Riceviamo e pubblichiamo
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Nella giornata di ieri sì è svolta la 1° edizione del “Ruttam Day” moto cavalcata non competitiva per i sentieri del nostro crinale, con partenza a Carnola e arrivo a Calizzo(comune di Villa Minozzo).
A questa 1° edizione del “Ruttam Day” hanno partecipato 27 motociclisti di tutte l'età, alla fine della moto cavalcata mega pranzo nel borgo di Calizzo, con affettati torte salate penne all'arrabbiata e litri litri di birra. Si ringrazia il sig. Livio Catti e la moglie Simonetta per l'eccellente organizzazione e quanti hanno collaborato specialmente gli abitanti di Calizzo che hanno offerto la massima disponibilità nei confronti dei partecipanti. Una nota di merito va a Luca Torri famoso ballerino della Valle Dei Cavalieri. Grazie a tutti per la giornata splendida Stega
Chiedo scusa ma, per non fare la parte del solito criticone al quale non va mai bene niente, desidero, senza alcuna intenzione di fare polemiche sterili ed inconcludenti, porre un quesito agli organizzatori di questa, così si racconta, interessante manifestazione, al di là del grande divertimento dei partecipanti. Siamo certi che queste manifestazioni chiamate “cavalcate” con “cavalli” d’acciaio e molto rumorosi possano rivitalizzare il nostro amato Appennino sol per il fatto che producono molto rumore ed inquinano un ambiente più vocato al silenzio, alla meditazione, alle lunghe camminate e alle vere cavalcate o non peggiorare lo stato di abbandono, già preoccupante, di questi meravigliosi luoghi? Sarei lieto se potessi avere una risposta e sentire cosa ne pensano in proposito gli abitanti locali con il pensiero, possibilmente, anche del signor sindaco di Villa Minozzo. Grazie.
(Sergio Tagliati, Bolgheri, LI, 4 giugno 2014)
Di come la pensano gli abitanti, si legge già nell’articolo, ringraziati per la grande collaborazione. In quanto al sindaco, avendo autorizzato la manifestazione, è esplicito il suo pensiero.
(Gianni Zannini)
Il più forte e bello era il mio papà!!!!
(Tommy)
Grandi ragazzi, il prossimo anno spero di esserci anch’io!!!
(Mario Marescalchi)
Vorrei ricordare al Sig. Tagliati che non tutti i motociclisti sono uguali, quelli che hanno la passione della moto nelle nostre zone la maggior parte rispetta l’ambiente, anche perchè vivono in montagna e amano la montagna; sicuramente hanno più rispetto di altre categorie di persone che frequentano i sentieri del nostro crinale e non sono motorizzate. Ricordo che il 22 giugno in quella zona ci sarà una gara valevole per il campionato italiano enduro major, con tanto di permessi, modo pure questo per fare apprezzare a quelli che non conoscono la bellezza dei nostri luoghi e la cordialità dei montanari. Distinti saluti.
(Stega)
Da anni sono un accanito sostenitore di come questo tipo di manifestazioni debbano essere maggiormente regolamentate ma il problema non sono solo le manifestazioni,
anche se ora cominciano a diventare numerose (a proposito, a quando il ritorno del famigerato Campionato italiano di enduro con 300 partecipanti)? La ciliegina sulla torta sono gli emuli che vengono a fare fuori pista nel fine settimana. Ho visto in anni di frequentazione dei boschi sentieri ridotti a profonde monorotaie, prati attraversati senza discriminazione. E lo scempio continua, soprattutto dopo una pioggia intensa. Questo andrebbe regolamentato, con divieti e multe salate. Per ritornare sull’argomento, purtroppo la maggior parte della gente, anche tra gli amanti di escursionismo che ho interpellato, sono d’accordo perché vedono questo in tipo di manifestazioni un’opportunità di sviluppo per l’economia e il turismo dell’Appennino. Personalmente ho seri dubbi che un’attività invasiva, rumorosa e inquinante possa essere in sintonia e costituisca una valida alternativa per lo sviluppo e il rilancio di questi luoghi; mi sembra solo e come al solito la via più facile e comoda. Scaldate i motori, arriva l’estate!
(M.M.)
P.S. – Una curiosità: Ruttam Day (scusate l’ignoranza) non ho capito se è per la birra o per l’ubicazione del traguardo vicino all’isola ecologica di Calizzo.
Certo che queste moto sono molto rumorose se hanno sentito il “disturbo” da Bolgheri… Giro la montagna da almeno 40 anni in tutti i modi e percorro strade e sentieri. Il sudicio, i rifiuti, la maleducazione, lo scempio di quanti vengono in montagna classificandosi turisti che amano l’ambiente e lo percorrono in “silenzio” sono assolutamente superiori a quanto i Ruttam (a occhio direi che sono i piloti i Ruttam e non le moto…) e gli altri fuoristradisti possono avere fatto. Basta salire sulla Pietra per avere concreti esempi del turismo falsamente ecosostenibile. Se le montagne (ma in generale ogni strada) fosse percorsa con l’educazione di chi vuole rispettare l’ambiente e chi lo frequenta, ci sarebbe tranquillamente spazio per tutti. Lei, sig. Tagliati, è andato a Bolgheri a piedi? Pensa di non avere inquinato? Pensa di non avere disturbato? Quali multe deve ricevere chi porta rifiuti sulla Pietra o semplicemente butta carta dal finestrino della macchina, signor M.M.? Le regole ci sono, manca chi deve farle rispettare in modo coerente, ma l’educazione tutti la conosciamo e tutti potremmo usarla. Buona vita.
