Il sindaco di Poviglio Giammaria Manghi (Pd) è il primo presidente della "nuova" Provincia di Reggio Emilia, così come è stata ridisegnata dalla Legge 56/2014. La proclamazione è avvenuta ieri pomeriggio in Sala Consiglio con la lettura, da parte della dirigente Loredana Dolci dell’Ufficio elettorale, del verbale che sancisce l’elezione di Manghi.
Il sindaco di Poviglio, che era l’unico candidato, ha ottenuto 57.380 voti ponderati pari al 75,62% (bianche e nulle 24,38%).
I voti unici sono stati invece 374 pari al 76,33%, bianche e nulle 116 pari al 23,67%.
Nel nuovo Consiglio provinciale andranno invece 10 esponenti del Pd e 2 di Terre reggiane.
Per il Pd entrano Enrico Bini con 6.966 voti ponderati, Alessio Mammi 5.700, Pierluigi Saccardi 5.668, Mariachiara Morelli 5.471, Claudia Dana Aguzzoli 5.138, Paola Casali 5.097, Ilenia Malavasi 4.998, Andrea Tagliavini 4.580, Marcello Moretti 4.527, Chiara Albanese 4.314, non eletti invece Angelo Cigarini 4.249 ed Elena Carletti 2.274.
Per Terre reggiane i consiglieri provinciali saranno Giuseppe Pagliani con 6.534 voti ponderati e Daniele Erbanni con 5.401; non eletti Enrico Ferrari 1.972, Giovanni Salvarani 666, Paolo Delsante 171, Manuela Venturi 114, Alessandra Bussetti, Sara Devincenzi e Vincenzo Iafrate 111, Daniele Galli, Marcella Menozzi e Gianluca Vinci.
L’affluenza alle prime elezioni della "nuova" Provincia è stata del 77,34%: alle urne, nell’unico seggio elettorale allestito a piano terra di Palazzo Allende, si sono infatti recati 495 dei 640 amministratori pubblici (sindaci e consiglieri comunali) che potevano votare.
Proprio da un’analisi del voto è partito, nel suo primo incontro con i giornalisti da presidente, Giammaria Manghi. “Una affluenza di quasi l’80% è un dato che giudico positivo, perché già diversi gruppi politici si erano detti contrari alla riforma e non hanno voluto partecipare – ha detto - Essendo l’unico candidato alla carica di presidente, mi misuravo con schede bianche, nulle e non ritirate, ma i 57.380 voti ponderati ottenuti sono un risultato altrettanto positivo, sostanzialmente allineato a quella della lista, e anche questo mi da buona serenità per iniziare nel miglior modo possibile questo impegnativo incarico”.
Dopo aver rivolto un benvenuto a dipendenti e dirigenti di Palazzo Allende, Manghi si è detto “onorato di essere stato chiamato a interpretare un nuovo ruolo in un periodo in cui l’Italia sta cambiando e questa riforma delle Province, bella o brutta che sia a seconda dei punti di vista, è un pezzo di questo cambiamento: essere il primo presidente della "nuova" Provincia di Reggio Emilia mi carica di una responsabilità particolare, mi attende un compito che spero di essere all’altezza di affrontare nel corso di un cammino che deve trovare ancora molte luci”. Il nuovo presidente ha quindi dichiarato che il suo primo atto “indispensabile” da presidente è stato quello di riconfermare per 90 giorni gli incarichi ai dirigenti, “ritenendo importante dare immediata continuità al lavoro serio e qualificato svolto negli anni da tecnici che ho avuto modo di conoscere in veste di sindaco, tutte persone degne di fiducia che rappresenteranno un pezzo importante del nuovo corso”.
