Sulla composizione della lista per il nuovo consiglio della Provincia continua il vivace dibattito. Non va giù la proposta di rappresentanza di un solo consigliere (rischio già evocato anzitempo su Redacon da Giovanni Teneggi, direttore di Confcooperative) e che, per altro, ha incassato un veemente documento dei sindaci montani (molti dei quali iscritti Pd). Ora anche a livello periferico si innalzano voci di dissenso. E' il caso della lista Villa Virtuosa. Riceviamo e pubblichiamo.
Da rilevare, non ultimo, il fatto che la Direzione provinciale del Partito Democratico abbia votato all'unanimità la proposta della segreteria per la composizione del nuovo Consiglio provinciale smentendo l'accordo ricevuto coi sindaci montani per una rappresentanza almeno doppia nello stesso. Ad entrare, assieme ad Enrico Bini, sarebbe verosimilmente stato Luigi Fiocchi, sindaco di Villa Minozzo.
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Ci uniamo al rammarico espresso dai dieci sindaci della montagna. Nelle briglie di una legge assai poco generosa verso il nostro territorio che a torto continua ad essere considerato la serie B, o C, della provincia (peccato, perché gli indicatori socio-economici globali individuano proprio nella montagna e nelle aree rurali in generale la meta delle generazioni del futuro, a fronte della sempre più probabile implosione del modello urbano, già in affanno) la politica (quella che ha i “numeri”?) aveva forse la possibilità di portare a casa un risultato diverso. Dar voce a un sindaco delle tre liste civiche nella nuova provincia (di cui ancora molto resta da capire e definire) avrebbe non solo rafforzato la rappresentanza del territorio all’interno dell’ente, ma anche concretizzato con un gesto tangibile ed esplicito il “nuovo corso” intrapreso con la neonata Unione dei comuni montani. L’apertura del Pd ad ospitare un consigliere non “targato” (poteva essere anche espressione di una minoranza di area di centro sinistra?) è stata un segnale positivo che ha fatto ben sperare. Ma “non si è trovato l’accordo”, dice il Pd. L’accordo era stato “assunto”, comunicano i dieci sindaci firmatari. Comunque sia andata, registriamo un fallimento: non si è trovata la quadra e ci si è fatti soffiare il posto, come sempre, dai comuni “della bassa”. Peccato. Ancora una volta a farne le spese saranno i nostri concittadini.
(Lucia Manicardi e Enzo Scaglioni, lista civica “Villa Virtuosa” di Villa Minozzo)
La politica che “ha i numeri” capita sovente che ne dia… bipartisan… Avrei visto con favore anch’io un incremento ponderale di rappresentanza della nostra montagna, pur rappresentato dal sindaco Fiocchi che conosco e che con le mie simpatie politiche a ben poco da spartire…
(Umberto Gianferrari, candidato Fd’I AN alle Regionali)
Faccio veramente fatica a seguirvi sui modi e motivazioni di questa rivolta montanara contro la lista provinciale che si andrà eleggere nel prossimo mese e comunque prima di essere così categorici in certe affermazioni bisognerebbe fare un esame di coscienza sulle metodologie su come si sono cercati certi accordi e su chi si vuole rappresentare nelle propria comunità. In molti comuni della montagna non si capisce più chi rappresenta il Pd, la propria amministrazione o semplicemente la propria persona.
(Francesco Benassi, segretario Pd circolo di Baiso)
Ha ragione, sig. Benassi, qui c’è un po’ di confusione anche a causa di un sottotitolo “ambiguo”. Io non appartengo al Pd, sebbene il Pd abbia sostenuto la mia lista, e nella mia comunità rappresento quella minoranza di cittadini, di centrosinistra, che si è riconosciuta in un progetto nuovo, proposto da persone nuove che guardano unicamente al futuro. In coscienza sono abbastanza serena, non ho dubbi su come e dove collocarmi. Pertanto mi sia concesso di registrare, anche se non piace al Pd, un risultato politico assai deludente. Con cordialità.
