Cerreto Laghi sabato e domenica ha registrato il "pieno" grazie alla seconda edizione dei campionati mondiali del fungo. Organizzato dal Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano in collaborazione con la Cooperativa "I Briganti del Cerreto" e il Comune di Collagna, ha visto la partecipazione di oltre 300 i concorrenti lanciati alla ricerca del "porcino" dell'Appennino.
L'iniziativa, favorita dal beltempo, si è trasformata in una festa dai colori autunnali al profumo di funghi, anche se la grande "buttata" sembra si sia ormai esaurita, a detta dei concorrenti.
Per un week end di presunto “fuori stagione”, trecento partecipanti da tutta Italia e il “tutto esaurito”negli alberghi e ristoranti di Cerreto Laghi sono un fatto inedito e importante in sé. Ma chi ravvisa in questo solo il successo di una manifestazione folcloristica, coglie solo una parte della verità. E perde di vista la sostanza del valore dell’idea e dell’iniziativa del nostro casalingo “mondiale”. In realtà il “mondiale funghi”, al di là della passione e dell’autoironia che l’hanno accompagnato, ha prodotto un’esperienza di valore soprattutto sotto il profilo della ricerca e sviluppo di moderni circuiti economici per l’Appennino. I porcini e i boschi protagonisti al Cerreto non sono più quelli dei tempi di Cappuccetto Rosso che raccoglieva funghi,per la famiglia tra gli alberi attorno a casa. Ne includono il sapore fiabesco e naturale, ma esprimono anche un fascino attuale, diverso e lontano dalle favole,che attrae oggi e a migliaia gli abitanti delle città verso i boschi e la montagna:con una grande forza, tale che sembrano passare assolutamente in secondo piano le sofferenze per le distanze, le curve e le buche che, in altri contesti, sembrano ostacolo insuperabile per raggiungere l’Appennino. Quello che si è aperto col “Mondiale” è un vero e proprio moderno circuito economico di turismo di tipo naturalistico ed esperienziale: siamo lontani dai funghi di Cappuccetto Rosso, ma anche oltre la raccolta funghi delle leggi e “dei tesserini”, con le pur importanti rendite per le modeste entrate pubbliche del territorio. In questa circostanza la passione per la raccolta funghi filtra direttamente attraverso il reddito di lavoro e d’impresa nel settore dell’ospitalità e della ristorazione in Appennino. Nel passato la raccolta funghi da parte di chi veniva da lontano è stata considerata dai residenti quasi un’attività di rapina, appena temperata dal pagamento del tesserino. Ora – fermi restando i legittimi diritti dei residenti e ancor prima dei proprietari dei boschi – si aprono prospettive di messa in valore di questa risorsa naturale e stagionale per un intero, non secondario, settore dell’economia del crinale. E’ il momento di riflettere ulteriormente: ciò che vale per i funghi, fatte le opportune differenze, potrebbe valere anche per i mirtilli, per le castagne, per la cacciagione e persino per i colori del bosco. Alcuni anni fa, nel programma di start up del Parco nazionale, abbiamo proposto il tema di valorizzare tutte e 4 le stagioni e in questo contesto abbiamo proposto lo slogan “Autunno d’Appennino”. Dalle tradizionali feste della castagna ai nuovi soggiorni studenteschi al menù a km zero al safari fotografici per il foliage e – adesso – al mondiale dei funghi, si può osservare che l’Autunno d’Appennino sta diventando una iniziativa di ricerca e sviluppo molto promettente, ancora limitata nei luoghi e nei tempi ma con la concretezza di un’idea che è già diventata realtà.
(Fausto Giovanelli)
” I porcini e i boschi protagonisti al Cerreto non sono più quelli dei tempi di Cappuccetto Rosso che raccoglieva funghi, per la famiglia tra gli alberi attorno a casa.” Attorno a casa? Cappuccetto Rosso era del Cerreto? Ma guarda come si vengono a sapere le cose. Sapevo che i Fratelli Grimm erano di Valbona, ma Cappuccetto Rosso fosse del Cerreto proprio no.
