Ines è una giornalista cara a molti in Appennino. Col suo fare discreto, col suo essere presente e orgogliosamente alle feste o, con sensibilità, nel fare il suo mestiere.
In queste ore l’Italia (battuta dall’Ansa, rilanciata da Repubblica al Corriere) raccontano la sua storia, con tanto di video che, paradossalmente, ci rivela un Appennino in cui è difficile riconoscersi.
"Domenica, a Tincana di Carpineti, fra Valestra e Bebbio, nel tardo pomeriggio di domenica: un’auto sbanda e si ribalta nella scarpata. La conducente, Ornella Casoni, una donna di 58 anni di Carpineti, che resta ferita" racconta nel servizio televisivo trasmesso oggi Gabriele Franzini, direttore di Telereggio.
Sul posto sale, come mille altre volte, lei, Ines, inviata dalla redazione. Le immagini che gira, dal ciglio della strada, sono quelle dell’auto capottata, dell’ambulanza del 118, dell’elicottero dei soccorsi.
Poi accade quello che non ti aspetti. Si avvicina dapprima una familiare della donna, che, improvvisamente, stacca la telecamera alla giornalista. Botte e calci. Mentre Ines prova a resistere e ad evitare danni a lei, lo strumento del suo lavoro. Sopraggiunge un uomo che fa seguire le minacce di morte ai fatti, si presenta con un coltello per colpire la donna alle mani, al corpo e vicino all’orecchio destro.
Scene di un altro mondo, di un’altra cultura, che non può essere la nostra. Sotto choc, saranno i carabinieri di Baiso a raccogliere la sua prima denuncia. Il referto del Pronto soccorso di Scandiano parla di “trauma facciale, escoriazioni da sfioramento da arma bianca, ferita da punta al fianco sinistro, al dito della mano destra e al padiglione auricolare destro, edema ed eritema nella zona dell’occhio destro”.
In queste ore a Ines Conradi giungono tantissimi attestati di solidarietà, in primis di Telereggio che ha già preannunciato di agire legalmente contro le persone che si sono rese responsabili di questo atto.
Alla collega molti attestati di stima: c’è chi rileva che nessuno attorno sia intervenuto a difesa di Ines, condanna per il gesto dai più definito “vergognoso”. Tutti augurano buona guarigione, noi tra essi, con l’auspicio che Ines possa raccontare per mille e mille altre volte un Appennino diverso.
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AGGIORNAMENTI
Ines Conradi ha risposto ai nostri messaggi di solidarietà e auguri di pronta guarigione: "Sto meglio, ci vediamo presto! Grazie a tutti per l'affetto".
Sulla questione è intervento, nome dell'amministrazione, anche il sindaco di Carpineti, Tiziano Borghi: "L’amministrazione comunale di Carpineti esprime I suoi più sentiti auguri di pronta guarigione a Ines Conradi, stimata operatrice di Telereggio vittima di una vile aggressione durante lo svolgimento delle sue funzioni, nel tardo pomeriggio di domenica scorsa a Tincana. Sentiamo doveroso in questo momento mostrare tutta la nostra solidarietà per chi, come Ines, svolge un lavoro tanto utile quanto delicato, documentando con estrema cura fatti di cronaca, contribuendo cosi alla diffusione di conoscenza ed informazione tra il pubblico di Reggio e provincia. Insieme allo stupore per questo increscioso ed inspiegabile incidente, è forte la volontà di mostrare il vero lato delle persone che popolano il nostro territorio: invitiamo pertanto Ines, appena le sarà consentito, di tornare tra di noi per presentarle l’anima accogliente ed ospitale dei carpinetani e per stigmatizzare nel modo più assoluto tali episodi criminosi. Carpineti è un territorio pieno di bellezze e ricchezze, che persone come Ines aiutano a valorizzare, che sa essere davvero accogliente e ospitale, e non vede l’ora di dimostrarlo. Ancora tanti auguri di pronta guarigione a Ines e buon lavoro a tutti gli operatori dell’emittente".
