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Addio ai monti di Prato Spilla per migliaia di aficionados della bella stazione sciistica montana a due passi dal Lagastrello?

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Addio ai monti di Prato Spilla per migliaia di aficionados della bella stazione sciistica montana a due passi dal Lagastrello? Sembrerebbe proprio di sì, perchè la stazione turistica di Prato Spilla è ancora in cerca di un gestore. Dal 2011 la nota struttura dell’Appennino parmense a due passi dal ramisetano manca di un gestore stabile. Colpa dei troppi lavori da fare per aggiustare il centro montano. Ma chiudere non si può: ne andrebbe di tutto il turismo sui sentieri di Monchio delle Corti. E per il comune montano delle Corti sarebbe un colpo durissimo, un vero e proprio crack, foriero di un futuro nerissimo.

A Prato Spilla c’è un albergo, un ristorante e impianti di risalita per chi scia in inverno, tutto di proprietà della Provincia di Parma. Nel 2011 l’ente bandì una gara per trovare un nuovo gestore, chiedendo 30mila euro per aggiustare le strutture e un affitto di 14.500 euro annui. Nessuna offerta. L’anno dopo ci ha riprovato con un forte sconto: nessun investimento iniziale e affitto di 13mila euro annui. Di nuovo nessuna offerta. Per non chiudere, con l’aiuto del Comune di Monchio, l’anno passato la stazione turistica è stata alla fine affittata ad un operatore locale per un anno per 9mila euro. Ma l’anno è finito. E adesso?

La Provincia di Parma (ormai defunta) sa che servono lavori importanti per mantenere in funzione Prato Spilla. Occorre rifare il tetto dell’albergo e del porticato del complesso, occorrono diversi lavori sulla sciovia Capanna Biancani e fra due anni si porrà il non piccolo problema della scadenza della vita tecnica della seggiovia Prato Spilla-Rio Spilla, struttura fondamentale per l’attività sciistica: senza questa il centro muore. La seggiovia è autorizzata fino al 29 aprile 2016. Poi bisognerà sperare in proroghe tecniche, così come è già oggi per la seggiovia del Lago Santo nel cornigliese.

Ma per tutti questi lavori la Provincia parmense non ha i soldi. Ha quasi concluso la progettazione dei lavori da fare, che però non farà per carenza di fondi. Per mantenere comunque in vita il turismo fra val Bratica, val Cedra e val d'Enza la Provincia pubblicherà comunque un bando per raccogliere manifestazioni di interesse per gestori del centro, a costi contenutissimi, appena 6mila euro l’anno, pure con la possibilità di spendere l’affitto richiesto in lavori di manutenzione. Verrà offerto un contratto di durata fino a fine aprile 2016, alla scadenza dell’autorizzazione della seggiovia. Le prossime potrebbero essere le ultime due stagioni turistiche di Prato Spilla. Sarebbe davvero un guaio per il Comune di Monchio delle Corti e il suo turismo.

1 COMMENT

  1. Premetto che non conosco i luoghi, ma la domanda sorge spontanea, se c’è veramente un indotto ed un turismo di riflesso basta che gli imprenditori che godono della stazione di Prato Spilla si mettano d’accordo e si rimbocchino le maniche per prendere in mano l’attività. La stessa cosa che dovrebbe accadere nelle stazioni sciistiche emiliane, vedi Cerreto Laghi, Ventasso ed ora Febbio. Direi che negli anni gli enti pubblici hanno speso troppi soldi in attività poco redditizie che arricchiscono poco ma gravano sulle tasche di tutti.

    (Marino)

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