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Lutto a Toano: si è spento Ugo Castagni

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Ugo Castagni
Ugo Castagni

Ieri sera, dopo una malattia che da qualche anno lo consumava, ci ha lasciato Ugo Castagni.

Questa sera, giovedì  30 aprile, alle ore 20 si terrà il rosario presso la sua abitazione, nella struttura creata dalla Pro Loco di Toano presso il campo sportivo, di cui era custode.

Domani, giovedì 1 maggio, si svolgeranno i funerali con partenza dalla sua abitazione alle ore 14,30 verso la chiesa parrocchiale di Toano.

Ugo Castagni era noto in paese per il costante impegno nella Pro Loco, anima delle manifestazioni di ogni tipo. La sua presenza era sinonimo di allegria e buonumore, essendo stato lui un ottimo intrattenitore e barzellettiere.

Settimo di tredici fratelli, lascia tre figli e molto sconforto e tristezza nei cuori di tutti coloro che lo hanno conosciuto.

* * *

Testo tratto dall'articolo di Paola Gazzotti, pubblicato sul numero 192 di febbraio 2014 del mensile "Tuttomontagna", con una recente intervista a Ugo Castagni. 

L'articolo di Tuttomontagna da cui è tratto il testo
L'articolo di Tuttomontagna da cui è tratto il testo

Tutti lo conoscono. E’ un personaggio. Ad ogni festa organizzata dalla Pro loco lui c’è. E’ presente, è vigile, se hai bisogno di risolvere un problema “chiama Ugo”. Lui arriva con un caffè per gli altri volontari quando vede che la stanchezza incombe, con il limoncino o la grappa per gli ospiti a fine festa o con l’ultima barzelletta per divertire, strappare un sorriso e sostenere la serata che si sta facendo fiacca. Non è conosciuto solo a Toano ma anche nei paesi limitrofi dove viene invitato e partecipa come barzellettiere e intrattenitore a “corride” locali, feste private, matrimoni.

Lui è Ugo Castagni, anche se preferisce essere Ugo da Toano, così senza cognome. “Mi conoscono tutti così”, dice.

Cappello, fisico asciutto, grandi baffi, divertente, ironico, la battuta sempre pronta. Solo i cani sembrano avere un contenzioso con lui: quando passa abbaiano come forsennati anche se lui non fa niente per provocarli.

Sarà che da quando è morta la sua amata cagnetta Briciola, che divideva tutto con lui, non ha più voluto un amico a quattro zampe. Invece di amici umani ne ha tanti, li intrattiene sempre con grande simpatia, provvedendo anche a portare salame nostrano che prepara con le proprie mani, da provetto norcino, di una lunghezza fuori misura (da Guinness dei primati), per soddisfare l’appetito dei partecipanti al pellegrinaggio, a piedi, che si svolge tutti gli anni verso S. Pellegrino in Alpe, frutto di un voto millenario dei toanesi, che si perde nella notte dei tempi e di cui si è smarrita anche la motivazione.

Perché Ugo tiene a tutte le iniziative per il paese, è presente e si sente coinvolto in prima persona. Addirittura, per essere sempre presente vive nella sede della Pro loco facendo da factotum, in una piccola casetta di legno che lui ha ristrutturato e che vista la posizione, in mezzo ai castagneti, sembra quella della favola di Cappuccetto rosso.

Ugo, più che il lupo cattivo, però, sembra il cacciatore che difende le antiche tradizioni e vuole conservare le buone cose di una volta.

Ugo ha accettato di parlarci un po’ di sé e inizia subito con una storiella.

“E’ una barzelletta che possono ascoltare anche i bambini, perché io di solito sto molto attento a non ferire la sensibilità di nessuno, quando vado a qualche ‘corrida’ non tratto argomenti come la Chiesa o la religione, ci si può divertire anche senza essere volgari e poi si devono rispettare tutte le credenze, altrimenti, senza volere, si rischia di offendere”.

Un personaggio poliedrico innamorato del suo paese. La pecora nera dall'anima candida.

Ci parli un po’ della sua vita.

Sono nato a Toano e sono il settimo di tredici figli; una sorella è morta a due anni, ne ho sei più anziani e sei più giovani. Io sono quello di mezzo e in famiglia sono considerato la pecora nera... per il mio anticonformismo. Ho fatto le scuole a Toano fino alla quinta elementare poi sono andato in seminario, nei cappuccini, e sono uscito che avevo quasi 21 anni. Non ho fatto il militare, sono tornato a casa e ho fatto il corso di elettricista per corrispondenza alla Scuola Radio Elettra, mi sono diplomato a Torino e questo è stato il mio lavoro per quarant’anni. Da Toano me ne sono andato per motivi di lavoro, mi sono sposato e ho avuto tre figli, ho vissuto dieci anni a Castellarano, altrettanti a Salvaterra e undici a Quattro Castella. Sono stato anche tre anni in Algeria, lavorando sempre come elettricista per la Giza, una grossa azienda che costruiva stabilimenti e fabbriche di mangimi per animali.

Lì però ero da solo, senza la famiglia. Avevo sempre nella mente Toano, dove sono tornato dopo la morte di mia moglie (una vera stangata, tremenda!)

Sappiamo che lei è anche un inventore.

Inventore è una parola grossa, diciamo che ho avuto delle piccole idee e che sono riuscito a realizzarle. Per esempio, da una lavatrice ho tirato fuori una macchina che fa le mondine (caldarroste) tutto da sola. Io metto le castagne incise e quando sono pronte da consumare c’è un sistema nel cestello.

Per tutti è Ugo da Toano, barzellettiere, factotum della Pro loco, inventore e tanto altro ancora.

E’ anche un intrattenitore?

Mi vogliono bene, forse per questo partecipo a tante feste come barzellettiere, mi chiamano alle feste di compleanno, ho anche smesso di lavorare e mi sono stabilito qui perché il mio paese è questo e ci tengo molto. Fin dagli anni sessanta, quando avevamo la filodrammmatica, ho sempre avuto la presunzione di conservare le tradizioni di una volta. Allora c’era anche Cardenio Paglia, nostro regista, eravamo un gruppo ben affiatato e abbiamo messo in scena parecchie commedie e farse nel cinemateatro locale e nei paesi vicini.

Nella filodrammatica faceva l’attore comico?

Eravamo tutti attori: drammatici, comici, facevamo tutto, anche le scene e i costumi, abbiamo avuto dei buoni maestri. In quel periodo, intorno al 1967-‘68, è nato anche quello che poi è diventato il famoso Coro Valdolo. C’era un fiorire di iniziative culturali poi io me ne sono andato e sono tornato quando ne ho avuto la possibilità. Io per Toano ho un debole e ci tengo molto, devo dire però che ne sono anche ricambiato!

Ringraziamo Ugo per la sua disponibilità, anche se non in perfetta forma si è prestato e ci ha intrattenuto piacevolmente e regalato simpatia e allegria con aneddoti locali e barzellette.

 

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