Durante i mesi estivi spesso le province, nel più assoluto silenzio, decidono per la vita di migliaia di animali, decidono anche come devono essere ammazzati o come devono essere detenuti (richiami vivi). Spesso nel silenzio perchè sarebbe difficoltoso far sapere ai loro elettori che i consiglieri o gli assessori provinciali hanno autorizzato ad ammazzare i piccoli caprioli o hanno concesso di uccidere le femmine incinte o hanno approvato di far sbranare i volpacchiotti nelle loro tane e le mamme che provano disperatamente a difenderli o concedono che poveri uccelli siano chiusi in anguste gabbie e i loro disperati richiami di aiuto si trasformano per i loro simili “soccorritori” in morte certa.
Imbarazzante per noi pensare che ci siano dei politici reggiani che ci appaiono del tutto sordi a queste stragi, alla sofferenza di migliaia di animali. Politici e non solo che puntano a ostacolare chi vuole chiarezza, è da mesi che chiediamo di avere la scheda biometrica di un cervo eppure nulla, chiediamo elenchi di selettori e ci rimpallano agli ATC che quando ci rispondono (una volta sola in anni) ci dicono che i documenti dobbiamo pagarli e che.”Si fa presente che la nostra associazione non sarebbe tenuta a fornire alle Signorie vostre nessun atto”. Alla faccia della trasparenza!
Giusto per fare chiarezza abbiamo deciso di fare un documento scritto e inviarlo alla Provincia, in cui oltre a porre domande formuliamo proposte.
- Richiami vivi. In Provincia di Reggio Emilia quanti richiami vivi attualmente vengono utilizzati? E' possibile visionare l'elenco? Chiediamo che la Provincia di Reggio Emilia si attivi perché questa pratica venga vietata nel nostro territorio
- Deroghe. Chiediamo che la Provincia di Reggio Emilia non autorizzi più deroghe alla normativa nazionale (orari di caccia, copertura nevosa, periodo di sparo, ecc.) sia per la caccia che per la selezione.
- Proiettili con piombo. Chiediamo che la Provincia di Reggio Emilia, per tutelare la salute pubblica, vieti questi proiettili ormai riconosciuti come altamente dannosi.
- Oasi. Chiediamo il mantenimento di tutte le oasi attuali. Quando essa si va a sovrapporre anche parzialmente con un SIC, si chiede di allargare il perimetro dell'oasi per farlo coincidere con quello di tutela europea. Si sollecita la perimetrazione, tramite cartelli, di queste zone.
- SIC. Chiediamo una maggiore tutela per questo importante patrimonio, pertanto si chiede che i SIC che al loro interno hanno specie animali di rilevanza europea vengano tutelati con il riconoscimento dello status di oasi. Si sollecita la perimetrazione, tramite cartelli di queste zone.
- Piani di controllo. Chiediamo che sia proibito uccidere cuccioli e femmine gravide o in fase di allattamento. Chiediamo che vengano definiti dei mesi in cui NON ci sia nessuna attività venatoria che sia caccia, prelievo, selezione o attività che prevedano sparo e cattura di animali. Gli animali necessitano di un periodo di quiete, per evitare loro inutili stress.
- Cani dei cacciatori. Sollecitiamo un controllo puntuale di tutti i cani in possesso dei cacciatori per verificare che questi animali siano detenuti in condizioni idonee e microcippati. Utile sarebbe anche la realizzazione di un'anagrafe specifica.
- Informazione e trasparenza. Chiediamo che la Provincia di Reggio Emilia si attivi negli ATC per una maggiore trasparenza e che si ponga come interlocutore chiaro per la cittadinanza e le associazioni che necessitano di informazioni sulla caccia. Appare infatti incredibile il continuo rimpallo che la Provincia attua nei confronti delle associazioni che chiedono atti (ad esempio scheda biometrica per l'abbattimento dei cervi o elenco selettori) rimandando agli ATC che di fatto o non rispondono o fanno pagare ogni atto o ci chiariscono che loro non sono tenuti a dare nulla.
Legambiente Val d'Enza – Presidente Prof. Clizia Ferrarini
Amici della Terra – Avv. Rossella Ognibene
WWF Reggio Emilia – Presidente Dott. Gioacchino Pedrazzoli
Secondo l’attuale presidente di Atc Re 04 montagna, gli ambientalisti reggiani sono stati addirittura “complici” dell’abbattimento “gonfiato” degli ungulati, poiché sulle % di prelievo suggerite dall’Istituto nazionale della fauna selvatica (oggi Ispra) c’era una sorta di tacito accordo per abbattere più animali senza impugnare il Piano di prelievo davanti al Tar (assemblea dei soci del 28.12.2010, segretario verbalizzante Federica Reverberi di Legambiente Reggio Emilia). Chi vuole davvero accedere agli atti pretende risposte dall’ente pubblico (Provincia), non da associazione privata (Atc).
(Umberto G.)