Una vita comune e nello stesso tempo eccezionale quella di Agata Rossi: a renderla tale una bella famiglia di 4 figli e uno sposo, Fermo Favali, che alla guerra aveva pagato il prezzo di entrambe le mani e le braccia per togliere una bomba a mano dalle mani di un ragazzo. Insieme avevano gestito il bar del paese alternandosi al banco dove poteva capitare di essere serviti con un sorriso in più davanti alla inevitabile meraviglia di vedersi serviti perfettamente… senza mani:
“Non ho mai voluto le protesi, mani di legno senza sensibilità: io voglio sentire il tatto e con le mie braccia faccio tutto. Servivo nel bar, preparavo i caffè, uso il ferro (la falce) — quello normale che usano tutti, ho imparato anche a "dar la preda" — pianto i chiodi, tribolo ma li pianto, anche in alto sa?”, ci aveva raccontato fermo con orgoglio in un’intervista per "Tuttomontagna" quando nel 2002 era stato nominato Cavaliere della Repubblica e aveva ricevuto una medaglia d’oro dall’Amministrazione comunale di Casina.
La signora Agata aveva aggiunto: “Abitavamo non lontano, ma… Ci siamo conosciuti per strada, quando venivamo fuori di chiesa, poi nelle stalle o in casa con i miei. Ero poco più che una bambina. M’è piaciuto subito. Mi sono sposata che non avevo ancora 17 anni. Ci siamo sposati di sabato, il 25 settembre 1948, in macchina con Elemanio e il viaggio di nozze al Sacro Monte di Varese. Abbiamo fatto una vita… quattro figli da crescere… Cresciuti bene tutti però! Adesso che non abbiamo più il bar e possiamo fare qualche giretto mi fa tribolare la salute!”.
I funerali avranno luogo sabato 19 luglio alle ore 14,30, partendo, in auto, per la Chiesa parrocchiale di Leguigno di Casina ove verrà celebrato il rito funebre indi si proseguirà, in corteo, per il cimitero locale. La famiglia invita a preferire ai fiori un’offerta all’Associazione Amici di Leguigno.
Carissime Roberta ed Alda, vi abbraccio con affetto e vi faccio le mie più sentite condoglianze.
(MB)