Lascia. Dopo un lustro passa la mano. Di cosa parliamo? Vediamo.”Nel 2009 per una mia idea e con l’aiuto di alcuni amici è nato il Comitato della strada statale 63. Vi era l’esigenza di sensibilizzare la classe politica, gli amministratori ed Anas sullo stato della nostra arteria principale”. Così premette in una nota rilasciata alla stampa questo pomeriggio Roberto Malvolti, portavoce e coordinatore dell’organismo.
Un piccolo bilancio di quanto fatto? Ecco: “Nel corso di questi 5 anni abbiamo scritto al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, ai ministri competenti, alla Corte dei conti. Sono state inviate oltre 300 segnalazioni ad Anas, abbiamo scattato oltre 5000 foto, ci siamo recati all’Anas a Bologna, in Provincia a Reggio Emilia, dialogato con l’assessore Gennari, con il progettista Bussei. Abbiamo cercato di trasferire ai soggetti interessati le migliaia di mail che i fruitori della statale 63 ci hanno mandato. Ci siamo impegnati, nei limiti umani che abbiamo; il tutto gratuitamente, pagando di tasca nostra. Pensiamo di aver dato un contributo importante, di aver tenuto acceso i riflettori su questa strada, facendo sì che Anas tornasse ad interessarsene. Siamo stati attaccati, diffidati dall’ufficio legale dell’azienda strade e in alcuni casi – sottolinea – ricevuto anche sottili minacce, intimidazioni del tipo: ‘Attenzione, Malvolti, sei nell’occhio di Anas'”.
“Avrei voluto fare di più”, dichiara, annunciando che “dopo 5 anni penso sia arrivato il tempo di cedere il posto ed è per questo che chiedo a tutti i cittadini ‘volonterosi’ di farsi avanti e di dare la propria disponibilità scrivendo a [email protected]”.
Conclude Malvolti: “Quando avremo raggiunto una certa schiera di nomi, organizzeremo un’assemblea pubblica per eleggere un nuovo direttivo. Personalmente nel 2015 mi dedicherò ad altre cose. Ringrazio sin da ora tutti quelli che ci hanno supportato, come tutti coloro che ci hanno attaccato, sicuro che gli ultimi abbiano frainteso il nostro operato”.
Continuo a non vedere il Comitato statale 63, se non nell’unica persona di Malvolti. Il resto non si vede proprio, se non in una annunciata ma mai definita realtà virtuale.
(Commento firmato)
Vede, “Commento firmato”, polemica inutile la sua, lo chieda a coloro che nei banchetti alla fiera di S. Michele hanno firmato ed aderito, a tutti coloro che si sono iscritti autonomamente al sito internet. Poi, mi scusi, per lei questa è l’occasione giusta per darsi da fare e passare dal virtuale al reale e magari avere anche il coraggio di firmarsi. Il nascondersi per offendere o per asserire è troppo facile. Vede, su questa testata quando sono stati pubblicati articoli sul comitato sono sempre apparsi commenti “anonimi” del suo tono e non le nascondo che oltre ai progetti del 2015 che mi impegneranno molto, una mano a scendere dallo scranno, lautamente remunerato, sono state un po’ anche le persone come lei, incapaci di comprendere che quanto fatto da me, da Besa, da Leoncelli, da Malvezzi, dai ragazzi di Rivalta. E’ stato fatto con il cuore, con lo spirito di chi ama la montagna e non per soldi o per incarichi. Se poi lei critica il fatto che vi era sempre la mia firma, la mia faccia, pensi che ora che il posto è vacante, lei potrà dimostrare che può fare meglio, ma si ricordi che le lettere inviate al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, ai ministri, alla Corte dei conti, ecc. erano firmate sempre. Concludo ringraziando la senatrice Pignedoli, l’ex sindaco Marconi, che mi ha “sopportato”, il sindaco Bini, l’assessore Gennari, Sonia Masini e l’ing Bussei. Cordialmente.
(Roberto Malvolti)
Peccato che lasci e peccato che lasci un posto solo di carica e senza parcella, altrimenti si sarebbero fatti avanti alcuni dei nostri dirigenti che hanno fatto tutto loro per la statale 63. Viva i nostri dirigenti che dovrebbero esporsi loro per la montagna, anche senza parcella, ma non hanno tempo. Bravo Robby, almeno ci hai messo la faccia.
(Un montanaro)
Ottimo lavoro quello svolto da Roberto. Spesso in solitaria. Merita un plauso e un bravo. Ora si vedrà chi potrà essere alla sua altezza, altrettanto costante, incisivo e impavido, nell’affrontare il carrozzone Anas, i suoi responsabili regionali e anhe il presidente Ciucci, senza “italici” timori o reverenze. Grande cittadino e grande montanaro, Roberto Malvolti. Un saluto.
(Alessandro Raniero Davoli)
Vorrei ringraziare Roberto per l’ottimo lavoro svolto in questi anni ed un grosso in bocca al lupo per i nuovi progetti futuri.
(Luciano Francesconi)
Non sono mai stato un sostenitore di Malvolti, credo che troppe volte il lavoro del comitato sia stato preso poco sul serio anche da chi nel suo ultimo messaggio ha ringraziato per il sostegno; però spiace vedere abbandonare chi in questi anni ha mantenuto vivo l’interesse preciso e puntuale sui lavori della SS63. Speriamo che altri cittadini si impegneranno a mantenere in vita questo movimento, perché il lavoro è ancora molto non solo per il comparto del Ponte Rosso, ma su tutto il tracciato. Sperando che sia ancora un movimento libero e non condizionato politicamente, così potrà avere più forza. Ringrazio personalmente Roberto perché quando uno rischia del suo e ci mette la faccia è sempre da premiare, anche se a volte non si condividono le scelte.
(Robertino Ugolotti, capogruppo lista civica “Progetto per Castelnovo ne’ Monti”)
Mi vien proprio da dire: è un mondo difficile, questo, dove in modo disinteressato, cioè senza alcun interesse, qualcuno si mette a disposizione della collettività per far sì che le cose vadano meglio e per questa sua disponibilità si becca denunce e pure tante critiche. Bravo Robbi che hai tenuto botta, anche se ti sarà venuta, a volte, la voglia di dare come si suol dire, “un calcio al secchio” e ritornare ai tuoi impegni. Spero comunque che qualche “pazzo”, ma di buona volontà, ti sostituisca sentendo più forte la solidarietà delle persone responsabili ed il vostro aiuto che le critiche dei soliti nullafacenti al bar. Complimenti ancora per il lavoro svolto e auguri per i tuoi futuri impegni.
(Andrea Azzolini)
Peccato, ci sono ancora tante cose da fare: eliminare le curve della Bettola, trovare soluzioni per una alternativa alla pinetina di Vezzano, spingere per una soluzione alla variante di Rivalta che si colleghi alla rotonda della variante di Puianello… Credo che al di là di tutte le polemiche, per sensibilizzare l’opinione pubblica bisogna provocare, esporsi ed accendere discussioni; mi auguro che si possa trovare qualcuno che abbia la stessa voglia di spronare le autorità a rendere più sicura la nostra viabilità così importante per la vita di tutti i giorni. Grazie al signor Malvolti.
(N. Carboni)