(Lucia Manicardi)
Concordo pienamente con il sig. Benassi, c’è tutto una mescolanza senza controllo, persone che si uniscono pur avendo sempre dimostrato diverse idee e principi, che per spartisti le fette di una torta sono disposti ad unirsi, che vergogna! Estremisti e moderati, non c’è più religione! E ci meravigliamo e scriviamo articoli per difendere la nostra montagna?
(Maria)
Credo che il sig. Benassi abbia ragione, aggiungerei che per la montagna più che “sedie” servirebbero idee e proposte. Per ora idee poche e proposte nessuna, anche questi nuovi amministratori a qualunque parte appartengano, parlano e si lamentano per i posti che non vengono concessi! La nuova e buona politica tarda a manifestarsi.
(M. Giorgini)
Davvero non è solo il mancato rispetto dell’accordo (comunque sempre un contentino) a essere incomprensibile ma la tanto esaltata “abolizione” delle province, la finta democrazia delle primarie e molto altro, solo per restare alla stretta attualità
(Partigiana Jane)
Uno degli slogan di questo governo è stato per mesi l’abolizione delle province, invece quello che è stato abolito è solamente il voto dei cittadini che sarebbero gli unici designati a nominare i propri rappresentanti del territorio. Con questa ennesima manovra mediatica si è “blindato” il sistema di selezione degli amministratori e fatto venire meno un diritto cittadino quale la possibilità di sceglier i propri rappresentanti. Il M5S ha deciso di non presentare nessuna lista alle prossime elezioni per le “aree vaste” (nuova denominazione delle province) proprio per una questione di coerenza e rispetto verso i cittadini. Tutto sommato penso che sia incoerente polemizzare sulla scelta dei candidati se a sceglierli sono i partiti e non gli elettori e sia assurdo ora porsi il problema del metodo su una questione che non dovrebbe neppure esistere se veramente le province fossero state abolite.
(Genitoni Massimiliano, capogruppo M5S C. Monti)
Ha ragione sig.Genitoni, le provincia dovevano scomparire (poi si potrebbe star qui a discutere se erano le provincie a dover scomparire o forse le regioni veri e propri governi nei governi..) sta di fatto che ci sono ancora e per almeno un paio d’anni gestiranno questioni importanti come scuola, viabilità ecc ecc.E alla luce di questo dire che non ha importanza parlarne, non si fa certo un buon servizio ai cittadini, visto il forte rischio di una totale assenza di contraddittorio all’interno del futuro ente di secondo grado… Quindi invocare (alla luce dei fatti) un adeguata rappresentanza del territorio montano all’interno del consiglio mi pare cosa buona e giusta.
(A.A.)
Per il sig. Genitoni:
“quello che è stato abolito è solamente il voto dei cittadini che sarebbero gli unici designati a nominare i propri rappresentanti del territorio”.
Per la verità sono stati anche aboliti compensi, posizioni e prebende… La riduzione degli apparati politico-amministrativi era ed è un obiettivo, largamente condiviso, che viene almeno in parte raggiunto dalla riforma.
Resta il fatto che la rappresentanza dei territori nel nuovo ente provinciale è importante e la riforma Delrio dovrebbe essere corretta: come facciamo a segnalare l’urgenza di provedere alla frana di Frascanera se nessuno in Provincia sa dove si trova?
(SC)
Credo che se rappresentanza di vasta area debba esservi è giusto che la montagna meriti di avere più vasta rappresentanza per non restare fuori dai giochi, più di quanto già oggi lo sia… Però il concetto espresso da Massimiliano risolve il problema alla radice e ritengo sia condivisibile, almeno lo è per me.
(Umberto G.)
No, ma il vero problema è che la legge introdotta in materia non va bene. E’ frutto di una scelta mirata soltanto a contare i voti, anziché a pesarli. Tutto qui.
(Marco Leonardi)
L’ennesima porcheria creata ad arte per mantenere inalterata la possibilità di distribuire poltrone. Questa è solita la politica fatta dai politicanti per i politicanti e non quella vera, quella che dovrebbe essere fatta in funzione delle esigenze della gente ma se la gente continua col disinteressarsi della politica, anche locale, non si può poi pretendere molto. Quando il gatto non c’è i topi ballano…
(Antonio Manini)