L'insicurezza generata dai furti causa nuove apprensioni. Gruppi di persone non armate, a passeggio, lungo le vie del paese e delle frazioni si è organizzato anche a Vetto. E' il quinto caso a noi noto dopo quanto accaduto nel carpinetano (due), nel busanese e nel ligonchiese. Se parlare di "ronde" nell'accezione più corretta del termine (con rimando all'impiego di forza armate) è sicuramente eccessivo, d'altro canto è interessante notare come "il guardare cosa accade nell'orto del vicino" stia diventando non più un inutile passatempo sociale, ma un utile strumento di prevenzione. Soprattutto se questo è fatto con civiltà e da persone tranquillamente a passeggio, al massimo munite di una torcia e di un orario di camminata prestabilito e, ovviamente, ignoto ai troppi ladri che, nel 2014, hanno inasprito il fenomeno degli assalti alle abitazioni.
Il freddo che in queste ore è calato in Appennino pare non fare demordere l'agognato desiderio di serenità delle popolazioni montante. A costo di... passeggiare di notte.
Vorrei far sapere che anche a Costa de’ Grassi è un mese che ci diamo il cambio per coprire tutte le ore notturne. Si partecipa un po’ tutti, dai più giovani ai meno giovani e con non pochi sacrifici, visti gli orari. Per quanto dovremmo ancora fare delle notti in bianco?
(Mario Marescalchi)
Ronde, libera scelta. Non mi piacciono, ma non critico ne chi le decide nè chi le fa. Dico però che prima di fare ronde sarebbe opportuno che i cittadini imparassero ad essere collaborativi con le forze dell’ordine. Anche ieri, ma capita tutti i giorni, posto di blocco dell’Arma e cittadini (forse anche “rondisti”?) che lampeggiavano senza ritegno, appena passato la pattuglia. E se stavano cercando dei malviventi?
(Corrado Parisoli)
Anche in zona piscina e dintorni sono apparsi segni sulle porte di entrata.
(Eros Tamburini)
Anche io non sono un amante del termine “ronda”, vorrei, forse ingenuamente, meno controlli pro verbali, e più presidio, magari “in borghese” del territorio. Con questo non intendo criticare in quanto sicuramente tutti gli enti hanno problemi di fondi e personale, ma una soluzione penso si debba trovare. I cittadini, civili, non possono nè devono essere indotti in alcun modo alla difesa “fai da te”, non siamo preparati, nè possiamo, nè, dobbiamo correre rischi, che non dobbiamo cercare di affrontare. Certo è che sicuramente ci sono persone preparate, preposte a svolgere questi compiti a livello istituzionale e che devono essere messe in condizione di aiutarci, di aiutare loro stessi perchè’, tolta la divisa, sono persone come noi.
(Davide Negri)
Finalmente qualcuno si muove e “passeggia” per scoraggiare i ladri che da troppo tempo, ormai, rubano nelle nostre case, si arrampicano sui tetti, entrano da ogni dove e rubano, oro e gioielli se ce ne sono, bigiotteria scambiandola per qualcosa di valore, tagliano borsette per esaminare all’interno, spaccano porte con accette ,passano in rassegna librerie, scatole da scarpe, cassetti e armadi che non vengono mai trascurati. Nell’esasperazione e nella perdita di ogni tranquillità nelle proprie case le persone devono ricorrere al “fai da te”. Non metto in dubbio la preparazione dei tutori dell’ordine, mi preoccupa il loro numero esiguo e il fatto che, mentre si tiene una riunione anti ladro da una parte, dall’altra si ruba tranquillamente. Suggerisco di fare le ronde in macchina, a piedi mi sembra una grande ingenuità, col freddo che avanza e coi pochi chilometri che si possono percorrere. A proposito poi di dotare le case di sistemi di allarme, è previsto qualche rimborso (ironico)? Lo Stato non esiste più e non solo per i ladri, ci sta velocemente insegnando ad arrangiarci da soli, basta con questo buonismo che sta rendendo le nostre città delle cloache invivibili, rifugi di ogni genere di nefandezza mentre ci sentiamo orgogliosi di essere il popolo buono per antonomasia. Buono o fesso? Spero che si muova qualcuno anche a Castelnovo. Tutelare le nostre case dove abbiamo i nostri tesori più grandi, i nostri nonni, i nostri figli, i nostri genitori, i nostri ammalati da difendere non è proibito, direi che è proibito non farlo. A questi lazzaroni, che aiutati in ogni modo, alloggiati, sfamati, vestiti, fatti lavorare quando il lavoro c’era, ci derubano, non si deve nessun riguardo e le ronde potrebbero essere il deterrente che li obbliga a sospendere questa lucrosa attività alla faccia nostra.