(mv)
Cappuccetto Rosso raccoglieva fiori per la nonna, non funghi. E li raccoglieva non intorno a casa, ma sul sentiero che la portava all abitazione della nonna.
(Ic)
Cappuccetto rosso ?! Ma che funghi hanno raccolto al Cerreto !
(Alex)
Ogni giorno racconto la favola mia cantava renato zero e il nostro senatore presidente del parco intona la sua
(fg)
A mio avviso, eventi così ben organizzati e pubblicizzati, in un periodo di fuori stagione, rappresentano ossigeno puro per le località turistiche di alta montagna, ce ne vorrebbero una al mese per ogni località: penso anche a Ventasso Laghi e Febbio per esempio.
Non ero presente a Cerreto Laghi, credo che il complesso Punta Lago, nella sua galleria commerciale, si sia prestato bene agli eventi nonostante il bel tempo, così come avvenne nel periodo delle feste natalizie con i vari mercatini : almeno in questi casi, che piaccia o meno, rappresenta una struttura utile alla collettività.
E dopo l’autunno che arrivi l’inverno vero, quest’anno.
(Miriano)
Grandi “Briganti” Comune di Collagna e Parco, di queste iniziative ce ne fossero….
(Davide)
Il mondiale del fungo di Cerreto Laghi è la dimostrazione che sono le “idee” che cambiano il mondo!
Il nostro territorio ha grandissime potenzialità questo caso ne è la riprova, l’aver saputo coniugare il fungo, la passione di cercarlo, e un territorio ospitale che è dotato di strutture recettive di alto livello ha dato circa 1000 pernottamenti in un weekend di ottobre! Di conseguenza creato un indotto economico favorevole agli operatori commerciali.
Senza grandi investimenti ma grazie appunto a un’idea azzeccata. Il progetto nato nel 2013 mira a creare l’immagine per il nostro territorio del “luogo dei funghi” e quindi il luogo del “Mondiale del fungo” quindi un luogo dove tutti gli appassionati di funghi devono venire.
Penso che se continueremo a lavorare in modo sempre più convinto e concreto creando ad esempio aree di raccolta turistica del fungo potremo trasformare l’autunno in una stagione turistica con molte presenze sia per le strutture ricettive sia per la ristorazione e di conseguenza per tutti gli operatori.
Quindi: Merito del Parco aver dato gambe a questa idea!
Permettetemi di dire che in questo caso “i Cappuccetti Rossi” sono quelli che ironizzano di un risultato molto concreto che deve essere invece colto come esempio positivo che dimostra la potenzialità della nostra montagna che per troppi anni ha inseguito modelli industriali lontani dalla nostra identità e inconciliabili con il territorio.
(Renato Farina)
Mi si permetta di puntualizzare che si è ironizzato su “Cappuccetto Rosso”, citato in commento, e non su una manifestazione, risultato di una ormai indiscussa capacità creativa ed organizzativa che tutti ammiriamo
(mv)
Da operatore turistico di Cerreto Laghi non posso che ringraziare tutti i ragazzi del Parco, il Presidente Fauto Givanelli, il Direttore Giuseppe Vignali, I Briganti del Cerreto, la mia “attivissima” amica Emanuela Zannoni e chiaramente Fabrizio Rinaldi (Fra Ranaldo), la “mente” dell’ iniziativa.
Non si era mai visto un fine settimana in autunno con tante presenze.
Grazie, grazie a tutti voi che siete riusciti a trasformare una “gara” in un evento unico per originalità e simpatia!
(Cristina Zampolini)
Le favole moderne, vedono Cappuccetto ROSSO, andare a braccetto col Puffetto AZZURRO. Purtroppo in un anno ci sono altri 51 fine settimana e uno soltanto, purtroppo, non cambia né il mondo né tanto meno una situazione drammatica del nostro turismo latitante. Credo anch’io che certe ” BUTTATE “, non solo micologiche, siano ormai esaurite ! Forza Renato! In bocca al Lup… ops…
(Umberto Gianferrari)