “rispondere” innanzitutto ai propri elettori (degli eventuali errori commessi durante il suo mandato, così come delle cose promesse e semmai non realizzate, e di altro che riguarda la vita amministrativa della rispettiva comunità), visto che in democrazia l’approvazione o il dissenso rispetto all’operato di chi ci governa può avvenire attraverso il voto, alla fine di ogni quinquennio. Il voto è uno strumento importante nelle mani di noi cittadini e non vi è certo bisogno di ricordarlo, ma che purtuttavia non sempre pare essere utilizzato nel senso di cui dicevo, forse perché in molti prevalgono ancora le ragioni di parte, cioè dell’appartenenza politica, nonostante ci sentiamo spesso ripetere che le ideologie non esistono più, o quasi (forse questo vale per qualcuno mentre per altri no).
(P.B.)