(Paola Agostini)
In effetti non basta dire che la qualità della vita a cui si era abituati in montagna bisogna rassegnarsi ad averla perduta perché il mondo è cambiato. Se la gente si sente di reagire, s’intende nei limiti della legalità, non c’è da stupirsi: è un suo sacrosanto diritto. Piuttosto c’è da sperare che i legislatori si aggiornino in materia, sia nel particolare di questi aspetti che nel generale delle cause che li generano. Meno male che nel frattempo ci sono le Forze dell’Ordine che, pur nelle ristrettezze economiche, continuano a fare il loro dovere, quindi ad aiutarci. Vanno ringraziate.
(Marco Leonardi)
Cari bravi uomini e donne, le ronde vanno benissimo per tentare di far “desistere” i malviventi, ma poi nel caso vi capitasse d’incontrarne uno od un gruppo, quale sarebbe la reazione? Certo potreste avvisare le forze dell’ordine, che magari (visto il vasto territorio da coprire con un numero di personale forse insufficiente), arriverebbero dopo un po’ di tempo, permettendo a questi “bravi ragazzi” di farla franca. Scusate, ma il problema sta ancora una volta alla radice del nostro sistema giudiziario che non è in grado di assicurare decisioni ferme ed efficaci. Mio fratello, che abita nella prima periferia di Parma, mi ha detto che alcuni giorni fa hanno preso due rumeni e li hanno processati per direttissima, poi per il “decreto svuota carceri” non li hanno potuti mettere in gabbia; ergo sono in giro a fare quello che facevano prima! Due giorni fa mi ha inoltre riferito che hanno catturato un moldavo con diversi precedenti penali, senza fissa dimora e con documenti falsi; conclusione? Arresti domiciliari, ma già il giorno dopo è sparito completamente dalla circolazione. Credete che tutto questo possa aiutare noi cittadini, ma soprattutto il duro lavoro delle nostre forze dell’ordine, che rischiano la vita per poi vedere “completamente vanificato” i loro sforzi? Spero che anche con queste prossime elezioni regionali possa cambiare qualcosa, ma oramai ho perso la speranza. Buona giornata e… ronde a tutti.
(Enrico 1960)
Per Enrico 1960. Mi sembra che ormai tutti, o quasi, i nostri problemi risalgano alla radice di un sistema paese che è arrivato allo sfascio, compreso il sistema giudiziario, e se pensiamo di aspettare che il sistema legislativo cambi le leggi adeguandole ai cambiamenti della società, forse – tornando da un viaggio, da una vacanza o da un ricovero ospedaliero – troveremo la nostra casa occupata e, all’arrivo delle forze dell’ordine, come è successo oggi a Milano, ci saranno manifestazioni per impedire il rientro a casa dei legittimi proprietari. Gli esempi di Parma insegnano, come insegnano quelli di Castelnovo; a me però dà un enorme fastidio quella che mi sembra una rassegnazione tipica del nostro essere italiani. “Fuori tutti” è il soprannome con cui vengono chiamati i P.M. delle nostre città; saremo sfrattati, derubati, malmenati, magari arriverà l’Isis che sogna di occupare il Vaticano e noi – baffo nero e mandolino – saremo increduli e rassegnati anche mentre ci crocifiggeranno. Le forze dell’ordine, per quanto mi riguarda, non hanno bisogno di difese d’ufficio ma in quello sfascio del paese Italia rientrano anche loro che, mal pagati e con pochi mezzi, devono preoccuparsi di non sparare a nessuno, se no in galera ci finiscono loro e ci rimangono pure. I raid dei ladri nostrani – nel senso che abitano qui – continuano e si intensificheranno con l’avvicinarsi delle festività e mi sarebbe piaciuto leggere almeno una proposta fattibile al di là degli allarmi e delle telecamere e delle sirene, scartando ovviamente le armi ma non qualche randello. Buona serata e buone speranze a tutti.
