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Le case della carità a Roma da Papa Francesco

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Panorama

Dal 5 al 7 maggio la congregazione mariana delle case della carità si è recata in pellegrinaggio a Roma, partecipando all’udienza del Papa in piazza San Pietro. Numerosi pullman hanno portato dal Papa circa 1200 persone, tra suore, frati, ausiliari e soprattutto gli ospiti delle varie case di tutta la regione.

Un ritrovo di portata unica per il numero di partecipanti e per il significato di questo incontro con il Papa, in preparazione del prossimo Capitolo della Congregazione.

Le tre giornate sono state vissute in modo molto intenso e partecipato, tra momenti conviviali e di festa tutti insieme presso una grande struttura poco fuori Roma, la celebrazione in San Paolo Fuori le Mura presieduta dal Vescovo Massimo e, momento culminante di tutto il viaggio, l’Udienza del Santo Padre del mercoledì mattina.

Per raccontare l’esperienza vissuta, oltre alle immagini presentate nella fotogallery, vogliamo dare spazio direttamente alle impressioni degli ospiti e degli amici della nostra Casa della Carità di Cagnola.

Il pellegrinaggio a Roma è stato un susseguirsi di emozioni indimenticabili: la fraternità, la condivisione, la preghiera, la pace e anche l’allegria, hanno caratterizzato il nostro arrivo a San Pietro e principalmente da Papa Francesco, con tanta gioia e incredulità! Un grazie sentito a tutte le Case di Carità dove si vive il vero Amore. (Luciana)

Per me questo pellegrinaggio è stato molto bello e prezioso. L’emozione più grande è stata quando mi è apparso davanti il Papa, per un attimo ho visto il Signore Gesù. Questa emozione rimarrà sempre nel mio cuore per tutta la vita. (Lorena)

In questi tre giorni ho pensato molto a quelli che sono rimasti a casa con suor Francesca, la nostra bambina Veronica e le nonne, che non sono potute venire con noi a incontrare Papa Francesco, ma che abbiamo comunque sentito molto vicine, pregando anche per loro. Papa Francesco ha avuto un pensiero per tutti, ha pregato per tutti gli ammalati e i bambini che soffrono… ce ne sono tanti che soffrono per tutta la loro vita. Quando il Papa ci ha visto, ha accolto tutti gli ammalati nel suo cuore con amore, compreso tutti i bambini del mondo che hanno bisogno di lui, ha pregato perché Li aiuti a stare bene di salute. Ci sono tanti bambini epersone ammalate, ma ci sono anche tanti sani che possono aiutare: il Papa vuole che tutte le mamme e i papà e tanti giovani diano una mano a chi ha bisogno. Papa Francesco, ti chiediamo tante preghiere perché noi siamo ammalati e abbiamo bisogno di aiuto da te tutti i giorni. Papa Francesco mi ha aiutato tanto, grazie di cuore per tutto quello che fai per noi. (Anna)

 Mi sono piaciuti tutti e tre i giorni. Il primo giorno, appena arrivati a Roma, don Romano ha celebrato la Messa con tutti noi: mi è rimasto molto impresso il senso di paternità che ha espresso nei confronti delle Case di Carità. Il secondo giorno ci siamo sentiti parte della Chiesa con il Vescovo di Reggio Emilia, Massimo Camisasca: mi ha colpito il suo profondo desiderio di fare qualcosa per gli altri, cosa che, non essendogli possibile partire in missione, potrà realizzarsi qui visitando e vivendo le Case di Carità. Il terzo giorno è stata una gioia grande vedere il Santo Padre, successore di Pietro e vescovo di Roma. Mi ha molto colpito come sia andato in mezzo a tutta la gente, senza farsi sfuggire neanche una persona. Suor Margherita è riuscita anche a baciargli la mano! Mi è dispiaciuto non essere riuscita a salutarlo anch’io personalmente, ma non c’è stato tempo. Ha preso in braccio tutti i bambini! (Patrizia)

Il pellegrinaggio a Roma è stato una grande gioia, molto sentita. Essere andati nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura e vedere tante Case della Carità di tutta l’Emilia Romagna è stata una grande emozione. Dopo la Messa abbiamo fatto una grande festa tutti insieme nella struttura dove eravamo alloggiati: vedere tanti disabili e ammalati che si impegnavano a esibirsi in qualcosa secondo le loro capacità mi ha fatto commuovere anche in questa occasione. In particolare mi ha commosso quel ragazzino che ha scritto poesie da donare al Papa. Quando sono arrivata in S. Pietro, vedere la marea di gente presente è stata una grande gioia. Mi sono detta: quanta gente crede in Dio e Gesù! Questi tre giorni che ho trascorso a Roma, rimarranno sempre nei miei pensieri (Colombina)

Dopo un lungo viaggio siamo arrivati finalmente a Roma, tutti insieme cantando e pregando: un’esperienza indimenticabile. Prima di tutto siamo eravamo in un grande complesso per il pranzo e la notte, serviti benissimo, il pranzo ottimo e abbondante, una chiesa spaziosa per il raccoglimento e un auditorium dove abbiamo fatto uno spettacolo: con filmini, canti e balli; finito il tutto abbiamo fatto un tour per Roma: la città eterna (caos!). Siamo andati alla cattedrale di San Paolo dove il Vescovo Camisasca ha celebrato la S. Messa e ho avuto l’onore di fare la Santa Comunione dal Vescovo, e ammirando le meraviglie di questa cattedrale. Usciti dalla cattedrale, ci siamo riuniti tutti insieme in un campo vicino a pranzare. Con il pullman abbiamo iniziato il tour per Roma: abbiamo iniziato ammirando una piramide, le mura romane che erano lunghissime e abbastanza alte, continuando nel nostro itinerario siamo arrivati al Colosseo: grandioso, maestoso. Piano piano siamo arrivati alla meta preferita: San Pietro. La residenza del Papa. E piano piano siamo tornati a “casa” per la cena (succulenta). Ottima compagnia durante il pasto, infine il Rosario la sera nella parrocchia del centro. Ultimo grande giorno dell’Udienza, sveglia alle 4:00, preparati i bagagli, partenza! San Pietro: partenza alle 5:00, arrivo in piazza ore 6:00, attesa 3-4 ore, poi dalle colonne siamo entrati in piazza davanti alla Cattedrale; trovato il posto giusto, abbiamo atteso la visita del Papa, un’organizzazione della sicurezza perfetta, guardie svizzere, e abbiamo ancora atteso il Pontefice. Dopo lunga attesa finalmente piano piano sulla “papamobile” avanzava sempre di più sorridente, baciando e accarezzando i bambini e poi a pochi passi da noi è passato salutando, si è recato al suo “trono” dove ha salutato in tutte le lingue del mondo. Una grande emozione che porterò sempre nel cuore. (Angela)