(mc)
Vorrei rispondere al sig. Tagliati che non conosco ma che invito volentieri a Calizzo per un caffè (o altro se gradisce). Il Ruttam Day è stato solo una simpatica adunata di “vecchi motociclisti” (età media 50 anni) con lo spirito giovane che amano i boschi e il nostro Appennino, lontani dal volere creare disagio e fastidio agli amanti del silenzio e della tranquillità. Dall’altro canto credo che il gestore del rifugio di Monteorsaro dopo mesi di silenzio e tranquillità (anche delle sue casse…) abbia gradito l’invasione dei “rottamati”. Il sindaco Luigi Fiocchi da noi interpellato ha ribadito di essere a disposizione di coloro che sono interessati al suo pensiero sull’argomento. Invitiamo il sig. Tagliati per l’anno prossimo a fare parte dell’organizzazione del 2° Ruttam day. Cordiali saluti.
(Livio Catti)
Per fortuna il rumore della moto cavalcata a Bolgheri non è arrivato ma è giunta, grazie a Redacon, la “grande” notizia di questa memorabile motocavalcata attraverso i sentieri appenninici con destinazione Calizzo. Apprendo con “gioia” della sua quarantennale esperienza motociclistica e le confesso che la cosa in sé non mi meraviglia affatto, anzi la invidio per questa sua salda passione che manifesta un desiderio assoluto di libertà e di evasione. Ciò che invece mi sorprende, in una persona così sensibile al diffuso degrado prodotto da persone irrispettose dell’ambiente, é non rendersi conto che questo suo amore per la moto, cavalcata attraverso boschi e luoghi deputati alla quiete ed al silenzio, non provochi fastidi e danni all’ambiente floro/faunistico, quasi e forse più di quei maleducati che lei tanto puntualmente e gentilmente ha segnalato. Nota personale, caro mc? Bolgheri, si sorprenderà, lo raggiungo proprio a piedi, anzi a piedi scalzi! Per quanto riguarda la “nostra” Pietra lei boccia proprio male, perché si dà il caso che il sottoscritto sia nato proprio alle falde del “sacro” monte e le carte buttate qua e là, nelle camminate quasi giornaliere, molto spesso le raccoglie. Quindi, concludendo, l’educazione non sta soltanto nel dire buongiorno e buonasera ma prevederebbe anche il rispetto del prossimo a tutto campo, rumori compresi. Grazie.
(Sergio Tagliati, Castelnovo ne’ Monti, 6 giugno 2014)
P.S. – Ah, dimenticavo, il ridente e grazioso borgo di Calizzo é raggiungibile anche per strada.
Ritengo inutile discutere con fini esclusivamente polemici e penso che la soluzione dei problemi vada ricercata coi necessari compromessi. Sono stato motociclista ed ho percorso i sentieri dei nostri monti e dei nostri boschi e ne ho ancora nostalgia; ho anche percorso a piedi gran parte di questi luoghi e li ho vissuti altrettanto bene ma con emozioni diverse. Pur apprezzando la quiete ed il silenzio sarebbe però assurdo pretendere che tutti abbiano gli stessi gusti e la tolleranza è sempre una buona abitudine. Personalmente non so se definire meno dannosi i campeggiatori domenicali di Pian Vallese o della Pietra che lasciano in giro di tutto o il rumore di una motocicletta che passa; come in ogni cosa è la dose che fa il veleno e sicuramente, senza generalizzare, qualche semplice regola andrebbe introdotta e fatta rispettare con la consapevolezza che la regola migliore è sempre quella dettata dal rispetto e dal buon senso. Troppa intolleranza non porta mai bene perché, a seconda dei punti di vista, possono essere fastidiosi: le motociclette, i mezzi fuoristrada, i campeggiatori, i cacciatori, i pescatori, i ciclisti che vanno via in branco, i troppi cercatori di funghi, i troppi caprioli, i cinghiali, le code domenicali in automobile. Ognuno di noi in qualche maniera dà fastidio a qualcun altro ma bisogna essere consapevoli che le nostre libertà a volte invadono le libertà di altri ed altrettanto succede agli altri con le nostre, l’importante è che siano casualità e non abitudini. Sono d’accordo che non vanno bene troppe motociclette sui sentieri, ma nemmeno troppo silenzio… Il silenzio può essere quiete ma anche deserto o solitudine…
(Antonio Manini)
Gent.mo signor Manini, la sua conclusione è condivisibile sotto tutti i punti di vista e constato in tutto ciò che le idee e le passioni, quando manifestate nel rispetto del prossimo e dell’ambiente in generale, vadano difese e protette. Prendo atto anche che, quando la discussione viene fatta con educazione e moderazione, un punto d’incontro, pur nel rispetto delle opinioni, si trova sempre. Cordiali saluti e con sincerità, buona cavalcata.
(Sergio Tagliati, Castelnovo ne’ Monti, 10 giugno 2014)