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Provinciale 513 “Ora si paghi l’indennizzo alle imprese e intervengano i parlamentari”

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Una situazione insostenibile per le imprese, ma anche per la popolazione. Per l'ennesima volta la provinciale 513 è chiusa totalmente al traffico a causa di una frana in località Cantoniera di Vetto. Sono anni che si susseguono interventi su questa strada con conseguente fermo della viabilità. Ora gli abitanti della Val d’Enza hanno diritto a un indennizzo per i danni subiti e come Confartigianato Lapam siamo disponibili ad attivarci. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza alle aziende e ai cittadini della zona tra Vetto e Ramiseto e i nostri uffici rimangono a disposizione comesupporto a chi è stato danneggiato da questo disservizio”. Commenta così Ivo Biagini, presidente di Confartigianato Lapam Reggio Emilia, la chiusura della provinciale 513.

I danni subiti - aggiunge Gabriele Arlotti, presidente di Confartigianato Lapam Castelnovo Monti – non si fermano ai mancati introiti e ai maggiori costi di trasporto (che a fine giugno raggiungeranno gli 800 mila euro), ma si sommano alle mancate opportunità turistiche per il futuro di una valle che si 'gioca' la sua stagione migliore. Due gli interventi possibili per arginare il problema: il primo, più immediato, è l’apertura urgente di almeno un senso di marcia in condizioni di minima sicurezza, il secondo l’individuazione di una o più soluzioni definitive per il passaggio oltre questa frana. Come Confartigianato Lapam riteniamo necessario un intervento congiunto dei Consiglieri regionali e dei Parlamentari reggiani ai fini delreperimento delle risorse necessarie per rendere definitivamente agibile la provinciale 513. Il perfetto funzionamento della viabilità stradale, come di quella informatica (che ancora è a macchia di leopardo), è imprescindibile per il sistema produttivo della Val d’Enza basato su imprese, turismo e agricoltura”.

 

 

 

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  1. Il danno di 800.000 euro a fine giugno, che ha stimato la Confartigianato Lapam di Castelnovo ne’ Monti per mancati introiti o maggior spese, e una cifra che non può passare inosservata, anche perché sembra destinata ad aumentare considerando che, secondo la Provincia, il tratto di Cantoniera della Sp 513 non verrà riaperto prima della metà di luglio e non è pertanto fuori luogo l’idea di qualche indennizzo per le attività economiche della zona interessata. Il soggetto cui rivolgersi per la relativa copertura finanziaria è innanzitutto la Regione, non per passare la “grana” ma perché è l’ente che ha notevoli disponibilità economiche. Come Udc abbiamo già impegnato il nostro consigliere regionale Silvia Noè per chiedere l’intervento nelle spese di sistemazione della frana e potremmo fare altrettanto una volta che uscisse una proposta un po’ più definitiva riguardi gli indennizzi e nulla vieta di attivare anche i parlamentari. Oggigiorno molta attenzione è rivolta all’accorpamento dei comuni del crinale, visto che potrebbe usufruire di importanti contributi regionali, ma prima dell’eventuale riorganizzazione amministrativa delle nostre municipalità viene la tenuta della economia montana, già penalizzata per altre ragioni, se vogliamo che tenga il tessuto sociale.

    (Robertino Ugolotti, presidente Udc Reggio Emilia)

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