Sono trascorsi dieci anni dall'installazione del semaforo che, a Castelnovo ne' Monti, regola l'incrocio tra la statale e via Camillo Prampolini. Era l'agosto 2004. Col tempo tale impianto ha dimostrato la sua utilità. Non come successo per precedenti "tentativi". Come quel semaforo sospeso, ancorato a fili (non sistemato su impalcature metalliche come succede per lo più), penzolante sull'incrocio superiore di via Prampolini, ove s'intersecano, oltre via Roma, via Vittorio Veneto e via Don Pasquino Borghi. Si parla degli anni '70, all'incirca. Oppure, successivamente, come i regolatori del traffico all'incrocio tra via Roma e via Monzani (grattacielo), che faceva più che altro perdere tempo, senza volumi di circolazione di auto che li giustificassero. E infatti poi sono stati tolti constatata la loro inutilità. [A Castelnovo poi ne è presente un secondo, per completezza, all'incrocio tra via Don Bosco e il capo di via Roma, nei pressi delle scuole medie].
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Forse non tutti sanno che i moderni semafori compiono giusto questo mese cento anni. Il primo venne installato negli Stati Uniti, precisamente a Cleveland, nell'Ohio, e aveva solo il rosso ("Stop") e verde ("Move"). Il giallo non c'era. Ma qualcosa che lo ha anticipato sì, dato che una segnalazione sonora avvisava del passaggio da rosso a verde e viceversa. Passaggio che peraltro non era automatico, ma veniva azionato da un vigile a distanza. Col tempo abbiamo poi visto la naturale evoluzione del prezioso apparecchio.