Dopo aver dichiarato di aver avuto in mattinata “una telefonata cordiale” con la presidente uscente Masini, Manghi ha detto che “non intendo contrappormi: semplicemente una stagione finisce e ne nasce un'altra”. “Ringrazio, anzi, la presidente e la giunta uscenti, da sindaco in questi anni ho osservato con profondo rispetto il loro lavoro – ha aggiunto - Non cercherò paragoni con nessuno, non l’ho fatto da sindaco, non lo farò da presidente di Provincia”. Per quanto riguarda la sua “stagione”, Manghi ha annunciato che “per quello che mi sarà consentito dalla norma, sarà importante fondarsi sul principio della collegialità: non c’è più una giunta, ma spero che, oltre alla vicepresidente che ho già individuato in Ilenia Malavasi anche perché ha lavorato nell’amministrazione uscente, sia possibile nominare dei consiglieri delegati, anche perché credo sia impossibile poter gestire seriamente la Provincia da solo, continuando a fare il sindaco”.
“Penso a un gruppo di lavoro che mi affianchi per lo svolgimento delle funzioni – ha chiarito – e questo è un aspetto non solo organizzativo, ma soprattutto culturale, perché ho sempre creduto nel lavoro di squadra, considerando la pluralità di pensiero un arricchimento importante”. “ Mi dovrò ovviamente dividere e mi servirà qualche settimana per capire come conciliare i due incarichi, perché non voglio certamente abbandonare il paese che amministro”, ha continuato Manghi dicendo che “la gratuità del lavoro che sono stato chiamato a svolgere risponde pienamente a quello spirito di servizio che ha sempre animato il mio impegno in politica”.
In quanto al nebuloso futuro che attende le Province, il nuovo presidente ha parlato di “un orizzonte ancora molto da delineare”: “Navighiamo abbastanza nella nebbia – ha detto - per i primi mesi la Provincia continuerà sicuramente a fare quello che ha fatto finora, il resto lo vedremo cammin facendo . Dobbiamo attendere anche il rinnovo dei vertici della Regione, che insieme all’Unione dei Comuni avrà un ruolo fondamentale nella riforma delle Province, e il fatto che Reggio e l’Emilia-Romagna abbiano una esperienza a livello di Unioni comunali superiore ad altri territori è certamente un punto di forza. Poi c’è la m odifica al Titolo V della Costituzione, ma anche li c’è ancora molto da fare…”. “In ogni caso, la nostra priorità resta quella di lavorare bene al servizio dei cittadini nell’affrontare un passaggio che non porta incertezza, ma positività confermando quanto di buono la Provincia ha fatto finora”, ha concluso annunciando nei prossimi giorni un incontro con la giunta uscente per valutare i “progetti principali, in particolare nei settori della viabilità e della sicurezza stradale, che non devono assolutamente subire rallentamenti”.
Un’altra priorità, sarà la scuola: “Vengo dal quel mondo e sono convinto dell’importanza di investire sulle generazioni che crescono e che diventeranno cittadini attivi”.
Chi è Giammaria Manghi
Nato a Parma il 20 aprile 1970 e sposato con Paola, Giammaria Manghi è laureato in Magistero in Materie letterarie, è titolare di una cattedra di lettera all’istituto Carrara di Guastalla e ha insegnato per 13 anni alla scuola primaria fino all’aspettativa per carica amministrativa presa al termine dell’anno scolastico 2008-2009. Sindaco di Poviglio dal giugno 2009 - dopo essere stato consigliere comunale dal 1995 al 1999 e successivamente vicesindaco – Manghi è stato anche s egretario provinciale della Margherita da marzo a novembre 2007 , poi responsabile degli enti locali del Partito democratico fino al novembre scorso: attualmente è coordinatore della segreteria provinciale Pd e responsabile del riordino istituzionale.
Povera provincia e ancor peggio povera zona montana, sempre più abbandonata. Questo è un mio punto di vista, non è certo una critica verso il presidente che fra l’altro non conosco, ma è il nuovo sistema che non può funzionare. Chiaro che la natura dell’uomo (politici attuali in primis) ci insegna che ogni persona pensa prima al proprio, poi si vedrà. O non è così?
(Franchini)