Le istituzioni chiamano alla collaborazione tutti i cittadini. E' questo il messaggio, forte, uscito dalla pubblica assemblea tenutasi ieri sera al Teatro Bismantova di Castelnovo ne' Monti con al centro l'impennata dei furti che si registra da tempo in Appennino.
Era da tempo (ma forse è una "prima") che le forze di polizia - Carabinieri, Municipale, Forestale, Polstrada - non si presentavano su un palco unite in un intento comune per cercare di dare risposta alla domanda pressante di una cittadinanza che si ritrova sguarnita ed impotente.
E che fosse questa l'occasione anche come momento di sfogo era prevedibile e lo stesso capitano dei CC Campanella l'ha rilevato. Diversi e spesso ripetuti gli interventi del pubblico, che hanno interloquito con vivacità (data dall'ovvia preoccupazione) con i responsabili dell'ordine pubblico e delle istituzioni civili (sul palco anche i primi cittadini di Castelnovo ne' Monti e Vetto, Bini e Ruffini).
No alle ronde: è stato ribadito da amministratori e tutori della sicurezza pubblica. Perchè di per sè sono illegali "e non risolvono il problema" (certo, si ammicca, capita però anche di fare due passi notturni nelle strade perchè non si prende sonno...). Comprensione per i timori della cittadinanza ma anche, dicevamo, forte richiesta di collaborazione. Perchè solo uniti si può pensare di limitare (non certo eliminare) un fenomeno che con gli anni ha cambiato, per varie cause, un modo di vivere che taluni hanno rivendicato: lasciare la chiave sulla porta e simili. Non è più quel tempo, anche se non piace.
Cosa possono fare i cittadini? Fare rete coi vicini, aumentare le difese passive - cercando di rendere la vita difficile ai ladri - e segnalare le cose sospette. Poi il sindaco Bini ribadisce con decisione quanto già affermato in altra occasione: basta con gli affitti in nero, che (oltre ad essere ovviamente illegali) complicano le cose a chi deve operare per garantire la sicurezza, sia sul fronte penale (è capitato di dare ricetto a personaggi dal passato criminale, anche nel castelnovese) che sul piano amministrativo (controllo delle residenze).
Altro capitolo, di cui anche si è già parlato nei mesi scorsi e che qui si ribadisce, è il progetto di videosorveglianza, che - confermano Campanella e Bini - sarà attuato: non appena la Regione darà i fondi richiesti, essendo piuttosto oneroso. Ciò consentirà maggiore controllo, sia pure salvaguardando i diritti di privatezza delle persone per evitare quanto possibile il fenomeno-"grande fratello", lungo le direttrici stradali che attraversano i vari centri appenninici.
Non manca qualche momento di tensione e un "vergogna" salente dalla platea all'indirizzo del primo cittadino castelnovese. Ma nel complesso la richiesta forte che arriva dai cittadini è di essere protetti dalla delinquenza, giacchè nessuno, a parte la comprensibile adrenalina che può prendere chi si trova un malvivente in casa (e il capitano dell'Arma ha più volte battuto su questo tasto: "Chiamate noi, addestrati ad affrontare situazioni del genere"), pensa di farsi giustizia da sè.
Un filmato proposto a inizio serata fa vedere con quanta facilità gli "esperti del mestiere" riescono a beffare tutte quelle protezioni che a prima vista ci sembrano garantirci: porte blindate, inferriate, sirene d'allarme.
Collaborazione, patto, vicinanza tra cittadini, istituzioni e polizie: sono le parole d'ordine uscite dalla serata.
Insegnategli pure come si fa, così fanno prima. E se li beccate guai a offenderli, i ladri. Bisognerà dirgli: “Scusi sa, signor ladro, piace anche a me quella catenina d’oro. Me la lascia?”. Secondo me, in quei momenti il derubato pensa solo all’istinto animalesco che è in lui o lei. Mi è stato detto che non è consigliabile lasciare la chiave nella toppa all’interno di notte, perchè si fa solo il loro gioco. Hanno dei dispositivi che gli permettono di girarla dall’esterno, facilitandogli così il compito! Speriamo bene!
(m.1964)