Home Società Per il 279° anno consecutivo i toanesi hanno rispettato il loro voto

Per il 279° anno consecutivo i toanesi hanno rispettato il loro voto

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I pellegrini poco prima della partenza
I pellegrini poco prima della partenza

Come da tradizione l'ultima settimana di maggio un folto gruppo di Toanesi e non, che cresce di anno in anno, si è recato in pellegrinaggio a piedi presso il santuario dei santi Pellegrino e Bianco a San pellegrino in Alpe.

Poco dopo le 6,30 sono partiti dal piazzale della chiesa di Toano, nonostante il tempo promettesse burrasca.

Come nacque la tradizione di andare ogni anno in devoto pellegrinaggio a San Pellegrino in Alpe non è appurato, ma si sa che in data anteriore al 1673 i Toanesi si erano impegnati “in solidum” a recarsi in processione al santuario portando un’offerta di cera, pari a quanta ne potevano acquistare con il ricavato di una colletta che due “consiglieri” raccoglievano passando di casa in casa. Perchè lo fecero? Non si hanno certezze, ma è verosimile che avessero fatto un voto al Santo per impetrarne la protezione contro le ripetute calamità del secolo (peste e carestie).

I Toanesi tennero fede al voto anno dopo anno, ma nel 1707 il vescovo Picenardi fece sospendere il pellegrinaggio “per giusti motivi”, a noi sconosciuti. Si sa che i montanari non si arrendono facilmente: infatti nel 1751 ripresero l’usanza, ormai quasi secolare, alla quale si sentivano particolarmente legati in virtù della venerazione sempre più viva che nutrivano nei confronti di San Pellegrino e San Bianco.

La Curia, tuttavia, diffidava della genuinità di tanta fede: infatti nella prima metà del XIX° secolo un decreto vescovile (emanato con il benestare della Santa Sede) commutò il tradizionale pellegrinaggio con opere pie da fare in parrocchia.

Ancora una volta i parrocchiani non si diedero per vinti. Nel maggio del 1866 “ridesdossi il vivissimo desiderio di ripristinarlo” e partirono in corteo, croce in testa, alla volta del santuario. Da allora, il mese di maggio, a San Pellegrino ci son sempre tornati ad invocare grazia e tutela. E’ vero che negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso molti compivano il percorso in macchina o in pullman, ma non mancarono nemmeno allora quelli che andavano a piedi, tenendo viva una tradizione che ormai aveva raggiunto i tre secoli. Dal 1985 il “cavallo di San Francesco” è tornato ad essere il mezzo preferito da un discreto numero di devoti, dotati di spirito di sacrificio non meno che di buoni polmoni.

Il percorso
Il percorso