L’assemblea della Comunità del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, riunita ieri, martedì 22 ottobre, a Fivizzano, aveva all’ordine del giorno il rinnovo delle nomine e l’esame del bilancio preventivo del 2015. Carlo Marconi è il nuovo presidente della Comunità di Parco; succede a Gianfranco Lazzeroni. Passaggio di testimone, quindi, tra il precedente e l’attuale sindaco di Bagnone alla guida dell'organo rappresentativo dei comuni, delle unioni, delle province e delle regioni coinvolte dal Parco nazionale.
L’Assemblea di Comunità di Parco ha anche ridefinito con voto unanime le designazioni per il Consiglio direttivo nelle persone di Pier Romano Mariani, sindaco di San Romano in Garfagnana, Sauro Pettazzoni, in rappresentanza della Lunigiana, Roberto Cavalli per il parmense e - novità – di Luigi Fiocchi sindaco di Villa Minozzo.
E' stato poi espresso, ancora a unanimità, il parere favorevole al bilancio preventivo 2015.
Bagnone è uno dei comuni che ha aderito successivamente al Parco nazionale, cioè solo dal 2010, e che proprio domenica prossima vedrà l'inaugurazione del nuovo Centro visita, l’ostello La Stele di Treschietto.
“Mi sento gratificato e soddisfatto di questa nomina a unanimità – afferma Marconi – Cinque mesi fa l’assemblea di Comunità di Parco aveva scelto come presidente l’amico Gianfranco Lazzeroni; aver scelto me oggi che dopo di lui ho ottenuto la nomina a sindaco di Bagnone vuol dire conferire un forte riconoscimento al nostro operato e al nostro territorio. Siamo stati uno degli ultimi comuni a entrare nel Parco nazionale, ma ci siamo a pieno titolo. Come ho detto in campagna elettorale, per noi essere nel Parco è una vera opportunità di sviluppo perché puntiamo molto sul turismo ambientale, culturale ed enogastronomico. Proprio domenica prossima inauguriamo il Centro visita a Treschietto, un’occasione anche per sottolineare il ruolo di Bagnone alla presidenza di Comunità di Parco. Il mio obiettivo, come presidente, sarà quello di riavvicinare gli organi direttivi dell’Ente ai diversi territori. Proporrò, infatti, al Direttivo di incontrare singolarmente tutte le diverse realtà: la Garfagnana, la Lunigiana, il Parmense e l’Alto Reggiano. Facendo emergere le diverse specificità, infatti, è possibile arrivare a costruire un quadro d’insieme più puntuale. In nostro ruolo è quello di realizzare un percorso partecipato affinché tutti possano contribuire alla vita del Parco nazionale, ottenendo il massimo del risultato”.