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“Avvicinare lo studente alla lettura (di qualsiasi tipo) oggi è un’impresa lasciata soltanto alla buona volontà del singolo insegnante”

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Impolverate pagineE' stato appena stampato, in poche copie, un libretto intitolato "Impolverate pagine", che parla della biblioteca scolastica dell'Istituto comprensivo di Castelnovo ne' Monti. Curatrice è la professoressa Angela Pietranera, ben conosciuta in Appennino per la sua attività, oltrechè di insegnante, di scrittrice e appassionata di cultura locale. Le abbiamo chiesto in proposito alcune cose.

Chi ha fondato la biblioteca scolastica, qual è la sua consistenza?

Per ricostruirne la storia, oltre ai registri di cui si parla nella ricerca, ho voluto parlare con la prof.ssa Lilliana Azzolini, vedova del compianto preside Aldo Azzolini, a cui la biblioteca professori è dedicata. Lei però mi ha detto che non ricorda cose particolari, se non che i volumi in possesso della biblioteca alunni erano veramente pochi e che furono poi traslocati - come abbiamo scritto - dalla sede di via Roma a quella di via Sozzi. Non abbiamo un conto totale dei libri in nostro possesso, che sono comunque una buona quantità.

Qual è la funzione di una biblioteca a supporto dell'attività didattica (e non solo) nel mondo di oggi, in cui il virtuale sembra guadagnare terreno rispetto al cartaceo? Lo studente di oggi legge più di quello di ieri? Che cosa? Crede che il libro "reggerà" alla rivoluzione tecnologica in atto?

Certamente negli ultimi anni il libro di narrativa è andato - purtroppo - via via perdendo d'importanza; e anche i rappresentanti editoriali sono più restii a lasciare saggi-omaggio, a meno che un insegnante non faccia specifica richiesta. Una buona iniziativa invece è quella del "Giralibro", con cui a inizio di ogni anno scolastico vengono regalati alla scuola alcuni libri (devo dire letti dai professori). In realtà avvicinare lo studente alla lettura (di qualsiasi tipo) oggi è un'impresa lasciata soltanto alla buona volontà del singolo insegnante, che deve trovare il libro giusto per quella classe, cosa comunque possibile, se i ragazzi vengono adeguatamente motivati: suscitano interesse gli argomenti sull'adolescenza, il romanzo d'avventura invece non interessa più, sostituito dal fantasy. Il fatto è che i ragazzi interessati spontaneamente alla lettura sono pochi e le nuove tecnologie la fanno da padrone. Questa ricerca è rivolta però non solo agli alunni (che hanno portato a casa ciascuno una copia del fascicolo) ma anche ai genitori e ai nonni, perchè ritrovino tra le "impolverate pagine" i ricordi della loro infanzia e perchè comprendano che i libri hanno sempre da dirci qualcosa, oltre alla storia narrata. E' un invito a valorizzare anche la biblioteca della propria casa e a osservare con attenzione e capacità critica le illustrazioni delle copertine, che molto hanno da dirci.

Nell'introduzione si accenna ai cambiamenti avvenuti in sei decenni (non solo nella scuola ma ovviamente nella società nel suo complesso): qual è il tuo pensiero a riguardo? Quali sono stati i mutamenti più notevoli, diciamo, sia nel bene che nel male?

Le "Impolverate pagine" ci attestano che in sessanta anni i libri sono cambiati, ma anche i ragazzi sono cambiati, come il contesto della società e i valori. Non buttiamo via ciò che è vecchio e "sorpassato" (è questo l'invito), ma osserviamolo con attenzione e cerchiamo di inquadrarlo criticamente: ci lascerà sempre qualcosa.