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La storia / Un giorno tra i fiori

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Corrado Zanni ai piedi del Ginkgo Bìloba

Castelnovo ne’ Monti ha il pregio di essere pressoché equidistante da Parma e da Reggio Emilia, luoghi che molto possono offrire in termini di cultura e opere d’arte.

Credo che in quest’ultima categoria possa essere annoverato l’orto botanico, uno storico giardino situato al civico 90 di via Farini, a Parma, gestito dall'Università di quella città.

Una recente domenica mattina mio marito ed io abbiamo colto al volo la segnalazione di una nostra amica circa la presenza del fratello che opera come tecnico presso il giardino in un giorno che di solito non lo vede di turno.

Apertura straordinaria al pubblico, in occasione di una mostra sulla viola ed il suo profumo, collegata alla Violetta di Parma, fiore amatissimo dalla Duchessa Maria Luigia.

Giunti a destinazione mi sono messa subito alla ricerca di Corrado Zanni, piuttosto difficoltosa in realtà in quanto ho scoperto, poi, che non somiglia gran che alla sorella Deanna!

Corrado si è dimostrato persona gentilissima e disponibile, facendoci una visita guidata all’interno dell’orto botanico e segnalandoci le specie di maggiore interesse.

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Le violette nel parmense

Tra tutte spicca il gigantesco Ginkgo Bìloba, la cui piantumazione risale a più di 200 anni or sono.

Un’altra pianta di ragguardevoli dimensioni è la Sequoia sempervirens, della quale Corrado ci è parso particolarmente orgoglioso.

Ci ha illustrato che il giardino è nato per volontà di Giambattista Guatteri (titolare nel 1769 della cattedra di botanica) ed è uno storico orto che trae le sue origini dall'antico Orto dei semplici fondato dal Duca Ranuccio Farnese, nel quale si coltivavano piante medicinali.

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Le serre progettate da A.E. Petitot

Situato all'interno del centro storico, si estende su una superficie di 11.500 m². L'area verde centrale ha conservato l'aspetto settecentesco di giardino all'italiana, l'Arboreto creato tra il XVIII e il XIX secolo occupa la parte orientale e presenta numerose specie rare, nella parte occidentale è stato ricreato un giardino secondo la moda inglese, il tutto rispettando il carattere ecologico-sperimentale oltre che paesaggistico. Le serre furono eseguite su disegno dell'architetto di Corte e di Stato, Ennemond A. Petitot nel 1793 in sostituzione dei preesistenti rudimentali capannoni. Di questo stesso architetto sono presenti in città altre pregevoli costruzioni a lui chiaramente riconducibili per il palese richiamo allo stile neoclassico.

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Alcune delle piante succulente della collezione

Tra le varie offerte la vista di un laghetto artificiale ove facevano bella mostra vari tipi di ninfee e splendidi esemplari di Equisetum hyemale, di cui ho acquistato una piccola pianta al mercatino istituito dagli “Amici dell’orto botanico di Parma” da donare ad una amica del punto croce che nel proprio giardino ha realizzato un laghetto con tanto di ninfee e pesci rossi.

Per me ho azzardato l’acquisto della Violetta della Duchessa che, a dire del signor Corrado, è una pianta “antipatica”, difficile da coltivare: vuole il sole ma non troppo e neppure troppa ombra, l’umidità giusta, ecc; fa i fiori quando fa ancora freddo e d’estate regala solo foglie.

Insomma, per una come me che riesce ad assassinare anche le piante grasse è stata una bella sfida. Devo dire che a tutt’oggi la violetta ha attecchito nella cassetta dove l’ho trapiantata e mi ha dato la gioia di veder fiorire tre violette profumatissime.

Una visita fuori programma alla serra delle piante succulente, un’esposizione a perdita d’occhio di queste piante particolari, frutto della donazione di un privato.

Una pregevole iniziativa che accomuna gli orti botanici è il reciproco scambio di bustine di semi, particolarmente delle specie autoctone, cosicché non è impossibile trovare piante comuni dell’Appennino in giro per il mondo.

La visita ci ha tenuti impegnati circa un’ora e mezza che è volata grazie alla piacevole esposizione delle curiosità che il giardino offre e con il desiderio da parte mia di far conoscere agli amici questo luogo incantato, meta ideale per una gita di gruppo, tassativamente con il signor Corrado come cicerone!

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Uno scorcio dell’orto botanico

 

1 COMMENT

  1. Grande Corrado, che sai tutto sulla botanica, i tuoi amici lo sapevano già da tempo. Questo riconoscimento al tuo sapere, al tuo carattere cordiale, alla tua disponibilità per tutti, alla passione per il tuo lavoro, ti fanno veramente onore e il tuo amico è molto contento per tutto questo. Un grazie anche per le gite da te organizzate ai vari giardini in collaborazione con la Planetario Viaggi dove non ti sei risparmiato in spiegazioni e curiosità sul mondo vegetale. Ancora complimenti, ma ricorda che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna.

    (Laura)

    • Firma - PaoloMalagoli