(Paola Agostini)
Sì, certo! Occorrerebbero più mezzi di cattura con nuove regole di ingaggio e mezzi per le forze dell’ordine, come più certezza della pena. Ma la pena io penso che non debba essere solo il carcere. Le carceri sono piene, disumane, costose e forse anche inutili e siamo d’accordo. A questo proposito io penso ad esempio che anche le modalità di sconto della pena debbano essere modificate. Ad esempio, fra le varie cose di cui potrebbero occuparsi i legislatori, c’è quella di legiferare per utilizzare i ladri colti sul fatto a fare opere pubbliche, senza tanti caschi e giubbottini colorati, quali: spalare il fango delle alluvioni, ripulire i rivoli di deflusso delle acque, potare le sterpaglie, sfalciare l’erba nelle aiuole, fare le varie manutenzioni necessarie in ogni luogo, ecc.; e ce n’è un’infinità di cose utili che oggi costano troppo e che per riparare al male fatto potrebbero fare. Tra l’altro sarebbe sicuramente meglio e più dignitoso che stare confinati in spazi ristretti, malsani, dove l’ozio e la noia creano solo peggioramenti del comportamento. Quanto al pericolo che all’aperto fuggano, non c’è problema: basta applicare la vecchia Convenzione di Ginevra in materia. Quello che temo è che il pensiero dominante di questa epoca sia poco realistico e molto demagogico secondo le mode culturali correnti e che quindi queste soluzioni siano scartate a priori. Secondo me è un errore.
(Marco Leonardi)
Ieri pomeriggio verso le 17 furto in abitazioni a Casa Ferrari. I ladri cambiano orario, le ronde serali non servono più. Non possiamo che stare a guardare mentre ci svuotano le case, ma in che mondo stiamo vivendo?
(Luca F.)
Qui ognuno si sfoga, nel frattempo i furti continuano e si ripetono. Forse, continuo a dirlo, bisognerà che ogni amministrazione, volendo dare voce adeguata ai propri cittadini, si esprima con una richiesta che sia la stessa per tutte, rivolta alla politica generale e parlamentare, affinché adeguino la legislazione in materia alle nuove eccezionali mutazioni intervenute. Perché il mondo è cambiato di molto nel frattempo. Secondo me è sbagliato cercare di incolpare la giustizia di qualche inefficienza, perché i magistrati applicano la legge com’è e non come vorremmo che fosse. Siamo noi tutti, come cittadini, partiti e istituzioni a dover chiedere al parlamento e ai governi di aggiornare la legislazione vigente in materia. Poi se non ci ascolteranno ne trarremo tutti le conseguenze, ma non fasciamoci la testa prima di averlo chiesto nel modo più diffuso e convinto.
(Marco Leonardi)
Questo ha inserito il governo nel decreto semplificazione: “La non punibilità dei reati lievi”. “Si prevede che possa scattare l’archiviazione per tenuità del fatto per tutti i reati sanzionati con una pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni o con una sanzione pecuniaria, prevista da sola o in aggiunta al carcere. Sono ricompresi alcuni reati contro il patrimonio, come furto semplice, danneggiamento, truffa, ma anche violenza privata o minaccia per costringere a commettere un reato”. Ecc. Non ho parole!
(Marco Leonardi)