del doman non c’è certezza [Lorenzo De’ Medici].
Carpe diem
Approfitta del giorno presente (Orazio, Odi, I°, XIª, 8).
Ecco lo slogan, da tanti invocato, che dovrebbe giustificare la spensieratezza e l’edonismo. È invece l’invito ad accontentarsi di ciò che la natura offre, a non arrovellarsi alla ricerca di cose che, alla fine, non ci darebbero comunque la felicità. Ugo Viappiani, con la solita ironia, ci suggerisce che la felicità sta nell’accontentarsi:
Biâda a chi ch’ l’é piên ad sôld
e al viv bên listès.
Il richiamo ad accontentarsi di quanto offre la vita è frequente in Orazio, tanto che gli fu appioppato l’epiteto di Epicureo, bonariamente accettato dal poeta. Il motto citato appartiene ad una ode indirizzata a Leucònoe, (persona reale o immaginaria?), la quale sta cercando nella cabala o nelle filosofie esoteriche una risposta ai propri interrogativi. Orazio la invita a guardare la realtà e farne tesoro. “Mentre parliamo il tempo se ne va quasi per dispetto. Aggrappati al presente: non affidarti al domani che non offre sicurezza”.[Ivi. . 8]. Ma Orazio era un seguace di Epicuro? Di sicuro ne conosceva la dottrina e non disdegnava di essere qualificato come un grassoccio Epicuri de grege porcum (Un porcellino del gregge di Epicuro)[Epistulæ, I°, IVª, 16]. Ma più che la filosofia ad Orazio interessava trascorrere una vita serena, lontana dalle preoccupazioni e dal frastuono, senza comunque diventare un “pancia mia fatti capanna” [Giusti, Rassegnazione... 65].
Perché si dice...
Franco tiratore
In tedesco Freischütz; in francese franctireur, in italiano cecchino o franco tiratore. Comunque lo si chiami dà il senso della vigliaccata. I tiratori scelti agivano al di fuori dell’esercito regolare e delle norme di cavalleria, con imboscate e tranelli. Ma questo termine venne in auge nel 1951 quando alcuni deputati DC, grazie al voto segreto, votarono contro le proposte del proprio partito.