Sarà in distribuzione nei prossimi giorni negli uffici turistici e negli Urp dei comuni la pubblicazione “Borghi rurali dell’Appennino reggiano”, edita dalla Provincia di Reggio Emilia, che riprende i numerosi interventi di valorizzazione e recupero realizzati attraverso il Piano di sviluppo rurale.
Si tratta di un volume che illustra, con ricchezza di dettagli ed immagini, 24 tra i più recenti interventi di ripristino edilizio ed ambientale dei borghi rurali del nostro Appennino.
“Il progetto è nato con l’obiettivo non solo di rendere conto del lavoro fatto – afferma l’assessore ad agricoltura e promozione territoriale Roberta Rivi – ma anche di invitare i cittadini a conoscere e frequentare i borghi rurali, così ben riqualificati, con l’occhio attento del visitatore curioso ed informato. Così, abbiamo arricchito di un ulteriore significato l’opera di recupero che Unione europea, Regione, Provincia ed enti locali hanno realizzato in questi anni per lo sviluppo rurale, nelle sue diverse forme”.
Rossena, Bergogno, Vercallo, Castello di San Valentino, Santa Maria di Castello, Ca’ Toschi, i Borghi di Roncaglio, Vedriano, Crovara, Santo Stefano di Pineto, il Fariolo, il Fornacione, Pieve di San Vitale, Corneto, Gazzolo, Montedello, Frassinedolo, Ca’ Ferrari, Minozzo, Vallisnera di Sotto, Cecciola, Mulino di Cerreto Alpi, Ligonchio e Civago sono i 24 borghi in cui sono stati realizzati gli interventi illustrati nella pubblicazione.
Si tratta di una parte dei 37 restauri realizzati, per un impegno pubblico di oltre 6,3 milioni di euro, che hanno fatto risultare la Provincia di Reggio Emilia prima in Regione per progettazione e realizzazione degli interventi sostenuti dal Programma di sviluppo rurale, Asse 3 Misura 322, nella programmazione 2007-2013.
A questi interventi, vanno aggiunti i 38 realizzati nella precedente programmazione 2000/2006: dati che rendono l’idea della vastità dell’intervento realizzato per il recupero e la valorizzazione dei borghi rurali dell’Appennino. Un lavoro caratterizzato dalla qualità degli interventi, con una progettazione interdisciplinare che ha visto anche il coinvolgimento della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici.
La storia del nostro Paese affonda le sue radici nell’esperienza comunitaria dei borghi rurali e agricoli. E’ importante il rilancio di queste realtà. In qualsiasi modo. Laddove, però, non ci sia la possibilità di attingere a fondi pubblici per la valorizzazione del territorio è importantissimo che siano i cittadini a partecipare, attivamente e secondo le loro possibilità, al recupero della propria storia. Vi sono esperienze, come quella emiliana, che rappresentano il punto di partenza. In Toscana, a Peccioli, è stato promosso il recupero di 40 fondi rustici grazie alla collaborazione tra liberi e privati cittadini.
(Giovanni)
Come al solito Gottano è stato tagliato fuori. Eppure è stato oggetto di una bella riqualificazione ,sia da parte dei privati, con molte case ristrutturate, e l’apertura al pubblico del museo della civiltà contadina sia dall’associazione “Amici di Gottano”, che ha provveduto alla maggior parte delle spese per la ristrutturazione dell’Oratorio delle Formiche, sia del Comune di Vetto per il rifacimento delle strade. Ne terremo conto alle prossime elezioni.
(Maru)