Passano gli anni, ormai siamo alla dodicesima edizione, eppure l’Eco del Ventasso stupisce ancora per le emozioni che riesce a regalare a chi ha il coraggio e il cuore per avventurarsi lassù, in mezzo ai boschi del Ventasso per correre la propria maratona. Non importa se la cinquantesima o la prima.
La cinquantesima per una gentile atleta di Bari, la prima per Lau Wing Jan di Hong Kong, una sorridente giovane scienziata che studia i neuroni del cervello ed era la prima volta in Italia e la prima in Europa.
E, poi, c’erano Miesk Chris del Canada e Halmeepaa Mark della Finlandia e Rugel Just della Russia, Raphael Lopez Puertas della Spagna, Aldo Scaruffi originario di Caprile e ora di Davos in Svizzera e Nikolas Munaretto, brasiliano con quattro nonni italiani.
Ma il Ventasso è stato, quest’anno, l’edizione che mostra l’affetto che la circonda e che si trasforma in numeri: oltre 350 nella maratona, 60 competitivi nella 12 e altri che l’hanno corsa con calma, una trentina nella trenta e quasi cento nel trail dei piccoli e dei ragazzi, che hanno scoperto il trail nel bellissimo scenario del Parco Canevari di Busana.
Insomma, quasi 600 atleti che hanno corso un Ventasso che, per quanto un po’ piovoso è stato sempre bellissimo.
E, poi, un grande abbraccio al primo montanaro: Massimo Gazzotti, dell’Atletica Castelnovo ne’ Monti.