Benvenuti alla puntata n.46 di Let it Rock!
Vi è piaciuta la puntata sul rock made in Italy? Commentate pure, se vi va, anche sulle altre puntata ovviamente!
Oggi riprendiamo il solito mix di generi e periodi, sempre nel segno del rock!
Copertina della puntata per una delle più belle canzoni contro la pena di morte, Billy Austin di Steve Earle, uno dei più grandi cantautori americani, naturalmente in versione live come tutte le aperture di puntata
Joe Ely, texano di Amarillo, ha realizzato diversi album che hanno assunto lo stato di culto tra gli appassionati del rock americano, lo ascoltiamo con la cover di un brano di Dave Alvin, Every night about this time, di cui non ho trovato alcun video in rete
Parlando di Dave Alvin, non si possono dimenticare i Blasters, tra i primi gruppi a riproporre il rock degli anni 50 e il blues in un periodo, i primi anni 80, in cui sembrava che il rock andasse in tutt’altra direzione
Ci ascoltiamo un brano dal loro capolavoro Hard line, del 1995, scritto da Dave Alvin insieme a John Doe degli X
Californiano come i Blasters, Warren Zevon, scomparso nel 2003, è conosciuto ed apprezzato per i testi spesso sarcastici e dissacratori, oltre che per la bellezza di moltissime canzoni diventate dei piccoli classici.
Ci ascoltiamo un brano da Life’ll kill ya del 2000, ispirato da una statuette in porcellana di una scimmia, di proprietà di Elvis Presley, che potete vedere a questo link
http://bannanasandbones.blogspot.it/2010/10/porcelain-monkey-owned-by-elvis.html
Warren era un ospite ricorrente di David Letterman, e non sorprende quindi che il video provenga da questa trasmissione
Restando in California, la prima parte si chiude con un pezzo famosissimo dei Doobie Brothers, uno dei primi 45 giri che acquistai da ragazzo
Santana apre la seconda parte con un pezzo da Welcome, che riprende il titolo di un album realizzato con John McLaughlin nello stesso anno, il 1973.
Donny Hathaway è stato uno dei principali cantanti e compositori soul degli anni 70, purtroppo come spesso accade il genio musicale si accompagnava con seri problemi psichici, gli fu infatti diagnosticata una forma di schizofrenia paranoide che lo portò al suicidio nel 1979. Vi propongo il brano di apertura del suo primo album del 1971
Voices inside (everything is everything)
Dusty Springfield è considerata una delle più grandi cantanti bianche di soul, e il suo Dusty in Memphis, realizzato con il team produttivo dell’Atlantic Records nel 1969 è incluso, per quanto può valere, al n.89 nella classifica dei 500 album più grandi della storia di Rolling Stone.
Dopo una grande cantante soul , un grande cantante soul, Willy DeVille, da Where angels fear to tread, con un pezzo che mostra tutto l’amore di Willy per i Drifters e per la musica latina.
Il sax di Richard Beaudet introduce questo pezzo di Leonard Cohen, uscito in una versione più corta e con un testo molto diverso nel 1987 per Jennifer Warnes. Questa è la versione dell’autore, contenuta in I’m your man.
Strangers almanac è considerato uno dei capolavori dell’alternative country, per il modo in cui Ryan Adams, allora 23enne, pure in un periodo che egli stesso ricorda come molto insoddisfacente, a causa dei problemi coi membri della band, che infatti si sciolse dopo il tour seguente all’album, alla depressione e all’uso di sostanze ‘illecite’, riuscì a sintetizzare il cantautorato anni 70 con una visione ‘alternativa’ del country e dei problemi dell’America di provincia
Chiudiamo la puntata con un estratto dall’ultimo album di Lucinda Williams, Down where the spirit meets the bone, che non esito a dichiarare come album dell’anno. Del resto molti altri critici e appassionati più preparati del sottoscritto l’hanno ricoperto di elogi. Un doppio album in cui nulla è men che meraviglioso, vi assicuro. Se vi piace il tipo di musica proposto da Let it rock, vi consiglio di acquistarlo, non ve ne pentirete.
Alla prossima settimana, che il rock sia con voi!!