Anche i montanari reggiani dovranno recarsi alle urne il prossimo ottobre perchè il presidente regionale Vasco Errani si è dimesso dalla guida Regione. Dopo la condanna ad un anno nell’ambito della inchiesta sulla vicenda Terremerse, il numero uno della Regione ha infatti annunciato la volontà di lasciare l’incarico, dando mandato agli uffici di preparare il decreto con cui la decisione sarà formalizzata. Spazio quindi al vicepresidente, che avrà l’incarico di reggente, mentre vengono sciolte giunta e consiglio. Finisce dunque qui l’avventura bolognese di Alfredo Peri, assessore regionale ai Trasporti in quota Partito Democratico, ma anche dei consiglieri Roberto Garbi e Gabriele Ferrari, anch’essi Pd, e Luigi Giuseppe Villani, Forza Italia.
Sono queste le conseguenze della decisione presa dalla Corte d’Appello di Bologna che ha condannato ad un anno il Presidente imputato per falso ideologico nel processo Terremerse, insieme a due dirigenti regionali, condannati a un anno e due mesi. Il procedimento penale è collegato alla presunta truffa da un milione di euro per un finanziamento di cui avrebbe usufruito la cooperativa agricola Terremerse, la quale dal 2006 è presieduta da Giovanni Errani, fratello del Presidente.
Immediatamente un invito ad una più pacata riflessione è venuto dal Partito Democratico regionale, che ha invitato il Presidente Errani a tornare sui suoi passi. “Invitiamo Vasco Errani a riconsiderare le sue dimissioni da presidente della regione Emilia Romagna – scrive la segreteria regionale in una nota – Proprio le parole con cui ha motivato la sua decisione dimostrano il suo senso dello Stato e delle Istituzioni».
Lo scenario, però, è quello del ritorno alle urne già il prossimo ottobre, visto che le dimissioni del Presidente comportano il decadimento della Giunta e lo scioglimento del Consiglio.
Che i soliti Filippi, Pagliani, Eboli e compagni faran finta di essere tra loro differenti?
(Commento Firmato)