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Il video pubblicato da Telereggio è ora fonte di prova per gli inquirenti
Abituati spesso a vedere episodi di questo tipo alla tv, a leggerli sui giornali ma sempre riferibili ad un “mondo diverso”, fa molto male accorgersi che questi fenomeni, purtroppo, accadono anche nel nostro splendido territorio che credevamo immune da violenze del genere. Sentire poi le minacce ricevute dalla giornalista in dialetto locale fa ancora più male. Solidarietà alla signora Conradi e a chi come lei svolge solo il proprio lavoro. La vera “gente d’Appennino” è diversa, per fortuna…
(Matteo)
Piena solidarietà e una pronta guarigione alla giornalista Conradi, dai, ti aspettiamo tutti nella nostra amata montagna.
(Davide)
Credevo che questo reazioni fossero abituali in altri luoghi e contesti sociali ma purtroppo mi sbagliavo. Provo vergogna e rabbia per la pessima immagine che noi montanari abbiamo dato in questa occasione. Auguro una pronta guarigione a Ines (che ho conosciuto in altre occasioni lavorative) di cui apprezzo la gentilezza dei modi e il sorriso, rendendomi ancora più inspiegabile l’aggressione. Ovvio che aspettiamo la sentenza di condanna dei delinquenti che l’hanno aggredita sperando che stavolta la giustizia sia rapida e giusta.
(Alessandro)
Bisogna intervenire con fermezza! Questa gente è convinta di poter fare quello che vuole nell’anarchia più assoluta. Speriamo in una pena esemplare per dare un segnale alla gente “normale” che le mele marce finiscono in un brutto modo. 2 o 3 anni alla Pulce e si rimette dritto!
(Lomba)
Visto la reazione dei familiari o conoscenti della persona incidentata, e visto che la giornalista non faceva altro che riprendere un fatto di cronaca con la consueta professionalità e senza ledere la privacy, sorge il dubbio che ci fosse qualcosa di insano da nascondere.
(Lu)
Tutto questo è molto triste: quelle frasi orrende in dialetto hanno violentato sia le nostre montagne che la stragrande maggioranza di noi montanari. Avremo tanti difetti ma non ci riconosciamo minimamente in questi deprecabili episodi. Grande solidarietà per la giornalista che, anche se non ci conosciamo, spero voglia accettare un abbraccio e uno stimolo a continuare nel suo lavoro.
(Sergio)
Forse adesso con una denuncia per tentato omicidio rinsaviscono? Che vergogna vedere certe cose e sentire certe parole, uno fa il suo lavoro e trova persone del genere. Auguri di pronta guarigione a Ines.
(Roberto Malvolti)
Un po’ di sana galera. Almeno così imparano. Cosa avevano poi da nascondere?
(Maru)
L’Associazione Provinciale Stampa Reggiana esprime ferma condanna per la violenta aggressione di cui è rimasta vittima INES CONRADI, operatrice di Telereggio.
Il grave episodio è avvenuto mentre l’operatrice svolgeva il suo lavoro di documentare con le immagini un incidente stradale, per poi darne notizia nel telegiornale.
L’Associazione Provinciale Stampa Reggiana manifesta solidarietà e vicinanza a Ines Conradi e formula auguri di pronta guarigione.
(Giuseppe Adriano Rossi, presidente dell’Associazione Stampa Reggiana)
“Piena solidarietà e auguri di pronta guarigione a Ines Conradi, una professionista che stava semplicemente svolgendo il suo lavoro. Siamo rammaricati per l’increscioso episodio avvenuto durante lo svolgimento di una normale attività di documentazione di un incidente stradale avvenuto a Carpineti. È inspiegabile la reazione brutale dei familiari della donna coinvolta nell’incidente. Essere picchiati e minacciati senza avere nessuna colpa se non quella di svolgere il proprio lavoro è inaccettabile. Un attacco gratuito per il quale auspichiamo siano presi i necessari provvedimenti per le persone colpevoli di una tale aggressione.
(il Presidente provinciale della CNA Nunzio Dallari e il Presidente provinciale di CNA Comunicazione e Terziario Avanzato Giuliano Ferrari)
Ciao Ines, ti faccio i miei migliori auguri.
(Paolo Ruffini)
Sicuramente c’era qualcosa di strano sotto, forse riguardo all’assicurazione o del veicolo o della persona. Delle volte a pensare male ci si azzecca.
