Riceviamo e pubblichiamo.
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Lunedì 3 novembr scorso, nel Teatro Bismantova di Castelnovo ne' Monti, si è tenuta l’assemblea pubblica in tema di sicurezza con la presenza di tutte le forze dell’ordine e in quella sede, molto partecipata, abbiamo ascoltato, da un lato, indicazioni e consigli da parte di chi è preposto e preparato in materia, sia per mestiere che per lunga esperienza professionale, e, dall’altro, la voce dei nostri concittadini, sempre più preoccupati per il fenomeno furti, che sta dilagando in modo inarrestabile nell’intera nostra montagna e ci fa sentire indifesi e alla mercé di una delinquenza che viola impunemente le nostre case.
Ulteriore preoccupazione nasce anche dal fatto che i ladri riuscirebbero a neutralizzare porte blindate, inferriate e sirene d’allarme, stando al filmato proposto all’inizio della serata, e dunque rendere vane le nostre difese passive, che pure vengono raccomandate.
Il fare rete col vicinato, come un tempo succedeva normalmente, è sicuramente importante, ma da allora è molto cambiata anche la struttura urbana, oltre alle nostre abitudini e al tessuto sociale, il che non rende facile fare “sistema” col proprio quartiere, o la propria strada, come ci viene richiesto, anche se va tentato ogni possibile sforzo in tale direzione.
Poi c’è la questione “ronde”, sulla cui opportunità ed efficacia i pareri si dividono e che sono in ogni caso vietate dalla legge, la quale però, a ben vedere, non riesce a sua volta a tutelare i cittadini, visto ciò cui stiamo assistendo.
C’è chi spiega la piaga dei furti con la crisi economica e chi con l’immigrazione incontrollata; e ambedue le tesi possono avere fondatezza, così come eventuali altre, ma non possiamo addentrarci troppo in queste argomentazioni e disquisizioni “concettuali” che non danno soluzioni concrete al problema. L’obiettivo prioritario deve essere oggi quello di individuare e “punire” quei disonesti che ci entrano in casa, qualunque sia la loro provenienze e la causa che li spinge a farlo, perché la casa fa parte del nostro privato e della nostra “intimità”, cioè qualcosa che andrebbe fermamente protetto senza se e senza ma.
Oggi noi non possiamo che confidare sull’encomiabile lavoro svolto dalle forze dell’ordine e sul senso civico di ciascuno di noi che dovrebbe spingerci a dare loro ogni possibile collaborazione, ma probabilmente, pur rendendoci conto della complessità dell’insieme, anche la legislazione in materia andrebbe in qualche modo rivista, perché la generale sensazione è che il “derubato” si trovi oggi in una posizione più debole rispetto al “derubante”.
Se vi sono stati democratici in cui le porte delle abitazioni sono normali e hanno addirittura parti in comune vetro, come ci capita di vedere in tanti filmati, significa che in quei luoghi è stato trovato il modo per tenere sotto controllo questa sgradevole forma di delinquenza; e varrebbe forse la pena di capire come fanno.
(Robertino Ugolotti e Daniele Valentini, consiglieri comunali lista civica “Progetto per Castelnovo ne' Monti)
L’accenno ad altri Stati che fanno i due consiglieri comunali mi sembra azzeccato e pertinente, essendo capitato più di una volta anche me – assistendo alla proiezione di pellicole cinematografiche girate all’estero – di notare una presenza generalizzata di abitazioni provviste di porte e finestre apparentemente piuttosto fragili e di chiedermi pertanto in quale modo chi vi alloggia riesca a difendere la propria casa dagli eventuali malintenzionati. Ho provato a darmi qualche risposta in merito, ma non so se sia quella giusta, e in ogni caso viene da pensare che in quei luoghi il fenomeno dei furti nelle case sia inesistente o quasi, e se così fosse sarebbe indubbiamente interessante conoscerne quantomeno le ragioni.
(P.B.)