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Il passato rivive a Crovara. Scoperta la… salamandrina di Savi

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CROVARA (Vetto, 23 ottobre 2014) – “Un passo nel passato dove, ancora oggi, possono capitare scoperte eccezionali lungo il “sentiero dei gamberi” (autoctoni e molto rari), come la recente scoperta della Salamandrina di Savi”spiega Aronne Ruffini vicesindaco del Comune di Vetto. Sabato 25 ottobre alle ore 9,30, presso il Centro Visite del’Area SIC della Val Tassaro, a Crovara, viene inaugurato il Museo Naturalistico illustrante il patrimonio ambientale di questa importante zona naturalistica

“Grazie ai finanziamenti concessi dal GAL Antico Frignano-Appennino Reggiano al Comune di Vetto nell’ambito della Misura 412 – spiega Luciano Correggi, presidente dell’ente reggiano modenese - , è stato possibile realizzare l’inedito sentiero naturalistico dei Gamberi, che costituisce un unicum nell’intero panorama del territorio appenninico. Nella Valle del Tassaro, sotto Crovara, sono infatti presenti importanti popolamenti di questo raro crostaceo, che è ormai scomparso in gran parte del territorio regionale. Sempre i finanziamenti del Piano di Sviluppo rurale hanno consentito di attrezzare l’antico sentiero che da Crovara scende nel Rio Tassaro, dotandolo di cartelli didattici che illustrano l’ecologia del Gambero, sistemare alcuni tratti di percorso in assetto precario ed anche realizzare opere in greto per difendere dall’impeto delle acque alcune zone di riproduzione dei gamberi di fiume. Un intervento, quello del GAL e del Comune di Vetto, in relazione al fatto che proprio nel corso degli interventi per la realizzazione del sentiero del Gambero, è stata scoperta in zona la rara Salamandrina di Savi, anfibio endemico italiano, la cui presenza nelle provincie di Modena e Reggio è nota soltanto nella Val Tassaro.

“La Montagna InCantata, promossa dal nostro Consorzio, – aggiunge Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale –, ha intrapreso un percorso di tutela e riscoperta di questa eccezionale valle dove si uniscono natura, storia e lavoro dell’uomo. Lo dimostra lo storico Savino Rabotti che ha donato diversi attrezzi al museo per la raccolta etnografica: “L’importanza del museo di Crovara è dettata anche dal fatto di potere trasmettere alle nuove generazioni quello che fu delle antiche civiltà e che ben si sposa alle eccellenze naturalistiche qui esposte”. Nel centro visite è possibile trovare i seguenti servizi: mappe e percorsi, free wi – fi, punto relax, audioguide della zona, alcuni pannelli didattici illustranti l’ecologia dell’ambiente fluviale della Val Tassaro, unitamente all’esposizione di reperti naturalistici entro apposite bacheche, che consentono di mostrare nella loro bellezza l’ingente patrimonio naturalistico di questo pregevole angolo di territorio naturalistico.

Dopo l’inaugurazione è previsto un convegno, nel corso del quale prenderanno la parola Aronne Ruffini, vicesindaco di Vetto, Luciano Correggi, presidente del Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano, Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, il dottor Canovi di Iren, avrà luogo il taglio del nastro. Si terrà quindi una breve illustrazione dei contenuti del museo da parte di Savino Rabotti per la raccolta etnografica e Giuliano Cervi per la raccolta naturalistica. Alle ore 10.40 si terrà la conferenza di Massimo Gigante, Società reggiana di scienze naturali: “L’ecosistema della val Tassaro e la recente scoperta della Salamandrina di Savi” mentre Massimo Bizzarri, presidente del Cai di Reggio Emilia: “La promozione del turismo artistico e naturale in Val Tassaro”.

All’inaugurazione saranno presenti anche Marco Barbieri, consigliere regionale Emilia Romagna, Enrico Bini, sindaco di Castelnovo ne’Monti, Fausto Giovanelli, presidente Parco Nazionale Appennino tosco – emiliano.

 

 

Programma

 

Sabato 25 ottobre, dopo il saluto di Aronne Ruffini, vicesindaco di Vetto, Luciano Correggi, presidente del Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano, Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e dei rappresentanti di Iren, avrà luogo il taglio del nastro. Si terrà quindi una breve illustrazione dei contenuti del museo da parte di Savino Rabotti per la raccolta etnografica e Giuliano Cervi per la raccolta naturalistica.

Alle ore 10.40 si terrà la conferenza di Massimo Gigante, Società reggiana di scienze naturali: “L’ecosistema della val Tassaro e la recente scoperta della Salamandrina di Savi”.

Seguirà l’intervento di Massimo Bizzarri, presidente del Cai di Reggio Emilia: “La promozione del turismo artistico e naturale in Val Tassaro”.

Dopo la pausa caffè si terrà l’intervento tecnico di Iren “Il monitoraggio ambientale condotto nella valle e future iniziative”.

Sarà quindi la volta di Luciano Correggi “Valorizzazione delle aree Sic nell’ambito della promozione del turismo naturalistico in Appennino”.

Alle ore 12.40 è previsto l’intervento di Marino Zani: L’ambiente naturale dei corsi d’acqua medio-appenninici: problemi e prospettive”, al quale seguirà il dibattito.

Dopo il rinfresco offerto da Iren Emilia Spa e Cofart Srl, avrà luogo la visita guidata al “Sentiero dei gamberi”.

 

 

1 COMMENT

  1. Più che sentiero dei gamberi io l’avrei chiamato Santuario dei Gamberi, perchè sono sempre più rari, è un miracolo trovarli! La gente è sempre più maleducata, per strada e nei fossi buttano di tutto, per cui quei pochi posti dove ci sono ancora, bisognerebbe proteggerli! Almeno provare a regolamentare il flusso dei visitatori e tentare di dar loro degli strumenti d’educazione ecologica ed ambientale per prevenire danni irreparabili, soprattutto in quei luoghi Sic (Sito d’importanza comunitaria), come lo è la valle del Tassaro, luogo unico e dal fragilissimo equilibrio naturale.

    (Fausto Franchi)

    • Firma - FaustoFranchi