L'ufficio stampa della società che gestisce la stazione di Febbio 2000 ci scrive.
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Grazie a questi mesi di attesa abbiamo avuto un vero e proprio boom, sia sui social come Facebook e il web “Infofebbio:com”, che nelle presenze, infatti il fine settimana scorso Febbio ha registrato un record che non si vedeva da anni: quasi 1000 persone sono girate sulla seggiovia, tra bikers ed escursionisti.
Abbiamo anche ricevute molte chiamate all' info 3389187144 sia dalla provincia di Reggio Emilia che da quella di Modena , con grandissimo stupore nel mondo della bici che trova in Febbio discrete piste e la possibilità di scendere dalla 2000.
Per i fine settimana di Ferragosto Febbio propone , oltre che ammirare un panorama fantastico e passeggiate mozzafiato , sia a piedi che in bici, la grigliata durante il giorno in quota al rifugio Il Crinale a 2000 metri, e alla sera del venerdì e del sabato grande festa con birra musica e due menu sia di carne che di trota dove divertirsi insieme ad amici e parenti.
Inoltre la gestione di Febbio sta già lavorando sugli impianti invernali , per essere pronti già alla prime nevicate.
Voglio fare tantissimi auguri alla neonata società, Febbio Duemila, sperando che il diavolo non ci metta lo zampino, anche questa volta. Ricordo benissimo l’euforia e l’entusiasmo di quando fu aperta la stazione di Febbio negli anni sessanta, la fila di gente che dalla bassa saliva specialmente il sabato e la domenica. Poi per chissà quale maleficio è andato tutto in malora. Sapere che sono riusciti a fare ripartire gli impianti mi rende orgoglioso di essere il montanaro che ha sempre amato la nostra montagna fin da piccolo, essendovi nato e, come me, credo tutti i montanari doc. Un grosso in bocca al lupo a tutti coloro che si prodigano per ridare lustro al nostro Appennino.
(Beppino Bonicelli)
SULLE ORME DEL LUPO… 14 MESI DOPO
“Rescadore, poche case e alcuni alberghi, bar e ristoranti, li accolse avvolgendoli nella sua quiete e nella sua natura incontaminata, appena sfregiata dai tralicci della seggiovia che fino a pochi anni prima portava gli sciatori in vetta. Tralicci arrugginiti, inutili, ammonitori”. Questo si legge a pagina 26 del libro “Le orme del lupo”. Più avanti, a pagina 33, si legge: “Gio aveva ragione, ma ciò che non poteva sapere era che, essendo gli impianti sciistici chiusi e inattivi da tempo, lungo il tracciato erano cresciute erbacce e sterpaglie”. Due frammenti del racconto omonimo che fotografano con efficacia lo stato di abbandono di una località sciistica che ha visto sfrecciare sulle sue piste il campione olimpico Razzoli.
Ieri sono tornato a Rescadore, 14 mesi dopo la gita che mi ha fornito gli spunti per scrivere il racconto, e ho visto i risultati di un miracolo. Tutte le attività aperte, tanta gente spensierata e felice e, soprattutto, le seggiovie in funzione. Sia la prima che porta a quota 1500, sia la successiva che porta in vetta al Cusna. Niente più rottami arrugginiti, scomparse le erbacce e le sterpaglie. L’uomo, in questo caso un manipolo di volonterosi, ha davvero compiuto il miracolo e oggi si può di nuovo salire comodamente in vetta… magari per poi scendere a piedi in cerca “delle orme del lupo”.
Guardandomi intorno ho pensato a Poppi, il ragazzino protagonista del racconto, e alla sua ferrea volontà. Una volontà eguale a quella di coloro che hanno fatto rinascere Rescadore in soli 14 mesi. Osservando i maestosi boschi di faggio che vestono la montagna ho pensato a Benedetta, la lupa buona e materna del racconto, e ho desiderato che possa vivere davvero, nascosta da qualche parte, ma pronta a comparire per aiutare un piccolo Poppi in difficoltà.
09/08/2014
Una settimana dopo mi sento di aggiungere: “Complimenti ragazzi, avanti così e piegherete anche le bizzarrie del tempo. Personalmente, grazie al vostro lavoro, nei prossimi giorni conto di tornare in vetta al Cusna dopo circa 30 anni”. Armido Malvolti.
(Armido malvolti)
Come mai al rifugio 2000 non ci sono i servizi igienici?
(CV)