Gli alunni della V B i loro insegnanti e genitori e gli altri della delegazione di Castelnovo ne' Monti ieri e l'altro ieri, 9 e 10 maggio, hanno visitato i luoghi dove migliaia di deportati italiani hanno lavorato e dove molti dei quali sono morti per la fatica e gli stenti, fame compresa. E' anche stato un susseguirsi di commemorazioni, ognuna delle quali ha avuto dei momenti di commozione e riflessione.
Nella mattinata di venerdì 9 è stato visitato il campo di concentramento di Buchenwald e nel pomeriggio c'è stata la partecipazione assieme a tutte le delegazioni estere alla commemorazione (la 50^) presso la collina di Walpersberg, dove sono presenti le lapidi a ricordo dei caduti che qui hanno lavorato. Dopo la cerimonia è stata fatta una visita al museo. Alla cerimonia era presente il sig. Markus Gleichmann, in rappresentanza del borgomastro, e l'assessore ai servizi sociali di Castelnovo ne' Monti Mirca Gabrini, in rappresentanza del sindaco Marconi. Markus ha ricordato che la sua generazione non ha colpe ma noi commemoriamo perchè non avvengano più fatti come questi. La Gabrini ha invece sottolineato che la nostra presenza serve per ricordare i nostri concittadini caduti durante la loro prigionia nella seconda guerra mondiale. La partecipazione è stata molto sentita e l'emozione ha fatto la sua parte.
Dopo i discorsi ufficiali sono state deposte le corone sia al monumento comune che al cippo fatto erigere dalla giunta castelnovese che ricorda i montanari reggiani che hanno perso la vita nei campi: Pierino Ruffini, Anselmo e Renato Guidi, Inello Bezzi, Attilio Coli, Ermete Zuccolini, Francesco Toschi e Pigoni Agostino di Carniana. Presenti, provenienti da Castelnovo coi loro mezzi, i due figli Claudio e Carmen del deportato Ermete Zuccolini, deceduto a Kahla.
Subito dopo gli studenti hanno messo a dimora vicino alla lapide un sorbo autoctono detto degli uccellatori proveniente dalle montagne reggiane e le cui radici rappresenteranno i nostri padri e i nonni che qui hanno vissuto una tragica esperienza ma che non si sono mai dimenticati della loro famiglia e della loro patria. I ragazzi delle elementari presenti con le loro insegnanti e alcuni genitori hanno curato un progetto chiamato “Da una montagna di sofferenza... a una montagna di speranza”, distribuito ai partecipanti al viaggio. Gli autori sono Giulia Tincani, Andrea Ceretti, Klevis Jiergi, Alice Corsi, Marco Fabbiani, Gabriele Ferri, Lorenzo Devicienti, Sara Teneggi, Alessandra Severi, Alisia Altarelli, Grazia Azzolini, Irene Ghirardi e le insegnanti Esterina Fioroni e Silvia Angelici. Doveva partecipare, invitato dalle autorità tedesche, anche il novantenne Afro Vasirani, di Carniana, l'unico superstite montanaro dei campi di lavoro in Germania, ma problemi di salute della moglie lo hanno costretto a dare forfait. Era invece presente come da diversi anni succede il deportato 96 enne marchigiano Ermanno Falcioni, che ha raccontato la sua storia di prigioniero. Anche il segretario del Pd di Casina Luca Zini ha raggiunto Kahla, con la sua famiglia.
Ieri l'altro le celebrazioni sono continuate con la commemorazione nel Leubengrund e al cimitero di Kahla, dove il sindaco Gian Luca Marconi, alla presenza delle autorità locali e al borgomastro e al presidente dell'Anpi reggiana Giacomo Notari, ha ricordato che per lui è un onore rappresentare Castelnovo ne' Monti e di essere presente con i suoi paesani e famigliari dei caduti che morirono qui; un ricordo ha voluto riservare anche al deportato Afro Vasirani di Carniana, che come detto per ragioni famigliari non ha potuto essere presente. E' seguita la cerimonia al cimitero di Kahla, dove è stata deposta una corona sulla lapide dei caduti e tutte le delegazioni con il pastore locale hanno recitato il “Padre nostro” nella propria lingua.
Poi è seguito il trasferimento nel bel municipio, dove i ragazzi castelnovesi hanno presentato il loro progetto ai ragazzi locali, presente il borgomastro e tutta la comitiva reggiana. Nel pomeriggio la visita al planetario Zeiss, il più antico ma moderno del mondo, ha concluso la permanenza in terra germanica.
(Domenico Amidati)
Un’esperienza unica e gratificante, che ha lasciato un ricordo indelebile dentro i cuori di questi bambini. E’ fondamentale che la memoria passi alle generazioni future per non rischiare l’oblio. Un ringraziamento sentito a tutti coloro che per ogni parte hanno permesso che questo accadesse.
(Antonella Pagliara)
Io c’ero insieme a mia figlia Alice. Un viaggio che lascerà molto in me e credo anche in Alice. Ricordare la “follia” che è successa in questi luoghi dovrebbe essere di monito per qualsiasi forma di violenta attuale e anche se molto doloroso è assolutamente doveroso. Mi unisco ad Antonella nel ringraziare tutti coloro che hanno permesso questo e un “brave” alle maestre che son riuscire a sensibilizzare i nostri bimbi su un tema tanto “impegnativo” e anche se può sembrare un po’ forte, è importate passare il testimone di generazione in generazione col messaggio chiaro ed indelebile e con un’educazione alla tolleranza ed alla non violenza. E’ stato anche molto bello formare gruppo con bimbi e anziani ed avere la preziosa presenza di Ermanno, un sopravvissuto di questo scempio.
(C. Bianchi)
“Siamo partiti piccoli, siamo tornati grandi…”. In queste parole, di una ragazzina della nostra classe, pensiamo sia riassunto il significato di questo nostro Viaggio della Memoria. E’ il momento conclusivo del progetto iniziato lo scorso anno “Da una montagna di sofferenza a… una montagna di speranza”, che ha visto il suo proseguimento in quello attuale “Le mille voci della montagna: alla ricerca della nostra identità”. Cogliamo l’occasione per ringraziare la nostra dirigente dott.ssa Carla Canedoli che ci ha lasciati “migrare” in Germania, l’Amministrazione comunale, che, come gli anni scorsi, ha organizzato il viaggio. Uno speciale ringraziamento, che ci sembra doveroso, va agli splendidi genitori della nostra classe, che con il loro impegno e il loro sostegno hanno contribuito in modo fondamentale alla realizzazione di questo viaggio “speciale”.
(Le insegnanti della cl. 5^ B “La Pieve”)