(Marco)
Fatto deplorevole, con minacce assurde, oltretutto in parte passate ai fatti, un episodio gravissimo che non va sottovalutato e perseguito col massimo della severità, non esistono scusanti o attenuanti per una reazione incivile e bestiale come questa. Auguri a Ines Conradi.
(Ettore Razzini)
In bocca al lupo, sei forte come una roccia. Il nostro motto è andare avanti più forti di prima.
(Amos)
Sono sempre più convinto che la gente stia impazzendo! Come sono convinto che, forse, bastava chiedere ad Ines in modo civile di non riprendere e Lei lo avrebbe fatto. Le persone oggi vivono nella consapevolezza di essere pressochè “impunibili” e agiscono di conseguenza. Che schifo! In bocca al lupo, Ines!
(Fabio Presenza)
Perchè “chiedere ad Ines in modo civile di non riprendere”? Cosa c’era da nascondere in questo incidente?
(SC)
Una reazione così è inaccettabile, totale solidarietà. I montanari non sono questi e tu Ines lo sai. Auguri di pronta guarigione.
(Anto)
Quando ho visto il filmato non credevo ai miei occhi e alle mie orecchie. Completa e piena solidarietà a questa ragazza che stava facendo il suo lavoro.
(Claudia)
Ho appena visto il servizio sul Tg1, che vergognaaaa. Il signore poi che parla in perfetto dialetto montanaro, sentirlo è… un’altra coltellata. Ora che la cosa coinvolge “noi” è d’obbligo una riflessione sullo stato d’animo degli stranieri perbene che prima sentono in tv fatti di cronaca in cui sono coinvolti… e poi gli tocca anche ascoltare o leggere i commenti degli ignoranti che sempre e purtroppo non mancano mai. Da insùna parta! (Che lavur!)
(Imbarazzata)
Mi vergogno la persona che ha potuto compiere un gesto tanto vile. Spero che le autorità preposte, a partire dalla polizia giudiziaria, sino alla magistratura, facciano capire che in uno stato democratico atti di questa natura non sono accettabili, sotto nessun aspetto. Nessun cittadino normale, ritengo, possa innanzitutto circolare portando un’arma da punta o da taglio, senonchè per azioni legate all’espletamento di ragioni caccia o per la raccolta funghi. Aggredire chicchessia non è accettabile. Aggredire un giornalista, che esercita la propria funzione, inoltre, su suolo pubblico, penso dia un atto di gravità estrema. Io mi chiedo perchè le autorità presenti sul posto non abbiano disposto un immediato TSO (trattamento sanitario obbligatorio) per chi ha dato luogo ad un aggressione scellerata e apparentemente aggravata da futili motivi, oltrechè ad un porto abusivo di arma.
(Davide Negri)
La dimostrazione che i maleducati e i criminali non hanno nazionalità, sono e rimangono maleducati e criminali! I meriti e le colpe siano sempre e solo personali.
Tutta la mia solidarietà alla giornalista e auguri di una pronta guarigione.
(Monja)
La solidarietà anche “online” è molto importante; adesso, però bisogna che chi di dovere faccia il suo dovere in modo che almeno una volta la punizione sia esemplare.
Non ho capito una cosa, ma quindi aggressore e aggredita erano soli sul luogo dell’incidente? Mi chiedo gli altri presenti dove avevano gli occhi! assistere ad una scena del genere e non fare niente equivale a complicità; almeno morale se non fisica.
(Serb)
E delle persone presenti (pare addirittura 5) che non sono intervenute non vogliamo dire niente? In quanto alle pene sappiamo già come andrà a finire. Sarebbe un successo ottenere anche un solo giorno alla Pulce ma Ines si terrà le coltellate e l’accoltellatore continuerà a pensare di aver agito nel suo diritto.
(Romano)
Ines è una ragazza dolcissima e brava, che ama la montagna. Speriamo che continui a raccontare di un Appennino bellissimo, che forse qualcuno non merita.
(Carlo Possa, Legacoop Reggio Emilia)
Sono arrivate voci che i due protagonisti della vicenda hanno detto di non riprendere questo episodio, ma la ragazza ha lasciato da parte le loro parole e ha incominciato a registrare il video.
(Giovanni)