Busana si prepara a ricevere atleti e appassionati provenienti da tutta Italia, che percorreranno il tradizionale tracciato tra boschi, crinali e panorami mozzafiato. Partenza e arrivo dal centro maratona in piazzale Don Trentino Simonazzi.L’Ecomaratona del Ventasso è organizzata dall’omonimo comitato, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e il Parco nazionale, ed impegna ad ogni edizione tantissimi volontari. Gara unica nel suo genere per quello strano equilibrio che ha saputo creare intorno a sé, che è riuscita magicamente a far sposare sport, prestazione atletica, spirito amatoriale, solidarietà, impegno alla promozione del territorio, volontariato e tanta, tantissima voglia di tornare, di ritrovarsi.
Maratona coi fiocchi, per così dire, quest’anno, da correre sui sentieri che circondano il Monte Ventasso, luogo di antiche leggende e dove il lupo è tornato di casa. Il suo percorso, duro, ma indimenticabile, svela agli atleti uno degli angoli più suggestivi dell’intero Appennino.
C’è voluto del coraggio per pensare di organizzare una maratona canonica, con i suoi 42 km, su un percorso così aspro e selvaggio, ma si può ben affermare che, anche visti i risultati di quest’anno, la scommessa è stata vinta.
Oggi l’Ecomaratona del Ventasso è conosciuta in tutta Italia come una delle migliori manifestazioni sportive di corsa in natura e il suo nome è ormai associato ad un’immagine di grande valore. L’Ecomaratona del Ventasso rappresenta oggi, per tutti gli amanti della corsa trail, l’appuntamento che ha contribuito fortemente alla diffusione della corsa in natura anche in Italia.
Io non so chi ha avuto per primo questa idea ma complimenti, è ottima e credo che, negli anni, sarà abbinata ad altre cose; ma per ora bravi.
(Luigi Magnani)
Che ci fosse lo zampino del Parco nazionale non lo sapevo… Sapevo solo della grande passione con cui Vincenzo e Rosy, guide esperte di montagna, organizzano periodicamente questa iniziativa. Bravi!
(Umberto)
Non c’è nessun particolare “zampino”. Il Parco Nazionale è prima di tutto lo scenario naturale in cui si snoda il percorso. Inoltre da parte del Parco Nazionale inteso come ente c’è, da diversi anni e ogni anno, un sostegno concreto e discreto in denaro, premi in natura e servizi (per esempio la pulitura dei sentieri del percorso). È un sostegno apertamente richiesto ed è meritato, perchè la manifestazione ha un rilievo nazionale e non solo locale, turistico e non solo sportivo; inoltre il prefisso “eco” è rispettato nelle modalità di organizzazione e svolgimento… e anche questo ha il suo valore.
(Parco Nazionale Appennino Tosco-emiliano)
Bellissima manifestazione, unico neo, a mio avviso, quei quattro “apripista” (così si sono definiti) con moto da trial. Lì di eco c’era poco.
(Montanaro)
Come sempre, anche nei più bei eventi, i “soliti” devono cercare argomentazioni di vera o presunta polemica invece, una volta tanto, che rendere omaggio a tutti coloro che vi hanno collaborato.
(Commento firmato)
Se dico “lo zampino”, che non ritengo essere termine spregiativo, lo dico a ragion veduta. E conobbi in tempi non sospetti le due “colonne portanti” di questa iniziativa, che sono i signori Rosi Manari e Vincenzo Castellano. Mi colpì molto che non risultasse esservi il Parco nazionale tra i promotori di suddetta straordinaria iniziativa. Perché se è vero che dove c’è Parco nazionale c’è Appennino, non è necessariamente vero il contrario! Per non tribolare, ho fatto una brevissima ricerca qui (http://www.redacon.it/2010/07/12/busana-ecomaratona-unedizione-caldissima/): Parco nazionale non pervenuto. Mi è sfuggito? Oggi le cose sono cambiate? Ne prendo atto. Ma ribadisco i miei complimenti alle due persone a cui (a mio avviso, per carità!) è da riconoscersi la gran parte del merito: Rosi e Vincenzo! Sempre più grandi! Per quanto riguarda invece biliti, ambasciatori affettivi, cittadini affettuosi e compagnia bella, beh, allora…
(Umberto)
Ogni anno i soliti… Per puro gusto antisociale girano le frecce che delimitano il percorso della gara, generando molti problemi a chi organizza, non osiamo pensare se gli atleti si perdessero in massa e si facessero male! Allora sì che l’impiego di mezzi meccanici per il soccorso sarebbe poco eco però sicuramente necessario. Le moto da trial sono le uniche che in fuoristrada non recano danni e ti permettono velocemente ed in tempo reale di far sì che la gara risulti sempre bella, entusiasmante ma soprattutto sicura. Del resto all’attento montanaro non sarà di sicuro sfuggito l’impiego di altri mezzi meccanici quali vigili del fuoco, cc, ambulanze e vigili urbani. Quando ci sono 450 atleti sul territorio del Ventasso la sicurezza non è mai troppa… Saluti.
(Apripista)
Detto da un maratoneta che l’ha corsa: ottima maratona, ristori ben forniti, percorso segnato in modo che sia impossibile perdersi, “pasta party” finale che sazia a volontà, volontari disponibili e organizzati. Voto: 10! Ogni polemica lascia il tempo che trova. Continuate così e complimenti a tutti, organizzatori e volontari.
(Mauro S.)
Ottima manifestazione, ma lungo il tracciato di gara anche a distanza di tempo rimangono strisce segnaletiche di plastica appese agli alberi, scolorite ma ben presenti e non sono “eco”… Sarebbe utile un ulteriore passaggio degli organizzatori per pulire.
(Lorenzo Ferrari)